Inizieremo con nuove mobilitazioni, finché non ci sarà chiarezza e presto vi informeremo sul prossimo incontro che è da confermare per lunedì prossimo, alla Casa del Volontariato (vicino cinema Arci allo Scalo).
L'articolo de L'Inchiesta, del 2 giugno 2014
Frosinone Web del 2 giugno 2014
Il contributo di Lazio Tv frosinone del 03/06/2014
COMUNICATO STAMPA del 2 giugno 2014
SALVIAMO LE TERME ROMANE ED I TESORI ARCHEOLOGICI DELLA NOSTRA CITTA'
Con sorpresa e indignazione le associazioni e i cittadini hanno appreso dalla stampa locale la notizia del rilascio del permesso a costruire del Comune di Frosinone sull'area adiacente alla Villa comunale, per una colata di cemento da 35 mila metri cubi in una città che non cresce e che evidenzia in ogni strada la presenza di cartelli di vendesi e affittasi. Come dovrebbe essere noto al sindaco, ai dirigenti del Comune e agli enti di tutela archeologica e paesaggistica, la Consulta delle associazioni con lettera del 13 giugno 2012 aveva richiesto l’inserimento nel procedimento e l’accesso agli atti in merito a qualsiasi atto autorizzatorio relativo all'intervento edilizio denominato “I Portici”. Nella stessa data la Consulta delle associazioni scrisse al sindaco Ottaviani appena insediato, per chiedere un incontro finalizzato a esaminare un percorso comune con le associazioni per garantire alla città legalità, trasparenza e crescita culturale, ripartendo dalla delibera comunale di iniziativa popolare votata all'unanimità il 14 settembre 2011, voluta da 1200 cittadini e 60 associazioni per la valorizzazione e la tutela del patrimonio archeologico dell’area attigua alla villa. Malgrado ciò la Consulta delle Associazioni non ha ricevuto alcuna comunicazione.
Alla luce di quanto sopra, il sindaco e la maggioranza tradiscono clamorosamente l’impegno assunto con gli elettori e tutti i cittadini del capoluogo. Infatti al capitolo “Urbanistica e lavori pubblici” del programma elettorale si sottolineava che “La discussione sul nuovo assetto di città dovrà coinvolgere i cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi in prima persona esponendo ragioni e aspettative, e i tecnici, soprattutto locali” (pag. 15 del programma). Si fa appello a tutte le associazioni e ai cittadini affinché si mobilitino e si impegnino per salvaguardare l’area attigua alla villa comunale, già destinata a Parco archeologico, i resti delle Terme Romane seppellite sotto un parcheggio e tutti i reperti archeologici rinvenuti. Questo patrimonio deve essere sottratto alla speculazione edilizia per restituire alla città crescita e qualità della vita.
Dal programma del sindaco Ottaviani: “la memoria storica della nostra città è stata oggetto negli anni di umiliazione continua, tanto da aver portato alla distruzione di quelle poche vestigia del glorioso passato” (pag. 55 del programma relativa a “Parco dei Volsci e ampliamento del museo”) e ancora “E’ ferma intenzione della nuova amministrazione valorizzare il patrimonio archeologico di Frosinone, restaurando i monumenti esistenti e dando, poi, vita al Parco dei Volsci, nel luogo di ritrovamento di alcune importanti tracce di insediamenti nei pressi della villa comunale, considerato anche che nella zona insiste una necropoli di imponenti dimensioni” (pag. 56).
Le colate di cemento che hanno aggredito e stuprato il territorio in questi anni non hanno portato alcun progresso economico, culturale e civile ma hanno distrutto valori e ricchezze enormi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se si cambia, Frosinone cambia.
Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni della Città di Frosinone
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Parcheggio comunale di Via De Matthaeis smantellato e mai riattivato
(Denuncia alle autorità competenti)
(Denuncia alle autorità competenti)
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INIZIATIVE
Gli incontri delle associazioni della Consulta continuano con tante nuove iniziative, non ultima la votazione delle Terme Romane Sotterrate sul FAI (Fondo Ambiente Italia) tra i
"LUOGHI DEL CUORE"
"LUOGHI DEL CUORE"
[Per votare cliccare qui]
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Incontro del 16 giugno ore 17.30 c/o saletta Soci COOP su Via Monti Lepini lato supermercato COOP
Pronto l'intervento de L'Inchiesta a diffondere le iniziative delle associazioni di Votazione luoghi del cuore e petizione on line... Grazie Alessandro
L'INCHIESTA: SEMPRE PRESENTE SUL PROBLEMA...
GRAZIE al FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO, per averci regalato uno spazio nella Home Page del sito ufficiale nazionale....
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/06/aiutateci-a-salvare-dal-cemento-unimportante-zona-archeologica-di-frosinone/
Il comune di Frosinone, dopo aver permesso di costruire un palazzo su un Anfiteatro Romano (Viale Roma), un distributore su Tombe Volsche (Piazza De Matthaeis), un parcheggio su Terme Romane (Via G.De Matthaeis-Villa Comunale), ora ha autorizzato la costruzione di palazzi su un’altra zona archeologica (Via G.De Matthaeis-Villa Comunale).
Per questi motivi la Consulta delle associazioni di Frosinone ha avviato da tempo una pressante azione per sollecitare l’intervento delle Istituzioni a salvaguardia di un’area ove insistono ritrovamenti archeologici e storici di rilevante importanza.
Anche la senatrice Spilabotte si schiera a difesa dell'area Terme Romane, quale area archeologica con vincoli compreso quello paesaggistico...
da Il Messaggero del 9 Luglio 2014
...e c'è anche la firma del senatore Scalia, al senato, oltre agli onorevoli Frusone e Pilozzi per la presentazione alla camera.
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Incontro del 16 giugno ore 17.30 c/o saletta Soci COOP su Via Monti Lepini lato supermercato COOP
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E' stata attivata anche una petizione on line, indirizzata al sindaco del comune di Frosinone Nicola Ottaviani, con la quale si chiede che:
Si revochi l'autorizzazione alla costruzione di palazzi e quella già rilasciata per il parcheggio che a Frosinone ha sepolto le antiche terme, espropriando l'area per destinarla a parco archeologico. [Per firmare, cliccare qui]
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Pronto l'intervento de L'Inchiesta a diffondere le iniziative delle associazioni di Votazione luoghi del cuore e petizione on line... Grazie Alessandro
L'INCHIESTA: SEMPRE PRESENTE SUL PROBLEMA...
...e giovedì alle 21.00 nuovo incontro organizzativo in seno alla Consulta delle Associazioni
Intanto.......
(da Il Messaggero del 20/06/2014)
(da Ciociaria Oggi del 21/06/2014)
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COMUNICATO STAMPA (del 25/06/2014)
Finalmente qualcosa si muove. Era ora.
Da anni le associazioni denunciano comportamenti e decisioni della Soprintendenza Archeologica per il Lazio mai messe in discussione dagli amministratori locali.
Infatti gli amministratori che si sono succeduti, negli ultimi venti anni, alla guida del Capoluogo, hanno sempre accolto senza alcuna obiezione le decisioni della Soprintendenza anche quando i fatti necessitavano approfondimenti, trincerandosi dietro l’ “insindacabilità” delle decisioni dell’ente sovraordinato.
A partire dagli anni novanta in diverse aree della città (Fontanelle, via Aldo Moro-ascensore inclinato, De Matthaeis, via Vado del Tufo, Selva dei Muli) sono stati rinvenuti beni archeologici che testimoniano insediamenti nella Città, riferibili a un arco temporale che va dalla preistoria fino all'epoca romana. A tutt'oggi la Soprintendenza, organo preposto alla tutela, valorizzazione e fruizione dei beni, non ha proceduto alla completa catalogazione dei reperti e tutela dei siti.
Non ricordiamo che la stessa abbia mai preso alcuna iniziativa di valorizzazione dei suddetti beni, né promosso eventi che divulgassero e informassero la cittadinanza.
E’ corretto non aver catalogato i reperti rinvenuti al fine di far conoscere alla collettività quali e quanti siano stati? Dove sono le relazioni finali e i giornali di scavo compilati da tutti gli archeologi che hanno diretto gli scavi nella nostra Città per conto della Soprintendenza?
In particolare da anni le attenzioni delle associazioni si sono concentrate sull'area archeologica attigua alla Villa Comunale ed è stato elaborato un dossier su quanto avvenuto in quella zona.
Nel 2008 la Soprintendenza ha autorizzato la realizzazione di un parcheggio a raso con delle prescrizioni sui resti archeologici delle Terme Romane in attesa dei fondi per la loro valorizzazione e riscoperta. In seguito all'azione delle associazioni sono stati apposti i vincoli diretto e indiretto nell'area in cui è stato rinvenuto l’impianto termale di epoca romana.
Nel 2011 sono iniziati gli scavi archeologici nell'area attigua a quella in cui sono state ritrovate le Terme Romane, la particella 159 interessata dall'iniziativa edificatoria I Portici. Proprio al confine con il parcheggio che copre le Terme Romane, all'inizio della particella 159, è rimasta un’area non scavata dalla Soprintendenza archeologica. Dove sono gli esiti delle indagini geognostiche che sarebbero state effettuate sulla particella 159? Se in quell'area si estendessero le strutture delle Terme Romane, ciò consentirebbe l’estensione del vincolo indiretto e quindi l’inedificabilità dell’area.
Alla luce dei recenti avvenimenti, riportati dalla stampa locale, riguardo le indagini della Magistratura verso alcuni funzionari della Soprintendenza ai beni archeologici, invitiamo il Sindaco del Capoluogo, deputato a tutelare gli interessi della cittadinanza, a valutare l’opportunità di chiedere nuovi accertamenti sulla porzione della particella 159 non oggetto di scavo e sul rilascio del nulla osta archeologico sull'intera area.
E’ sempre più viva la necessità di attuare i punti della delibera comunale n.32 del 14 settembre 2011, proposta da associazioni e cittadini, votata all'unanimità che prevedeva, al quarto punto, di “costituire, senza oneri per l’Ente, una commissione di esperti, anche con la partecipazione di rappresentanti dell’associazionismo di tutela dell’Ambiente e del Territorio che, in collaborazione con i funzionari di zona della Soprintendenza e del locale Museo Archeologico, possa esercitare azioni di verifica del territorio, al fine di arginare eventuali fenomeni di saccheggio e distruzione del patrimonio archeologico”.
GRAZIE al FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO, per averci regalato uno spazio nella Home Page del sito ufficiale nazionale....
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2014/06/aiutateci-a-salvare-dal-cemento-unimportante-zona-archeologica-di-frosinone/
FIRMA LA PETIZIONE ONLINE >
VOTA LE TERME COME “LUOGO DEL CUORE “DEL FAI >
Per questi motivi la Consulta delle associazioni di Frosinone ha avviato da tempo una pressante azione per sollecitare l’intervento delle Istituzioni a salvaguardia di un’area ove insistono ritrovamenti archeologici e storici di rilevante importanza.
Nelle scorse settimane è stata avviata una petizione on line: invitiamo tutti i nostri aderenti a sottoscriverla qui http://chn.ge/1lrrrjgrichiedendo che si revochi l’autorizzazione alla costruzione di palazzi e quella già rilasciata per il parcheggio che a Frosinone ha sepolto le antiche terme, espropriando l’area per destinarla a parco archeologico.
La tutela dei beni culturali ed archeologici non è solo un dovere, civico prima ancora che giuridico e istituzionale; il nostro paese Italia può avere un futuro economico solo puntando sulla valorizzazione del turismo e della cultura, poiché la fase industriale, oramai al tramonto, ci ha lasciato solamente i danni ambientali e le lesioni alla nostra salute.
Quella delle Terme è una vicenda che parte da lontano.
Nel 2007 avviene il fenomenale ritrovamento a due passi dalla villa comunale.Subito il vincolo archeologico diretto sulle strutture, che opera ope legis. Poi, per l’assenza di risorse economiche tese alla valorizzazione del sito, la Soprintendenza avallò la copertura dei ritrovamenti sotto un parcheggio a raso dettando alcune prescrizioni volte alla conservazione dei resti. Così il più sensazionale ritrovamento del capoluogo è finito sotto un parcheggio privato, rendendo invisibili le strutture e i bellissimi mosaici della pavimentazione.
Nel 2011 esplode la mobilitazione delle associazioni per chiedere alle Istituzioni di “riscoprire” le Terme e valorizzarle, oltre ad apporre il vincolo archeologico indiretto per introdurre delle fasce di rispetto entro le quali fosse impossibile per i privati costruire o intervenire in alcun modo.
Dopo vari incontri, petizioni e una delibera di iniziativa popolare, la Soprintendenza archeologica ha accelerato l’iter per l’apposizione del vincolo indiretto.
Intanto, a pochi metri dal sito delle Terme Romane, rimane incerto il destino dell’area oggetto dell’iniziativa immobiliare da 35 mila metri cubi di cemento denominata “I Portici”. Si tratta di una zona di interesse archeologico, confinante con quella in cui giacciono le Terme e su cui pende anche un vincolo paesaggistico in base al Ptpr del Lazio.
Quella delle Terme è una vicenda che parte da lontano.
Nel 2007 avviene il fenomenale ritrovamento a due passi dalla villa comunale.Subito il vincolo archeologico diretto sulle strutture, che opera ope legis. Poi, per l’assenza di risorse economiche tese alla valorizzazione del sito, la Soprintendenza avallò la copertura dei ritrovamenti sotto un parcheggio a raso dettando alcune prescrizioni volte alla conservazione dei resti. Così il più sensazionale ritrovamento del capoluogo è finito sotto un parcheggio privato, rendendo invisibili le strutture e i bellissimi mosaici della pavimentazione.
Nel 2011 esplode la mobilitazione delle associazioni per chiedere alle Istituzioni di “riscoprire” le Terme e valorizzarle, oltre ad apporre il vincolo archeologico indiretto per introdurre delle fasce di rispetto entro le quali fosse impossibile per i privati costruire o intervenire in alcun modo.
Dopo vari incontri, petizioni e una delibera di iniziativa popolare, la Soprintendenza archeologica ha accelerato l’iter per l’apposizione del vincolo indiretto.
Intanto, a pochi metri dal sito delle Terme Romane, rimane incerto il destino dell’area oggetto dell’iniziativa immobiliare da 35 mila metri cubi di cemento denominata “I Portici”. Si tratta di una zona di interesse archeologico, confinante con quella in cui giacciono le Terme e su cui pende anche un vincolo paesaggistico in base al Ptpr del Lazio.
Nel marzo del 2011 iniziano i sondaggi archeologici per il nullaosta della Soprintendenza, fra le polemiche delle associazioni per le modalità di svolgimento delle indagini sull’area. Segue la relazione finale dell’allora funzionaria di zona della Soprintendenza, poi sostituita, e il rilascio di un nullaosta che prevede zone di rispetto per i pochi manufatti immobili, consistenti in avanzi di muratura, risparmiati durante l’attività di scavo avvenuta, per la quasi totalità, utilizzando mezzi meccanici pesanti.
Insomma dal punto di vista archeologico si può costruire lì, ma con determinate accortezze …
Rimane comunque il fatto che al confine con l’area in questione si trovano le Terme Romane con la loro fascia di rispetto e che comunque per costruire in quella zona è necessaria un’autorizzazione paesaggistica, rilasciata dal Comune di Frosinone nel dicembre 2013, in virtù della subdelega da parte della Regione. Da oltre un anno l’area è abbandonata al suo destino e non è più chiaro se ci sia ancora un interesse concreto da parte della società Nuova Immobiliare a costruire in quell’area.
Nel marzo scorso il Comune smentì le voci di stampa in base alle quali sarebbero stati rilasciati dei permessi a costruire in quella zona.
Le associazioni da tempo chiedono che nell’area vengano fermate nuove colate di cemento e si sfrutti piuttosto la zona per creare un parco archeologico da integrare alla villa, includendovi anche le Terme romane, scoperte e valorizzate. Un impegno, quello per il “Parco dei Volsci”, contenuto anche nel programma elettorale del sindaco Ottaviani, oltre che nella delibera del 2011 del consiglio comunale.
Ambiguo anche il destino del vicino parcheggio che fu smantellato per svolgere i sondaggi archeologici nell’area de “I Portici” in un tempo di 90 giorni. A due anni di distanza lo spiazzo è ancora chiuso, nonostante il Comune vanti sull’area un diritto di possesso che l’ex sindaco Marini si era impegnato a far valere nelle sedi competenti.
Per approfondire la delicata e controversa questione, potete leggere la lettera che la Consulta delle associazioni di Frosinone inviarono nel mese di marzo 2012 al Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed altri
http://dl.dropboxusercontent.com/u/32652380/Prof.%20Settis.pdf
e un corposo dossier documentale
Insomma dal punto di vista archeologico si può costruire lì, ma con determinate accortezze …
Rimane comunque il fatto che al confine con l’area in questione si trovano le Terme Romane con la loro fascia di rispetto e che comunque per costruire in quella zona è necessaria un’autorizzazione paesaggistica, rilasciata dal Comune di Frosinone nel dicembre 2013, in virtù della subdelega da parte della Regione. Da oltre un anno l’area è abbandonata al suo destino e non è più chiaro se ci sia ancora un interesse concreto da parte della società Nuova Immobiliare a costruire in quell’area.
Nel marzo scorso il Comune smentì le voci di stampa in base alle quali sarebbero stati rilasciati dei permessi a costruire in quella zona.
Le associazioni da tempo chiedono che nell’area vengano fermate nuove colate di cemento e si sfrutti piuttosto la zona per creare un parco archeologico da integrare alla villa, includendovi anche le Terme romane, scoperte e valorizzate. Un impegno, quello per il “Parco dei Volsci”, contenuto anche nel programma elettorale del sindaco Ottaviani, oltre che nella delibera del 2011 del consiglio comunale.
Ambiguo anche il destino del vicino parcheggio che fu smantellato per svolgere i sondaggi archeologici nell’area de “I Portici” in un tempo di 90 giorni. A due anni di distanza lo spiazzo è ancora chiuso, nonostante il Comune vanti sull’area un diritto di possesso che l’ex sindaco Marini si era impegnato a far valere nelle sedi competenti.
Per approfondire la delicata e controversa questione, potete leggere la lettera che la Consulta delle associazioni di Frosinone inviarono nel mese di marzo 2012 al Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed altri
http://dl.dropboxusercontent.com/u/32652380/Prof.%20Settis.pdf
e un corposo dossier documentale
ORA ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO!
È importante sottoscrivere la petizione on linehttp://chn.ge/1lrrrjg e aiutare la nobile causa perorata dai cittadini di Frosinone.
Il FAI ha inserito l’area archeologica tra i “luoghi del cuore” e può essere votata qui:http://iluoghidelcuore.it/luoghi/15477
C'è anche il comunicato stampa che è stato prodotto dalla Consulta delle associazioni...
Per chi non sapesse...
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Comunicato stampa del 06/08/2014
Il presidente della Consulta della Associazioni del Comune
di Frosinone, le associazioni Frosinone Bella e Brutta e “Ci vediamo in
provincia” sono intervenuti nel procedimento per il rilascio del permesso a
costruire riguardante il progetto denominato “I Portici” nell'area attigua alla
Villa comunale, depositando proprie osservazioni e istanze al Comune di Frosinone.
In sostanza si oppongono al rilascio del permesso a costruire per i pregiudizi ai valori e ai beni culturali, archeologici e
paesaggistici che ritengono tale atto possa comportare specie in un’area
meritevole di tutela come attesta anche una relazione del Dirigente del settore
urbanistico. Inoltre si continua a focalizzare l’attenzione su una fascia di
terreno non sottoposta a scavi collocata su una porzione della particella
oggetto dell’intervento e adiacente a un’altra proprietà in cui si trovano
seppellite le Terme Romane sotto un parcheggio. Come si evince dal verbale di
una riunione che si è tenuta il 28
ottobre del 2011, dalla Direzione regionale per i beni culturali e
paesaggistici era arrivata proprio un’indicazione alla Soprintendenza per
«valutare la possibilità di sostituire la tutela indiretta con una estensione
dell’area di tutela diretta» in quanto pare esista «la presunzione certa della
prosecuzione delle strutture dell’impianto termale nelle aree circostanti non
indagate». Ebbene, la presenza di tali strutture (beni immobili demaniali di
proprietà dello Stato) sarebbe idonea all’estensione del vincolo diretto e
indiretto su aree circostanti inclusa (anche solo parzialmente) l’area dei
Portici. Le Associazioni ritengono che l’Ente abbia il dovere di considerare
tali circostanze, a prescindere dall’esistenza di pregressi atti autorizzatori, atteso il valore e l’importanza di tali beni per il Comune di Frosinone e
l’irripetibile occasione di valorizzare un contesto unico, proprio accanto alla
Villa comunale.
07/08/2014
FROSINONE - Sei pagine di osservazioni per opporsi al rilascio del permesso a costruire per il complesso commerciale e residenziale da 35mila metri cubi denominato "I Portici" nell'area attigua alla Villa comunale e chiedere la valorizzazione dell'intera zona archeologica attigua alla Villa. Questa l'iniziativa del presidente della Consulta delle associazioni Francesco Notarcola e delle associazioni “Frosinone Bella e Brutta” e “Ci vediamo in provincia”, che hanno depositato le loro istanze ufficialmente al Comune. I comitati sono così entrati nel procedimento per il rilascio del permesso a costruire cui si oppongono, come spiegano in una nota, «per i pregiudizi ai valori e ai beni culturali, archeologici e paesaggistici che ritengono tale atto possa comportare specie in un’area meritevole di tutela come attesta anche una relazione del Dirigente del settore urbanistico». Ma l'attenzione delle associazioni si concentra anche su quella fascia di terreno mai scavata che si trova su una porzione di terreno della società che vuole realizzare l'intervento edilizio. Una fascia sulla quale non si edificherà, in quanto coperta da vincolo archeologico indiretto per la presenza nella proprietà comunale adiacente (data in concessione a un altro privato) dei resti delle Terme Romane, seppellite sotto un parcheggio. Ma quel vincolo, come sottolineano le associazioni, potrebbe estendersi anche all'area in cui si dovrebbe costruire se emergessero altri resti archeologici in quel fazzoletto di terreno. «Come si evince dal verbale di una riunione che si è tenuta il 28 ottobre del 2011 - dicono le associazioni - dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici era arrivata proprio un’indicazione alla Soprintendenza per “valutare la possibilità di sostituire la tutela indiretta con una estensione dell’area di tutela diretta” in quanto pare esista “la presunzione certa della prosecuzione delle strutture dell’impianto termale nelle aree circostanti non indagate”. Ebbene, la presenza di tali strutture (beni immobili demaniali di proprietà dello Stato) sarebbe idonea all’estensione del vincolo diretto e indiretto su aree circostanti inclusa (anche solo parzialmente) l’area dei Portici». Insomma ora le associazioni chiedono al Comune di prendere in considerazione questi e altri rilievi contenuti nelle osservazioni, sebbene sull'intervento edilizio siano già arrivati i nullaosta archeologico e paesaggistico. «Abbiamo fatto tutti gli adempimenti, tutto si è svolto in maniera corretta e siamo tranquilli - spiega il dirigente all'Urbanistica Noce - Si tratta di una zona di completamento già dagli anni Sessanta. Per il perfezionamento del permesso a costruire abbiamo chiesto alcuni documenti e il versamento degli oneri concessori». Si parla di cifre che si aggirano attorno agli 800 mila euro e che darebbero il via libera finale alla costruzione in sostanza. Per quanto riguarda i resti archeologici in quella zona, emersi durante gli scavi del 2011 e oggetto di prescrizioni da parte della Soprintendenza, sembra che il Comune abbia intenzione di chiedere al privato di investire i circa 500mila euro per la parte da cedere al Comune in una sorta di “viale archeologico” che arrivi fino a via Marco Tullio Cicerone. L’ipotesi di fare un passo indietro, chiedendo al privato di non realizzare l’intervento in quell’area, sarebbe troppo pesante per le casse comunali secondo quanto riferito dal dirigente del settore, viste le spese già sostenute dal privato. «Si potrebbe pensare di fare una raccolta fondi» dice. Ma di fronte alla richiesta di quantificarle afferma che «ci vorrebbe una bella calcolatrice». Comunque le associazioni non demordono sull’idea di un parco archeologico al posto delle costruzioni nell’area attigua alla Villa, chiedendo con insistenza all’Ente di considerare tutti i rilievi presenti nelle sei pagine di osservazioni. «Le Associazioni - si legge nella nota dei firmatari delle osservazioni depositate in Comune -ritengono che l’Ente abbia il dovere di considerare tali circostanze, a prescindere dall’esistenza di pregressi atti autorizzatori, atteso il valore e l’importanza di tali beni per il Comune di Frosinone e l’irripetibile occasione di valorizzare un contesto unico, proprio accanto alla Villa comunale». Come spiega l’avvocato Dario Simonelli, che ha esperienza in materia paesaggistico -ambientale «le associazioni proponenti ritengono che l’iter autorizzatorio sia viziato e carente sotto diversi profili, pertanto, anche in un’ottica collaborativa, hanno depositato osservazioni nel procedimento amministrativo sottoponendo al Comune di Frosinone gli aspetti che ritengono lacunosi, contraddittori ed illogici, invitando lo stesso Ente a rivedere alcuni passaggi, ad avviare ulteriori accertamenti per quanto di competenza o a sollecitarne l’espletamento alle Autorità preposte e sovraordinate. In questi casi la legge 241/1990 prescrive espressamente l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di valutare dette osservazioni, all’occorrenza stabilendo anche incontri con interessati e controinteressati, diversamente, il mancato accoglimento delle istanze dovrà essere comunque specificamente motivato». Intanto il destino dell'area archeologica è stato oggetto di una mozione del Movimento 5 Stelle in Regione. «Abbiamo depositato una mozione firmata dagli altri membri del M5S Lazio scritta con la collaborazione dei cittadini per tutelare il patrimonio archeologico di Frosinone» dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Perilli facendo riferimento ai ritrovamenti nella zona della Villa comunale del capoluogo ciociaro di «manufatti e vestigia che documentano l’esistenza di un insediamento preromano, di una necropoli e di un impianto termale di epoca romana. Frosinone - aggiunge - non ha bisogno di altri metri cubi di cemento ma di valorizzare il proprio patrimonio artistico e archeologico per inserirsi nei circuiti turistici, noi vogliamo capire i perché dello stop alle ricerche e del via all'edificazione e desideriamo che la Giunta si impegni presso tutti gli organi competenti per tutelare Frosinone e la sua eredità storica».
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La senatrice Maria Spilabotte a smosso le acque con una interrogazione al ministro dei Beni Culturali...
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