giovedì 4 gennaio 2018

- Sacchetti biodegradabili a pagamento: chiarimenti ed alternative

     Qualcuno potrà mai mettere per un solo istante in discussione il mio impegno civico a difesa dell'ambiente...?
        Quindi, non ci sto a ricevere attacchi gratuiti e, a quanti non hanno dubbi sul mio impegno, vorrei solo chiarire la mia posizione di protesta assunta sui sacchetti biodegradabili a pagamento, necessaria a contestare tutti i politicizzati di parte partitica che cercano ogni forma di attacco pur di difendere l'indifendibile, gettandola in caciara e distogliendo l'attenzione da problemi molto più importanti e gravi che non sto qui a ricordare.

Nessuno mai, si sognerebbe di essere contrario all'eliminazione delle buste di plastica non ecologiche ma anche di altri involucri dannosi per l'ambiente, dei quali ci hanno invaso a non finire fino a farci rimpiangere la vecchia carta paglia ed i liquidi sfusi (alla spina). Non si capisce e si contesta la decisione unilaterale del Governo che ha caricato il costo dei sacchetti a carico dei  consumatori e non delle catene commerciali o degli esercenti ma ancor di più, molti non riusciamo ad accettare il divieto di utilizzare shopper portati da casa o le vecchie borse a rete molto utilizzate in passato, soluzioni che permetterebbero da un lato di ridurre il consumo di plastica proteggendo l'ambiente e dall'altro di evitare inutili costi a carico delle famiglie già tartassate abbondantemente negli ultimi anni.
Pertanto, se i consumatori non saremo autorizzati a portare da casa shopper, retine o buste trasparenti per la spesa, in grado di verificarne il contenuto, immagino che ci saranno clamorose forme di protesta nei supermercati, come già sta avvenendo che indurranno a lanciare lo sciopero dei sacchetti, spingendo i consumatori a pesare uno ad uno i prodotti ortofrutticoli passandoli singolarmente in cassa pur di non pagare l'ingiusto balzello ed il modo come è stato proposto.
Un altro problema è quello delle etichette del prezzo che non essendo biodegradabili dovrebbero essere staccate dalle nuove buste bio prima di essere utilizzate come sacchetti per i rifiuti organici domestici e la questione non si porrebbe se frutta e verdura venissero pesate alla cassa, come nei discount e il prezzo riportato direttamente sullo scontrino senza bisogno di attaccare etichette con colla sui sacchetti.
Domando ai soggetti che si pongono a difesa di questa nuova ingiustizia, cosa ne pensano invece della bella iniziativa all'insegna del risparmio e della sostenibilità che la Coop Svizzera ha messo a disposizione dei propri consumatori, buste riutilizzabili per frutta e verdura, chiamate Multi-Bag, in alternativa ai sacchetti di plastica che prima distribuiva gratuitamente.




I Multi-Bag, certificati da Oecoplan e sostenuti dal WWF, sono sacchetti a retina, riutilizzabili e lavabili in lavatrice a 30°C, su cui si possono attaccare e staccare le etichette con il prezzo dei prodotti acquistati. Per evitare di pagare anche il peso del sacchetto (27 g), basta pesare frutta e verdura sulla bilancia, imbustare e incollare l’etichetta sulla retina. Utilizzando una sola busta si possono mettere prodotti diversi, ad esempio mele e banane o arance e cavolfiori e aggiungere le etichette con i prezzi.
Il costo di un set di Multi-Bag da 3 sacchetti è di 4,55 €, ovvero 1,52 € l’uno.
Ai voglia a riutilizzarli...!!!
(Luciano Bracaglia)

Ahhh... ma siamo in Svizzera...!!!




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