giovedì 4 marzo 2021

- 200 associazioni scrivono a Governo e Parlamento su Salute ed Ambiente, per Valutazione Impatto Ambientale (VIA). Frosinone c'è.

Anche 14 associazioni del Lazio abbiamo aderito ed a Frosinone con:
- Frosinone Bella e Brutta
- Salviamo Il Paesaggio - Frosinone
 



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LETTERA APERTA DI 200 ASSOCIAZIONI/COMITATI SU VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA) E ALTRE VALUTAZIONI AMBIENTALI 

Presidente Consiglio dei Ministri 

Commissione Europea - DG Ambiente 

Ministro della Transizione Ecologica 

Presidente della Commissione VIA nazionale 

Direzione Generale per le Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali - Ministero dell'Ambiente Ministro della Cultura 

Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - Ministero della Cultura Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati 

Presidente della Commissione Ambiente del Senato 

Parlamentari della Repubblica Italiana 

Conferenza Stato - Regioni e province autonome 

Conferenza permanente Stato - Città e Autonomie locali 

Corte dei Conti 

ISPRA 

Istituto Superiore di Sanità 

OGGETTO: Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) - Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) - Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) - Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) - principi comunitari e costituzionali - tutela dell'ambiente e della salute - D.lgs.152/2006 - ruolo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale - qualità dei progetti e delle valutazioni - trasparenza e partecipazione 

Siamo 200 associazioni, movimenti e comitati che da decenni si occupano di ambiente e salute in Italia. Da tempo ci confrontiamo, anche avanzando proposte operative e di riforma troppo spesso sono rimaste inascoltate, sullo stato di attuazione delle direttive europee concernenti le valutazioni e autorizzazioni ambientali e, in particolare, la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), la Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.), la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) e l'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). 

Cogliamo l'occasione della nascita del nuovo Governo e dello sconcerto che ha suscitato in noi la lettura di un intervento su "Il Sole 24 Ore" del 19 febbraio del Dr. Atelli, attuale presidente della Commissione V.I.A.- V.A.S. del Ministero dell'Ambiente, per tornare a stigmatizzare le gravissime inadempienze del nostro paese circa la corretta applicazione delle norme comunitarie su queste materie che si riverberano poi negativamente sul livello di tutela di diritti costituzionali quali quello della tutela della salute e del lavoro (basti pensare, ad esempio, alle condizioni di insicurezza e salubrità del luogo di lavoro). 

Da tempo segnaliamo le inaccettabili carenze dei progetti ai quali il Ministero comunque consente di andare avanti nella valutazione quando dovrebbero essere rigettati immediatamente senza impegnare per anni cittadini, enti locali e organizzazioni. Le procedure sono così diffusamente minate da gravi irregolarità che in questi anni siamo addirittura arrivati a diffidare esplicitamente il Ministero dell'Ambiente dall'usare i cittadini impegnati nelle osservazioni come veri e propri "correttori di bozze" dei progetti, dei piani e dei programmi sottoposti alle valutazioni ambientali. Infatti troppo spesso le preziose osservazioni depositate dai cittadini, dagli enti locali e dalle associazioni sono surrettiziamente usate per rimediare - nella stragrande parte dei casi solo formalmente - a gravissime lacune documentali.  

Ebbene, ora arriva una candida ammissione nelle parole del Presidente della Commissione V.I.A. a confermare la bontà nelle nostre critiche.  

Poiché stiamo parlando di progetti del valore di miliardi di euro che spesso cambiano in peggio la vita di migliaia di persone, vale la pena riportare integralmente un passaggio dell'intervento del Presidente Massimo Atelli "Riguardo alle lungaggini apparenti, una parte importante dipende dalla presentazione di progetti sin dal principio “problematici”. Non tanto perché semplicemente di qualità inferiore alle attese,

ma perché addirittura con importanti carenze strutturali, rispetto alle previsioni di legge. In questi casi, l’alternativa è tra fare un’applicazione letterale e un po’ formalistica della legge, con uno “stop alla partenza” (senza quindi neppure far partire il countdown della tempistica legale, sinché il progetto non raggiunga un accettabile stadio di completezza), oppure, invece, farsi in certa misura carico delle attese del Paese - laddove, beninteso, un buon progetto nell’immediato non si “veda” ancora nitidamente, ma lo si possa tuttavia ragionevolmente “intravedere” - assumendo un atteggiamento proattivo, attraverso le integrazioni del progetto originario da parte del proponente. Sennonché, accade ancora troppe volte che, nel secondo caso, l’atteggiamento della Direzione ministeriale (che esamina il progetto in prima battuta) e della Commissione venga frainteso, e si risolva nell’aspettativa da parte del proponente di una sorta di dovuto soccorso istruttorio, quando non addirittura di situazioni al limite dell’accanimento terapeutico.

Singolare a dir poco il passaggio sulle non meglio specificate "attese del paese", che non vorremmo siano forse più da intendersi come "attese del proponente", visto che spesso questi progetti hanno comportato danni ai territori con l'unico scopo di fare profitto. Quello che teorizza il presidente della Commissione, peraltro un soggetto meramente tecnico, ci pare sfociare in distinguo tra progetti piuttosto arbitrario dovendosi invece applicare le norme a garanzia della terzietà che deve contraddistinguere il buon andamento della pubblica amministrazione. Norme che prevedono di rispedire al mittente un progetto superficiale o, peggio, incompleto, cosa che peraltro non impedisce al proponente di ripresentarlo una volta rivisto adeguatamente.  

A tal proposito giova ricordare che la Commissione Europea, aprendo una procedura di pre-infrazione contro il nostro paese sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.; spesso, tra l'altro, lo stesso progetto è assoggettato sia a V.Inc.A che a V.I.A.) ed evidenziando la necessità di garantire una qualità "minima" a tutti gli studi alla base della valutazione, già nel 2015 (report della Commissione allegato alla nota della presidenza del Consiglio dei Ministri DPE 3253 del 27/03/2015) scriveva "Studi molto carenti non dovrebbero essere "riscritti" dall'Ente Valutatore o essere approvati con un eccessivo numero di prescrizioni, ma dovrebbero essere considerati irricevibili o determinare una Valutazione negativa".  

Nel nostro paese, invece, il numero di prescrizioni al provvedimento di V.I.A. spesso è stato considerato come sinonimo di qualità della valutazione stessa! Basta leggere i pareri della Commissione V.I.A. nazionale per scoprire come i tanti "Sì" siano spesso accompagnati da una vera e propria valanga di prescrizioni, spesso concepite in modo tale da portare a valutare gli impatti successivamente attraverso altri studi, evidentemente mancanti all'origine, che però in questo modo sfuggono al confronto pubblico. 

Insomma, la Commissione Europea ha chiesto in questi anni l'esatto opposto di quanto ha messo finora in pratica il Ministero, in cui, nonostante quanto sopra riportato, il Presidente della Commissione quasi a mo' di autocensura si affretta a dire al giornale confindustriale che "Va detto che i No ci sono, ma, nel reale, si attestano da tempo su circa il 10% dei casi." Viene da chiedersi, se si ammettono criticità così diffuse, quale sia la qualità di questo 90% di progetti approvati...  

Questa strategia con ogni evidenza è fallita, per stessa ammissione dei protagonisti principali, Confindustria - i cui soci pure hanno beneficiato di questo andazzo vedendosi approvare ogni tipo di progetti per lunghi anni - e i rappresentanti del Ministero dell'Ambiente. Alla fine la verità è venuta a galla: il Ministero dell'Ambiente finora tratta allo stesso modo progetti fatti male e quelli fatti bene, senza operare quel filtro previsto dalla legge volto a premiare le proposte progettuali più meritevoli. Ottenendo, così, un appiattimento verso il basso che certo non fa bene al paese in quanto in questo modo non si distinguono più gli interventi utili da quelli che impattano negativamente sulla qualità dell'ambiente e della vita dei cittadini e che sono, quindi, insostenibili.  

D'altro lato, quest'atteggiamento benevolo volto a premiare i peggiori se non i veri e propri furbi ha connotato finora il comportamento del Ministero dell'Ambiente, come testimoniano le modifiche apportate in questi anni al Testo Unico dell'Ambiente D.lgs.152/2006. Pensiamo all'introduzione della Valutazione di Impatto Ambientale fatta a sanatoria e "a posteriori", con possibilità addirittura di mantenere aperti impianti privi della valutazione; alle multe ridicole rispetto al valore dei progetti che non fungono da deterrente; alla mancanza di verifiche sul campo e terze sull'ottemperanza alle prescrizioni; alla sostanziale segretezza per il pubblico - ma non per il proponente - dei lavori della Commissione V.I.A., quando esistono casi - si veda la Regione Abruzzo - in cui le commissioni V.I.A. che si occupano dei progetti di scala regionale

dimostrano che si può lavorare senza alcun ritardo, come invece avviene a livello nazionale, assicurando costante partecipazione e trasparenza. In quella regione, ad esempio, da 10 anni si pubblicano preventivamente online gli ordini del giorno della commissione; vengono inviati per email anche a tutti i consiglieri regionali per assicurare il dibattito democratico; infine sono sempre assentite le audizioni in Commissione, cosa che non avviene, addirittura anche per i rappresentanti istituzionali, nella Commissione V.I.A. nazionale. Per non parlare del fatto che incredibilmente esistono provvedimenti di V.I.A. "highlander", cioè emanati anche dieci anni or sono, magari su procedimenti avviati quasi venti anni fa in un contesto sociale, ambientale ed economico totalmente diverso, e senza scadenza oppure della pervicace volontà dell'apparato ministeriale di non attivare procedure, pure previste dalla legge, di riesame di provvedimenti al mutare delle condizioni ambientali (si è arrivati al paradosso che un comune, S.Benedetto del Tronto, ha proposto ricorso al T.A.R., vincendo, per superare il lassismo della burocrazia ministeriale rimasta impassibile anche davanti al terremoto che nel 2016 aveva colpito le Marche e che aveva evidenziato la superficialità di un parere di V.I.A. favorevole per uno stoccaggio gas sotterraneo in un sito fortemente vulnerabile e densamente abitato).  

A livello nazionale, nonostante fosse prevista da 15 anni, il Ministero dell'Ambiente, al contrario di quanto realizzato da diverse regioni, non ha mai voluto affrontare l'esame di un progetto attraverso la cosiddetta "inchiesta pubblica". Eppure tale strumento partecipativo nasce proprio per supportare le decisioni sui progetti più rilevanti e controversi, che, logicamente, dovrebbero essere più numerosi tra quelli da decidere a scala nazionale rispetto a quella regionale. Viene da pensare che l'apparato ministeriale non solo sia più lontano dal paese reale ma voglia scansare il più possibile il confronto serrato e pubblico sui contenuti dei progetti. Si pensi, ad esempio, alle scelte in campo energetico sul gas dove è quasi un tabù parlare delle perdite di metano lungo la filiera tali da far perdere ogni vantaggio rispetto a petrolio e carbone per l'impatto sui cambiamenti climatici, trascinando così il paese verso una politica industriale che sarà spazzata via dalle sempre più numerose ricerche che evidenziano il gravissimo limite di questa fonte energetica. Oppure sulla necessità di garantire lo sviluppo delle rinnovabili in un contesto di pianificazione adeguato a mitigarne gli impatti preferendo procedere con l'esame dei singoli progetti senza aver alcun quadro d'insieme, di fatto annullando la possibilità di valutare adeguatamente quell'effetto cumulo che già si sta manifestando in diverse aree del paese.  

D'altro lato il Ministero ha continuato ad ignorare anche appelli che provenivano dal mondo scientifico sulla scarsa qualità dei progetti e delle valutazioni. Ad esempio, oltre 200 ricercatori, molti dei quali impegnati nelle università, dopo una serie di ricerche presentate al Convegno Italiano di Ornitologia, aveva ritenuto di inviare al Ministero una durissima mozione che stigmatizzava il bassissimo livello degli studi presentati dalle aziende, addirittura con il diffuso ricorso al "copia-incolla" che non veniva sanzionato neanche dopo specifiche segnalazioni. In tale appello si chiedeva appunto di respingere immediatamente gli studi carenti come previsto dalle leggi in materia e, più in generale, dai principi di base che regolano il funzionamento della pubblica amministrazione (https://cio2015.wordpress.com/2015/10/08/gli-ornitologi-dicono-la-loro su-procedure-di-v-i-a-v-inc-a-in-italia-monitoraggio-dei-rapaci-e-disturbo-sui-nidi/).  

Ormai si moltiplicano anche le inchieste e le sentenze che stigmatizzano pesantemente il comportamento del Ministero dell'Ambiente su questioni che attraversano la materia delle valutazioni ambientali. Si pensi all'ultimo pronunciamento del T.A.R. Lecce su ILVA che rileva come la reiterata violazione delle prescrizioni dell'A.I.A. non abbia comportato alcuna sanzione come previsto dalla legge. Oppure, sempre su ILVA, alla sentenza della CEDU che ha condannato l'Italia. Pensiamo al procedimento penale su TAP in cui l'incidente probatorio ha certificato che l'effetto cumulo con la restante parte della rete nazionale di trasporto del gas non è stato adeguatamente valutato dal Ministero nella procedura di V.I.A., cosa che però non ha comportato alcun provvedimento da parte ministeriale.  

La refrattarietà al confronto e alla selezione meritocratica e il ricorso al mantra delle "semplificazioni" alla fine ha portato a una situazione letteralmente disastrosa di cui le strutture ministeriali dovrebbero rispondere. Arriviamo addirittura a paradossi quasi surreali come, ad esempio, il raddoppio della Commissione V.I.A. a cui, come previsto appunto nel DL "Semplificazioni" del 2020, verrà affiancata la Commissione che dovrà esaminare i progetti che ricadono nel PNIEC, ancorché non ancora individuati. Le associazioni avevano puntualmente contestato in un dossier tale proposta spiegando perché sarebbe stata una scelta inutile oltre che dannosa. Ora, dopo appena otto mesi, anche il Presidente della Commissione V.I.A. nazionale lo ammette dalle pagine del quotidiano confindustriale.

In questi anni, sia durante l'esame di singoli progetti sia in occasione delle cosiddette "riforme" del Testo Unico Ambientale, ad esempio quella del Decreto 104/2017 e del DL. "Semplificazioni", decine di associazioni hanno presentato proposte concrete, anche sottoforma di emendamenti, evidenziando tutte quelle criticità che oggi qualcuno vorrebbe strumentalizzare per ottenere l'ulteriore affievolimento delle tutele dei diritti di partecipazione, trasparenza e, in generale, del rigore con cui dovrebbero essere condotte procedure fondamentali per garantire che le attività economiche non siano dannose, in un paese in cui in molte regioni non si rispettano gli standard di qualità ambientale per l'aria, i suoli e le acque superficiali e sotterranee. 

Peccato che queste posizioni retrive e, di fatto, come abbiamo dimostrato, anti-europee condannino il paese all'arretratezza impedendo quello sviluppo armonico necessario per assicurare la vivibilità dei territori ai cittadini di oggi e a quelli di domani. Riteniamo che il principio del "rigore" debba essere opposto alla sempre più vacua "semplificazione". Che l'organizzazione debba soppiantare l'approssimazione.  

Quindi: fare realmente controlli creando, ad esempio, un archivio pubblico delle sanzioni elevate di facile consultazione; più partecipazione, assicurando le audizioni alla Commissione V.I.A. nazionale e la pubblicità negli ordini del giorno; pubblicando tutta la documentazione relativa ad un procedimento come già fanno alcune regioni e come sarebbe previsto dalla legge; introducendo sanzioni adeguate che fungano da deterrenza; facendo i controlli sulle prescrizioni sul campo e non sulle carte inviate dalle aziende; riesaminando i provvedimenti su segnalazione di intervenuti mutamenti ambientali da parte di enti e organismi scientifici; riformulando le norme sulla V.I.A. in sanatoria; assicurando una % di inchieste pubbliche sul totale dei progetti. Queste sono solo alcune delle proposte che associazioni e comitati avanzano da anni. 

Siamo disponibili ad un confronto nel merito, anche serrato, affinché il nostro paese la smetta di utilizzare le scorciatoie invece di imboccare la via maestra del rispetto delle norme comunitarie in materia di valutazione e autorizzazione ambientale. 

Cordiali saluti, 

COMITATI/RETI/ORGANIZZAZIONI INTERREGIONALI 

Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua 

Friday for Future Italia 

Italia Nostra Onlus 

Medicina Democratica Onlus  

Rete Mamme da Nord a Sud 

Rete Per il Clima, Fuori del Fossile 

Ass. Peacelink 

Mountain Wilderness Italia 

Gruppo d'Intervento Giuridico odv 

Coordinamento nazionale Movimento Blu 

COBAS Confederazione dei Comitati di Base 

Ass. Fairwatch 

Associazione graspthefuture 

Magliette Bianche italiane zone SIN 

Redazione di "La bottega del Barbieri" 

Rete Commissioni Mensa Nazionale 

Mediterranean Raptor Migration Network 

CERM Centro Rapaci Minacciati ODV 

ALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti) 

Redazione Emergenzaclimatica.it  

Associazione Forum Ambientalista O.d.V. 

Organizzazione di Volontariato per la difesa diretta della flora e fauna acquatica Care The Oceans  Transform! Italia 

Associazione Antimafie Rita Atria 

Attac Italia

COMITATI/ORGANIZZAZIONI INTERREGIONALI 

Comitato per il territorio delle Quattro Province 

Coordinamento Puglia e Basilicata Movimento Blu 

FRIULI VENEZIA GIULIA 

No all'Incenerimento - Sì al riciclo totale dei rifiuti di Fanna (PN) 

TRENTINO ALTO ADIGE 

Ambiente&Salute di Bolzano  

Comitato Acquabenecomune di Bolzano  

PIEMONTE 

Comitato DNT 

LIGURIA 

Comitato Savonese Acqua Bene Comune 

Casa dei Circoli Culture e Popoli - Ceriale 

LOMBARDIA 

Comitato lecchese acqua pubblica e beni comuni 

Rete consiglieri informati -Lecco 

Comitato G.A.E.T.A. ODV Schivenoglia (MN) 

Comitato Mamme del Chiese 

Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico di Brescia Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia 

Mamme contro l'Incenerito e fonti inquinanti - Mantova 

Associazione Ambiente e Vita ODV Villa Poma di Borgo Mantovano 

CIRCOLO AMBIENTE "Ilaria Alpi" 

Associazione eQual 

Basta veleni Brescia - tavolo provinciale 

Associazione Colognola per il suo futuro a.p.s. 

Comitato Cittadini Varallo Pombia 

CAAL - Comitato Antirumore Aeroporto Linate 

Ass. Noi, Ambiente, Salute O.d.V. - Viadana 

Comitato Terre di Zara 

VENETO 

Mamme No Pfas 

Coordinamento Acqua Brenta di Bassano del Grappa 

Italia Nostra Consiglio Regionale Veneto 

Pfas land (informazione e azione contro i crimini ambientali) 

Comitato Opzione Zero - Riviera del Brenta 

Comitato 0 Pfas - Padova 

Ecoistituto del Veneto "Alex Langer" - Mestre  

AmicoAlbero - Mestre  

VeneziAmbiente 

Medicina democratica Venezia 

WWF Venezia e Territorio 

Acqua Bene Comune Vicenza 

Comitato popolare "lasciateci respirare" - Monselice (PD) 

Movimento dei Consumatori di Venezia 

Associazione "Civiltà del Verde" - Vicenza 

Coordinamento del forum Asolano e Castellana 

Odg Comitato difesa ambiente territorio di Spinea 

Associazione Cittadini per il Lavoro, la legalità, la Salute e l'Ambiente CiLLSA - Ovest Vicentino PiazzolAmbiente 

Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Treviso Comitato veronese Acqua e Beni Comuni 

Cittadini/e di Montecchio maggiore contrari alla pedemontana 

CRIAAVE - No Raddoppio Aeroporto 

Comitato Terre Nostre Torretta

EMILIA ROMAGNA 

Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell'Emilia Romagna Parents For Future Castelfranco Emilia 

Fridays For Future Castelfranco Emilia 

Coordinamento cispadano NO autostrada - SI strada a scorrimento veloce Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute - Reggio Emilia Associazione TerraBlu o.d.v 

Cocompaer - Comitato per la Compatibilità Aeroporto-Città Coordinamento Ravennate "Per il Clima- Fuori dal Fossile" Comitato No Bretella-Sì Mobilità Sostenibile" - Modena-Reggio Emilia Associazione AMO Bologna Onlus 

Coordinamento dei Comitati contrari al Passante di Mezzo Rete Civica Aria Pesa - Bologna 

Italia Nostra - sezione Ravenna 

Associazione di promozione sociale NoCargoParma 

Amici della Pineta San Vitale e Pialasse - Ravenna 

TOSCANA 

Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps Comitato onlus Mamme No Inceneritore di Firenze 

Presidio No Inceneritori No Aeroporto di Firenze 

Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua 

VAS Vita, Ambiente e Salute Onlus 

SOS La Piana del Casone -Scarlino- Gr- Toscana 

Ass. Acqua Bene Comune Pistoia ODV 

Ass. Alleanza beni comuni Pistoia ODV 

Comitato Ambientale di Casale, Prato 

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia Movimento La Libellula Valle del Serchio 

Comitato Obiettivo Periferia 

Associazione Valdisieve 

Associazione di promozione sociale LiberaMente - Arezzo IBS Associazione "Inter-Rete Beni Comuni e Sostenibilità" Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano - Siena Comitato Salute Pubblica di Piombino e Val di Cornia 

Presidio No Aeroporto 

Magliette Bianche di Massa Carrara 

Comitato Sorvolati Peretola -Brozzi – Quaracchi 

UMBRIA 

Coordinamento No Snam 

Comitato No Devastazioni territoriali Umbria 

MARCHE 

La Lupus in Fabula OdV (Fano) 

Ass. Ondaverde Falconara M 

Comitato Mal'aria Falconara M 

Ambiente e Salute nel Piceno 

Comitato NO Discarica Matelica e Comitato NO Pedemontana Matelica Trivelle Zero Marche 

Falkatraz Falconara 

LAZIO 

ATTAC-Roma 

Coordinamento Lazio del Movimento Blu 

Rete per la tutela della valle del Sacco (Retuvasa) 

Coordinamento Lazio del Movimento Blu 

Comitato Verde Liri 

Collettivo No al Fossile Civitavecchia 

Acqua Bene Comune Valle dell'Aniene

Comitato SOLE Civitavecchia 

Comitato Alternativa Sostenibile 

Frosinone Bella e Brutta 

Salviamo il Paesaggio Frosinone 

CRIAAC - Comitato per la Riduzione dell'Impatto Ambientale dell'Aeroporto di Ciampino Comitato FUORI PISTA 

Comitato La Rinascita 

ABRUZZO 

Forum H2O 

Conalpa - Delegazione Silvi 

Ass. Nuovo Senso Civico 

A.P.S. I Colori del Territorio - Spoltore -Pe 

Ass. Ambiente, Territorio e Beni Comuni Barisciano (AQ) 

Il Martello del Fucino 

Ass. Paganeca 

Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso 

Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus 

Associazione Conalpa (coordinamento alberi e paesaggio) delegazione di Giulianova Erci Team Onlus 

Associazione Il Salviano 

CSEN Ambiente 

Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali - CDCA Abruzzo Comitati cittadini per l'ambiente - Sulmona 

Orsa Pro Natura Peligna 

Comitato Azione Popolare 

Abruzzo Social Forum 

Comitato per la Difesa del Comprensorio Vastese 

Coordinamento No Hub del Gas 

CAMPANIA 

Coordinamento Campania Movimento Blu 

Associazione Big Brother Ambiente 

Ardea Onlus 

Mysocialdrug Odv 

Comitato No Fly Zone - Assoutenti Città Metropolitana di Napoli 

BASILICATA 

Associazione CITTA' PLURALE- Matera 

Ass. CovaContro 

Comitato mamme libere per la tutela dei figli di Policoro 

MOLISE 

Comitato "I Discoli del Sinarca" 

Mamme Salute Ambiente ODV Venafro 

Trivelle Zero Molise 

PUGLIA 

Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti - Taranto 

Apulia Terra Natura Zampe Onlus 

Associazione Giustizia per Taranto 

Terre del Mediterraneo - Bari 

Legamjonici 

Movimento No Tap Brindisi 

Manfredonia in Movimento 

Territorio Zero Capitanata 

Stigmamente aps 

Movimento Manfredonia Attiva 

Centro Museo del Mare Manfredonia 

Comitato No Compostaggio Erchie

COANS Manfredonia 

Coord. NoEnergas 

FareVerde Puglia 

CALABRIA 

Stazione Ornitologica Calabrese Onlus 

SARDEGNA 

Assotziu Consumadoris Sardigna 

Italia Nostra Sardegna 

USB- Unione Sindacale di Base Sardegna 

Confederazione Sindacale Sarda - CSS 

Comitato riconversione Rwm 

Movimento Nonviolento sardo 

Manifesto Sardo 

Assemblea permanente Villacidro 

Zero Waste Sardegna 

Cobas scuola Cagliari 

Comitato No Metano Sardegna e No Megacentrale Guspini 

Cagliari Socialforum 

Comitadu NoNucle Noscorie 

Sardigna Libera 

ISDE Sardegna 

Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica 

Movimento Nonviolento Sardegna 

SICILIA 

Coordinamento per il territorio No Discarica Armicci - Bonvicino di Lentini Comitato Stop Veleni Augusta Priolo Melilli Siracusa 

SEGRETERIA: 

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua 

Via Macerata 22/A - 00176 Roma 

Email: 

segreteria@acquabenecomune.org 

segreteriah2oabruzzo@gmail.com 

PEC 

associazioneacquabenecomune@pec.it 

CONTATTI: Cell.3683188739 - 333 6876990



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