...su Extratv, il commissario ASL Suppa, si esprime dicendo che dalla conferenza dei sindaci, non è venuta nessuna proposta nuova... I sindaci, non hanno scelto nulla...!!!
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A margine del documento dei sindaci qui sotto,, c'è l'autorevole commento, dell'Avvocato Simone Dal Pozzo.
Oppure diffiderei la ASL (e Commissario e - perché no? - anche i Ministeri c.d. affiancanti) a farlo attivando le relative procedure.
Ormai è acclarato (lo prevede la legge; lo dice la Corte dei Conti; lo dicono recenti studi - proprio domenica scorsa c'era un interessante articolo sul Corriere della Sera) che i tagli non riducono ma producono ulteriori costi e, soprattutto, penalizzano il diritto alla salute.
Ritengo, per altro, che la posizione del direttore generale non sia neanche completamente errata poichè le ASL sono costrette ad eseguire le direttive commissariali. Quale direttore generale potrebbe opporsi alle direttive dategli da chi lo ha nominato? Quale direttore generale sarebbe disposto a dimettersi? Del resto, le regioni commissariate, quanto a sanità, sono eterodirette.
Purtroppo il nodo è ancora una volta a quel livello.
Tecnicamente il Commissario dovrebbe verificare se è possibile attivare la procedura di negoziare un nuovo piano di rientro in modo da passare la parola alla politica che, finalmente, potrebbe redigere un nuovo piano sanitario che non sia solo tecnico.
Anche in questo caso, però, bisognerebbe insistere per uno sblocco, sia pure parziale, del turn over. Se si continua così, infatti, sarà gioco forza fare il deserto perché non c'è più personale e non si possono fare nuove assunzioni.
Su questo piano (sblocco del turn over) perché non interpellate anche il sindacato visto che, alla fine, si tratta di promuovere anche nuova occupazione?".
Se si è tutti contro SUPPA, il motivo ci sarà. .. o no...???
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Ecco il documento emesso il 25/09/2013
Intanto, mercoledì 18/09/2013, presso la sede di Cittadinanza Attiva, ci siamo incontrati, comitati ed Associazioni, per produrre un documento con proposte e suggerimenti, da inviare al Presidente della Regione, Commissario ASL e Sindaco di Frosinone, oltre alle forze politiche e di governolocali...
Ecco il documento emesso il 25/09/2013
COMUNICATO STAMPA
La Consulta delle Associazioni della Città di Frosinone e le
associazioni sottoscritte, hanno considerato con molta attenzione la proposta
della Conferenza locale per la Sanità per le
modifiche all’Atto di Autonomia Aziendale dell’ASL di Frosinone. Il documento,
approvato quasi all’unanimità dai sindaci presenti all’assemblea, presenta
delle novità notevoli nei contenuti ed esprime un diverso atteggiamento degli
amministratori locali che può riassumersi nella rivendicazione di autonomia e
del contributo di responsabilità che va
esercitato nei confronti della dirigenza
ASL e della Regione, in merito alla riorganizzazione della rete sanitaria
ed ospedaliera della provincia di Frosinone.
Quanto si propone nel documento coincide con le richieste che
le Associazioni ed i Comitati sostengono da molto tempo ed, in particolare, si
apprezza la richiesta che riguarda la redistribuzione dei posti letto negli
Ospedali nei quali il Decreto 80/2010 ha tagliato maggiormente, specie in quello di Anagni, per
il quale si attende la sentenza del TAR circa l’ordinanza del Consiglio di
Stato del 30.08.2011 che ne bocciava la
chiusura. E’ importante, altresì, la richiesta di realizzare nell’Ospedale
di Frosinone il DEA di 2° livello e di istituire nuovi ed essenziali reparti operatori ed il
rafforzamento di quelli esistenti.
Tuttavia, le Associazioni
ed i Comitati dei cittadini, ritengono necessario sottolineare alcune
richieste, altrettanto importanti che non sono presenti nella proposta dei
Sindaci:
- Anzitutto si deve
ribadire con fermezza che al centro di un Piano Aziendale (P.A.), al di là
degli aspetti tecnici, deve essere
posta la difesa del paziente, negata dall’attuale organizzazione della sanità ciociara e che, pertanto, il P.A. deve
garantire i Livelli essenziali di assistenza (LEA) che sono al di sotto della
soglia stabilita dal D.L. 95/2013. Vanno poi evidenziati altri aspetti :
- L’ applicazione restrittiva dello stesso Decreto
80 ha penalizzato a tutti i livelli l’assistenza sanitaria nella Provincia
concentrando il risparmio solo sui tagli di posti letto e la chiusura di
ospedali.
- Ne è derivato l’uso fortemente inadeguato
delle risorse ed il mancato impegno di lotta agli sprechi, rappresentati anzitutto dalla mobilità
passiva, dai ricoveri in altre strutture, anche fuori regione, con aggravio notevolissimo di spese
per le famiglie, a cui va aggiunta l’alta frequenza di consulenze, straordinari,
prestazioni aggiuntive, utilizzo improprio del personale e delle attrezzature. L’
accumulo di spese legali ed i contenziosi sindacali, la quasi inesistente
verifica delle prestazioni e dei servizi forniti dalle strutture sanitarie
convenzionate, ecc. Il totale di tutti questi sprechi è stimabile in circa 200 milioni di euro l’anno.
A fronte di tanta
disorganizzazione e di tanti sperperi che hanno avuto un peso rilevante nel determinare i risultati molto insoddisfacenti
della produttività aziendale, basti vedere i dati della mobilità passiva e
delle liste d’attesa, è inaccettabile che la dirigenza, in più occasioni, premi
se stessa con larghi compensi.
Quindi, è necessaria una netta inversione di tendenza alla deriva
attuale che preveda, in primo luogo, un
cambio dei vertici aziendali e poi una forte rivendicazione, a livello
politico, di parità di trattamento tra tutti i cittadini del Lazio: con
l’eliminazione delle “macro aree” che causano la disponibilità di 7 posti letto
per mille cittadini romani e neanche 2 per mille cittadini ciociari.
Urge, altresì,
l’istituzione del registro dei tumori e il risanamento del territorio devastato
ed inquinato.
E' indispensabile,
quindi, fare pressioni affinché la
ASL e l'Ufficio commissariale attivino le procedure per lo
sblocco del turn over previste dal d.l. 138/2011, convertito dalla l. 148/2011
(articolo 1, comma 23-bis) e dal d.l. 158/2012, convertito dalla l. 189/2012
(art. 4-bis) che consentono, allo scopo di garantire i livelli essenziali di
assistenza, di sbloccare le assunzioni.
La stessa Corte dei Conti nella relazione del maggio2012 ha messo in evidenza
come il blocco delle assunzioni non ha risolto il problema (quello, cioè, di
risparmiare) e, anzi, ha aggravato la situazione poiché il ricorso a misure
alternative alle assunzioni (turni aggiuntivi, straordinario, acquisto di
prestazioni da privato), ha generato costi maggiori rispetto ai risparmi che si
volevano conseguire come hanno sempre sostenuto e denunciato le associazioni.
La stessa Corte dei Conti nella relazione del maggio
Si deve chiedere e pretendere, per le regioni
sottoposte a piano di rientro da disavanzo sanitario come il Lazio, di
procedere al turn over del personale sanitario con limitazioni che non siano
incompatibili col mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Pena la
diseguaglianza dei cittadini e l’aumento dei costi, anche sociali.
Frosinone 25.09.2013
- Consulta delle associazioni della Città di Frosinone
– Francesco Notarcola
- Associaione Anagni Viva
- Cittadinanzattiva - Tribunale difesa diritti
malato - Renato Galluzzi
- Associazione Italiana Pazienti anticoagulati e
cardiopatici – Antonio Marino
- Associazione di Vol. Frosinone Bella e Brutta –
Luciano Bracaglia
- Associazione Diritto Alla Salute - Alessandro
Compagno – Anagni
- Aut Frosinone - Luciano Granieri
- Gruppo Civico Vitaminek – Mauro Meazza – Anagni
- Associazione Oltre l’Occidente - Paolo Iafrate
- Associazione “Alle Venti” – Amedeo Di Salvatore
- Osservatorio Peppino Impastato – Mario Catania
- Coordinamento Frosinone “Salviamo il paesaggio” –
Luciano Bacaglia
- Comitato
Salviamo l'ospedale di Anagni - Piero Ammanniti
- Associazione
Forming Onlus - Riccardo Spaziani
- Associazione
Cofile – Antonio Mattia
- Comitato
provinciale acqua pubblica – Severo Lutrario
- Associazione
Colle Dottorino - Madonna della Neve –
Fulvio Pica - Comitato
Colle Cottorino – Dario Martini
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