Si può risalire al periodo in cui il fuoco è rimasto acceso, (poi fatto spegnere dal segnalatore), in quanto, nella zona, i valori del Particolato rilevati dalla centralina sono cresciuti in maniera abnorme, fin oltre i 250 ug/m3, (indicato con la freccia rossa nella foto successiva). Valori che sono prontamente calati dopo lo spegnimento condiviso dalla signora, con promessa che non lo farà più!
Locandina realizzata dal nostro Coordinamento e diffusa dal Comune di Frosinone con apposita ordinanza di divieto accensione fuochi all'aperto |
Composizione e tossicità
È una delle prime sostanze di cui si è accertata la cancerogenicità. Si forma per incompleta combustione di sostanze organiche a temperature comprese tra 300 e 600 °C. Per questo è presente (ad esempio) nel fumo di sigaretta, nei gas di scarico dei motori diesel, nei fumi prodotti dalla combustione di biomasse e nelle carni bruciate.
Una delle sue forme ossidate (metabolicamente dall'organismo) è il benzo[a]pirene-7,8-diidrodiolo-9,10-diidroossido, che può legarsi al DNA interferendo con il suo meccanismo di replicazione. Il processo di formazione del perossido è relativamente complesso ed implica una cascata di reazioni coinvolgenti il citocromo P450, ed enzimi quali perossidasi ed idrolasi.
La sua struttura inoltre non viene intercettata dal sistema enzimatico di correzione dei geni della categoria Caretaker del DNA, che ha invece il ruolo di demolire i tratti mutati dell'acido nucleico per prevenirne mutazioni nocive.
La categoria IARC di rischio cancerogeno è Categoria 1: cancerogena per l'uomo.
Disciolto in acqua, è tra le sostanze più pericolose. Il limite di concentrazione è di 0,01 µg/l secondo il DL 31/2001.
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