Questo di seguito è quanto comunicato dal Comune di Frosinone, il 1 aprile 2020, dopo aver beneficiato del finanziamento all'interno del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile per il miglioramento della qualità dell'aria.
Mentre, dal gruppo 'Aerolab' del Cnr-Isac e Arpa Lazio emerge che nella Valle del Sacco: - nel periodo invernale i riscaldamenti, (in particolare se basati sulla combustione di biomasse) generano una importante componente del PM10 atmosferico;
- in località confinate, come quella della Valle del Sacco, ciò risulta associato a ripetuti superamenti dei limiti di legge sul PM10.
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Lettera aperta al primo cittadino e
consiglieri comunali e provinciali
Carissimo Nicola Ottaviani
(Sindaco), carissimi consiglieri: Igino Guglielmi (Commissione ambiente),
Vincenzo Savo (Delegato provinciale all'ambiente) e carissimi tutti gli altri
che è superfluo citare perché si presume che seguiate le vicende della nostra
amata città con i social ed altro!
Desidero dare a tutti un
messaggio molto importante sull'inquinamento che riguarda la SALUTE di TUTTI I
CITTADINI.
Vi prego di ascoltare bene
quanto cercherò di chiedervi, ben sapendo che sarà anche a nome dei moltissimi
cittadini che temono per la loro salute a causa dell'eccesso d’inquinamento.
Studio ed approfondisco molto
la materia e quasi tutti i giorni, da diversi anni faccio ricerche analizzo e
cerco di comprendere il significato dei dati forniti quotidianamente da ARPA
LAZIO. Seguo molto, anche se non sono scientificamente accreditate e legalmente
valide, le centraline che avete installato con l'Associazione dei Medici di
famiglia e che ritengo utili per avere un termometro sui picchi in tempo reale.
In questo periodo di “arresti
domiciliari” per il Covid-19, peraltro
giustissimi, con traffico inesistente ed industrie quasi tutte ferme,
abbiamo avuto la prova certa di quale sia la causa principale che provoca i
superamenti dei valori consentiti delle polveri sottili, a conferma di quanto
già certificato dalle varie ARPA ma soprattutto da ISPRA (report 2016): - “SENZA
ALCUN DUBBIO la COMBUSTIONE DI BIOMASSE per il RISCALDAMENTO domestico (responsabile
della formazione del 65,9% di particolato primario e del 38% di particolato
secondario). Una ulteriore prova è che, in questo periodo di fermo auto, i
valori delle polveri sottili s’innalzano la sera quando tutto è fermo e vengono
accesi i riscaldamenti (fonte centraline comunali). E, NON ULTIMO, IL RECENTE
STUDIO DEL CNR CHE AVVALORA IL TUTTO: “Fumo nelle Valli, il caso della Valle
del Sacco”, (link dello studio sopra).
CONSIDERANDO:
- Che il periodo dell'alta pressione è finito, ed è iniziato quello della bassa, lo testimonia l'arresto
dei superamenti di PM10, rilevati dalla centralina ARPA di Frosinone Scalo,
ormai fermi, dal 19 marzo, al numero esagerato di 42 (consentiti in un anno, 35);
- dal 1 aprile, oltretutto, sono
scadute anche le prescrizioni previste nelle ordinanze emesse dal sindaco, per
contenere l'inquinamento. Si precisa, a tal proposito che, la stragrande
maggioranza dei cittadini, pur ritenendone valide alcune che hanno riguardato i
divieti di accensioni fuochi e limitazione delle combustioni con stufe e camini,
(ma sono mancati i controlli e le opportune sanzioni!), non hanno creduto mai
utili, quelle dovute ai blocchi della circolazione delle auto, in un unico
tratto di via o le targhe alterne.
Per quanto sopra descritto,
chiediamo con grande convinzione e fermezza - come già suggerito con precedente
invito inviato via PEC, a tutti i sindaci dei Comuni di fascia A, da parte del
Coordinamento Interprovinciale Ambiente e Salute Valle del Sacco, Bassa Valle
del Liri - di agire, prima che torni il periodo dell'alta pressione che non
consentirà la dispersione delle polveri provvedendo alla realizzazione di un censimento delle fonti da riscaldamento,
inviando a tutte le famiglie, un modulo per auto certificazione appositamente
predisposto. Vogliamo auspicare che il nostro Sindaco ed il delegato
provinciale all’ambiente lo andrete a proporre, anche agli altri comuni della
Valle. Tale iniziativa consentirà sia di avere la situazione degli impianti non
più in regola e che potranno essere rottamati con appositi incentivi da
chiedere alla Regione Lazio o al Ministero dell’Ambiente, sia di rendere
proficue anche le prossime ordinanze, con l’opportunità conseguente di
identificare con facilità chi trasgredirà i divieti previsti nelle ordinanze.
Siamo certi che vorrete tenere
conto della richiesta, come già è stata accolta, in appositi tavoli di lavoro,
dal delegato all’ambiente Vincenzo Savo e da lui trasmessa alla Regione Lazio,
con l’auspicio che potrà essere inserita nel prossimo piano di contenimento
dell’inquinamento per il 2020/2021.
Ringrazio e porgo i miei più cordiali
saluti, uniti a tanti cittadini.
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