martedì 11 novembre 2014

- Atto Aziendale AUSL: Conferenza dei sindaci sulla Sanità

10/11/2014 Sala teatro della Ausl di Frosinone


Affinché l’atto aziendale possa essere significativamente modificato, visto il ritardo accumulato nel riceverlo (venerdì scorso),  la conferenza dei sindaci riunitasi lunedì alle ore 15, presso la sala teatro AUSL, ha chiesto, per la votazione, un rinvio fino a giovedì 13 c.m.



Alcuni tra gli INTERVENTI e proposte di sindaco di Alatri, Coordinamento Sanità e Comitato articolo 32.

- Giuseppe Morini - 
 (Sindaco di Alatri):


° Lasciando i reparti di maternità e del bambino al San Benedetto con UOC (Unità Operativa Complessa), si alleggerirebbe lo Spaziani di Frosinone e si creerebbero i presupposti del DEA di II livello con gli opportuni e necessari potenziamenti;
° lasciare ad Alatri UOS (Unità Operativa Semplice) di Pronto Soccorso;
° chirurgia veloce breve ma in sicurezza, alleggerendo Frosinone;
° Cardiologia H24;
° Potenziamento del reparto di Nefrologia, portandolo da 15 a 20 posti letto, prevedendo anche un centro di calcolosi renale;
° DEA di II livello allo Spaziani a servizio di tutta la provincia di Frosinone.

Il video



- Francesco Notarcola -
(portavoce del Coordinamento Provinciale Sanità di Frosinone):


° Tutti gli ospedali esistenti sul territorio, certi sindaci devono capire che sono ospedali a servizio dei cittadini della provincia di Frosinone;
° dalla Regione Lazio, ci mandano discariche ed inceneritori;
° ci devono dare i posti letto che ci spettano per legge;
° I cittadini di Frosinone hanno paura di entrare al Fabrizio Spaziani di Frosinone;
° Il DEA di II livello lo vogliamo subito;
° L'invito ai sindaci è di rigettare l'atto aziendale e rifarlo secondo le nostre richieste o diventeremo la Cenerentola del Lazio;
° Perché al San Raffaele di Cassino (struttura privata...) sono stati dati 41 ml di euro in più....???
° alla Notte Bianca per la Salute ad Alatri, si è dimostrato che con la partecipazione di personale medico e sindaci, si possono abbattere le lista di attesa e gratis....

Il video




- Fabrizio Pintori -
(Comitato Civico Art. 32 - Sora)
L'atto aziendale va rigettato perché:


°  i 102 posti letto promessi in più, sono virtuali perché non ci sarebbero le risorse per gestirli;
° lo stesso dicasi per le UOC (Unità Operative Complesse)
° nell'atto aziendale, nonostante l'alto inquinamento che abbiamo, la Valle del Sacco, ecc... non se ne parla affatto 
° Nulla c'è scritto sul polo oncologico di Sora, nulla sul registro tumori
° la Casa della Salute, è un modello che non funziona
° per il DEA di II livello ci sono vincoli normativi...? e per i posti letto che ci spettano no...?



Il video






Una mia personalissima considerazione che ritengo con certezza sia pensiero di tutti gli appartenenti al Coordinamento:

"I sindaci dei comuni sede di ospedali (ma anche tutti gli altri...), dovrebbero remare tutti uniti nella stessa direzione, a salvaguardia di una buona ed efficiente Sanità, guardando l'intero territorio della provincia di Frosinone.... perché, chiunque di noi potrebbe un giorno trovarsi nell'esigenza o urgenza, di utilizzare qualunque delle strutture presenti nel territorio della provincia. Quindi, è importante e necessario che tutte siano efficienti e ben dimensionate.
Che vengano messi da parte i campanilismi perché uniti "FORSE" si potrà vincere, divisi no....!!!"
(Luciano Bracaglia)




Da L'Inchiesta del 13 novembre 2014
Comitati "cacciati" dalla riunione con la manager della ASL

FROSINONE - I rappresentanti del Coordinamento provinciale per la Sanità messi alla porta: la loro presenza all’incontro di ieri fra la Mastrobuono e alcuni dei sindaci che saranno chiamati al voto di oggi sull’atto aziendale non era giudicata opportuna dalla manager della Asl. Quanto accaduto ieri nella Sala Giunta del Comune di Frosinone dove alla fine si è tenuto un vertice a porte chiuse da cui trapela qualche promessa e, a quanto sembra, poco di concreto. Si arriva così nel peggior modo possibile alla Conferenza locale sulla Sanità di oggi alle 15 nel Salone della Provincia, con i sindaci che dovranno promuovere o bocciare il piano aziendale per la Sanità provinciale dei prossimi anni. La complicata giornata di ieri è iniziata con le parole del direttore generale della Asl Isabella Mastrobuono a margine di una conferenza stampa. «Da settembre ho raccolto e analizzato tutte le proposte che sono arrivate sul mio tavolo - ha detto la Mastrobuono ieri mattina – Ho preso in considerazione anche gli 11 punti di Notarcola: dico “di Notarcola”, perché non ho mai capito chi ci sia dietro il Coordinamento. Comunque di quelle 11 proposte del Coordinamento ho condiviso e riportato alcuni contenuti nel piano, ad esempio ho recepito alcune indicazioni per l’area oncologica di Sora. Certamente l’undicesima richiesta, quella delle mie dimissioni, non potevo recepirla». Attorno alle 13 la manager della Asl smentiva categoricamente incontri ristretti nel pomeriggio con i sindaci. «Non è prevista una mia partecipazione a incontri con i sindaci oggi (ieri per chi legge, ndr)». Poi invece verso le 15 la Mastrobuono si è recata all’incontro. Presenti sindaci o assessori dei comuni di Frosinone, Alatri, Sora, Ceprano, Veroli, Rocca D’Arce e Anagni. Nella sala la manager al suo arrivo ha trovato anche i rappresentanti del Coordinamento provinciale delle associazioni, invitati dal Sindaco del capoluogo dopo l’incontro fra fasce tricolori e associazioni avvenuto martedì per discutere delle proposte di modifica all’atto aziendale. Ma la presenza delle associazioni non è stata ritenuta opportuna dalla manager. Da lì la “cacciata” dei comitati, i cui rappresentanti si sono dovuti accomodare nella sala del Consiglio comunale: porte chiuse per sindaci e manager. A raccontare l’episodio nella sala dell’esilio forzato sono stati gli stessi rappresentanti del Coordinamento. «Il direttore generale Mastrobuono ha sottolineato di essere venuta per parlare con i sindaci – dice Francesco Notarcola del Coordinamento – Inoltre ha sottolineato che, nel caso, si sarebbero dovute avvertire tutte le associazioni. Alla fine non ci è stato permesso di partecipare all’incontro». Come sottolinea Angelo Ruggiero del Psi, che supporta le ragioni del Coordinamento «quando la manager ha sottolineato di voler parlare solo con i sindaci è stato posto un problema istituzionale e per non creare intralcio ci siamo accomodati fuori». Anche Lorenzo Santovincenzo del Comitato Lip Valle del Sacco che aderisce al Coordinamento ha sottolineato: «per evitare contrasti siamo usciti dalla riunione», mentre Simona Grossi del Coordinamento sottolinea che sulla “cacciata” «il sindaco Ottaviani avrebbe dovuto assumere una posizione». Dall’Ugl Rosa Roccatani ha criticato l’atteggiamento della Mastrobuono e ha evidenziato l’emergenza di una provincia in cui non arriverà il Dea di II livello e, sottolinea, «negli ospedali mancano i requisiti anche per il Dea di I livello». Gli altri rappresentanti del Coordinamento, come Giovanni Magnante dello Snami, Antonio De Santis e Vittorio Tersigni del Comitato articolo 32 di Sora, hanno mostrato un documento con le proposte elaborate dai comitati e alcuni sindaci, sottoposte ieri alla Mastrobuono nel vertice. Fra queste impegni concreti e una pianificazione per la realizzazione del Dea di II livello a Frosinone; 3,7 posti letto per mille abitanti e il giusto numero di Uoc in provincia come prevede la legge; il rilancio del San Benedetto di Alatri; l’impegno per intervenire sull’emergenza ambientale della Valle del Sacco e del Cassinate, con la creazione di un nuovo centro oncologico all’avanguardia a Sora. Ma gli esiti del vertice a porte chiuse sono stati alquanto deludenti. «Nada de nada» il commento emblematico del sindaco di Alatri Giuseppe Morini. «Sul Dea di II livello non abbiamo avuto rassicurazioni – dice Morini - Ci vorrebbero più certezze nero su bianco e una pianificazione convincente per arrivare a quell’obiettivo, non solo ipotesi e parole. Su Alatri nulla di nuovo, qualche impegno su Sora. Resto molto critico sull’atto aziendale, non siamo affatto tranquilli». Il Coordinamento intanto invita i sindaci a votare “no” e non si arrende: stamattina è previsto un incontro a Roma fra i rappresentanti dei comitati e i gruppi consiliari della Regione ed è stato richiesto anche un incontro urgente con il Ministro della Salute. 

Alessandro Redirossi



A seguito di nostra richiesta, ci è stata inviata dalla segreteria della Conferenza dei sindaci la nota dei comuni che hanno partecipato alla seduta del 10 novembre, (sindaci o delegati).
Presenti 48/91 comuni. I restanti 43 "assenti", penseranno mica di non aver mai bisogno di sanità...???

PRESENTI:
Acuto - Alatri - Amaseno - Anagni - Aquino - Arce - Arpino - Atina - Belmonte Castello - Boville Ernica - Cassino - Castelliri - Castelnuovo Parano - Castrocielo - Ceprano - Cervaro - Collepardo - Coreno Ausonio - Esperia -Falvaterra - Ferentino - Fiuggi - Frosinone - Fumone - Gallinaro - Giuliano di Roma - Guarcino - Isola del Liri - Monte San Giovanni Campano - Paliano - Pescosolido - Picinisco - Piedimonte S. Germano - Piglio - Posta Fibreno - Ripi - Rocca d'Arce - Roccasecca - Sant'Andrea del Garigliano - Sant'Elia Fiumerapido - Santopadre - San Vittore del Lazio - Serrone - Sora - Terelle - Torre Cajetani - Veroli - Vico nel Lazio.



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Ed ecco a voi la votazione del 13 novembre 2014,
ogni commento penso sia superfluo...!!!




Le conseguenze di questa giornata (da non dimenticare), se non ve ne siete ancora accorti, le stiamo già subendo da tanto tempo a livello di assistenza sanitaria nella nostra provincia... La votazione di oggi, con l'avallo di 22 sindaci favorevoli al nuovo atto aziendale, provocherà conseguenze ancora peggiori che neanche immaginiamo... Noi del COORDINAMENTO PROVINCIALE SANITA' però, non siamo stati a guardare in questi ultimi tempi..., già abbiamo intrapreso diverse azioni ed a breve ne sentirete delle altre... Chi avrà responsabilità, sul disastro che si sta provocando, se ne dovrà assumere responsabilità e conseguenze!

Conferenza dei sindaci Sanità, con votazione atto aziendale
(13/11/2014)





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L'Inchiesta Quotidiano OnLine

Sanità: 22 sindaci su 91 fanno felici Asl e Regione

Sanità: 22 sindaci su 91 fanno felici Asl e Regione

FROSINONE - Più di 50 sindaci della provincia di Frosinone sono rimasti comodamente a casa (non si parlava di Saf), 22 hanno scelto di accontentarsi delle promesse e di un impegno della manager della Asl a avanzare entro la fine del 2015 la richiesta del Dea di II livello a Frosinone (che Regione e Ministero dovranno valutare) e 17 hanno detto no ai programmi regionali e della Asl per la sanità del  nostro territorio. Questo l’esito finale di una lunghissima giornata all’amministrazione provinciale per il voto dei sindaci sull’atto aziendale. Con il voto ponderato in base alla popolazione dei Comuni il direttore generale della Asl Isabella Mastrobuono può portare a Roma un atto aziendale avallato dalla maggioranza dei sindaci e della popolazione ieri rappresentata: i 22 sì rappresentano infatti 219700 cittadini della provincia, mentre i no 95800. Quasi 200 mila non erano invece rappresentati dai sindaci che non c’erano. La Mastrobuono l’ha spuntata con la sua campagna di concessioni e promesse ai più influenti primi cittadini. Ma si è dovuta anche arrendere in parte alle pressioni del Coordinamento provinciale delle associazioni con le previsioni su Dea di II livello e polo oncologico di Sora. L’ultima mossa che la manager è stata costretta a giocarsi  ha fatto infatti comparire nell’atto aziendale una previsione, poi ulteriormente emendata, per cui per il Polo ospedaliero unificato Frosinone-Alatri si invierà ufficialmente entro la fine del 2015 la richiesta ufficiale per il Dea di II livello ai tavoli tecnici del Ministero Economia e Finanze e della Salute per il tramite della Regione. Prima della richiesta in base al paragrafo inserito nell’atto aziendale si avvieranno le procedure finalizzate ad avere i requisiti per poter inoltrare la domanda per il Dea di II livello. Nel nuovo testo si legge: “saranno potenziate le aree materno-infantile e anestesiologico-ortopedica e più in generale l’area chirurgica e saranno attivate l’Utn (Unità terapia neurovascolare), e alcune alte specialità e discipline (chirurgia vascolare, neurochirurgia, radiologia interventistica)”. La maggior parte dei sindaci presenti si è accontentata di questa previsione, dimenticando tutte le contestazioni degli scorsi mesi e settimane sulle linee guida della Regione, il numero dei posti letto sotto il 3,7 per mille previsti dalla legge, il depotenziamento dell’ospedale di Alatri. Il primo a sostenere la manager davanti all’assemblea è stato il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, con una frase che sa di stoccata ai comitati cassinati che mercoledì hanno organizzato l’evento sulla sanità. «Le voglio fare i complimenti – ha detto il sindaco Petrarcone alla manager – perché ieri (mercoledì per chi legge, ndr) non invitata in un’assemblea preparata e già orientata è stata capace di intervenire e anche di ammutolire la platea che non era assolutamente qualificata e che non conosceva i problemi seri di cui stiamo dibattendo. Sono contento per la previsione sul Dea di II livello a Frosinone e sul Dea di I livello a Cassino e del fatto che le osservazioni sul Santa Scolastica avanzate sono state in buona parte recepite». A quel punto il sindaco è stato contestato da alcuni esponenti del Coordinamento provinciale, che hanno tra l’altro sottolineato che quello di Frosinone non è nemmeno un Dea di I livello. La manager ha ribattuto: «Siete disonesti, il Dea di I livello c’è eccome». A intervenire duramente per dire “no” all’atto aziendale il sindaco di Alatri Giuseppe Morini: «Qui si menziona, e non si adotta, il Dea di II livello a Frosinone. Come si fa a pensare che sia una cosa concreta, in questo atto c’è solo aria fritta: non c’è la volontà per il Dea di II livello perché non si vuole creare nemmeno uno spazio nello “Spaziani” per i reparti aggiuntivi. È un ospedale che già esplode. Diciamo no a questa sanità in cui il privato sostituisce il pubblico». A schierarsi contro l’atto nei loro interventi anche i sindaci di Veroli, Vico, Boville, Ripi e quello di Pescosolido che ha ricordato alla manager il nodo dei Livelli essenziali di assistenza non garantiti e dei posti letto.  Ma quella “postilla” sul Dea di II livello ha ingolosito il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani oltre a quelli già convinti dalle promesse della manager. Il sindaco di Sora Ernesto Tersigni ha sottolineato che per le concessioni sul “Ss.Trinità” da parte della manager si riteneva soddisfatto ma in un’ottica provinciale sarebbe stato opportuno concordare con tutti i sindaci una posizione comune per un messaggio da mandare insieme in Regione. Dopo un’ora di sospensione e riunione a porte chiuse i sindaci sono usciti spaccati. Fra i Comuni più grandi i sindaci di Frosinone, Cassino, Sora, Anagni, Ferentino hanno votato sì all’atto aziendale, quelli di Alatri, Veroli, Boville no. Non si sa quanto abbiano influito anche le larghe intese, le alleanze e le strategie collegate alle ultime elezioni provinciali ma alla fine il segnale di rottura alla Regione da parte del territorio provinciale non arriverà. Ecco il dettaglio dei voti. Favorevoli all'atto aziendale della Asl: Amaseno, Anagni, Arce, Atina, Belmonte Castello, Cassino, Castelliri, Ceprano, Cervaro, Colle San Magno, Ferentino, Fiuggi, Frosinone, Isola del Liri, Picinisco, Piedimonte San Germano, Posta Fibreno, Rocca D'Arce, Sant'Andrea del Garigliano, Sora, Terelle, Villa Santo Stefano. Contrari: Acuto, Alatri, Arnara, Boville, Casalattico, Collepardo, Fumone, Guarcino, Pescosolido, Piglio, Ripi, Serrone, Supino, Torre Cajetani, Torrice, Veroli e Vico nel  lAZIO.



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NOV 14

Frosinone – Sanità, Ottaviani: “Grande vittoria del capoluogo”

“Per la città di Frosinone – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, oltreché presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità locale – e per l’intera provincia si apre una fase nuova nel riassetto della sanità locale. Dopo un lungo confronto costruttivo con la dottoressa Mastrobuono, abbiamo ottenuto un risulto insperato fino a qualche settimana fa, con l’attivazione di quattro alte specialità, come l’unita di terapia neurovascolare, la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, la radiologia interventistica, nel periodo 2014-2015. Dopo il varo di tali alte specialità, a fine 2015, sarà formalizzata la richiesta ufficiale al Mef e al Ministero della Salute, per il tramite della Regione Lazio, pronta al riconoscimento del Dea di II livello nel presidio unificato Frosinone-Alatri”.
Hanno votato a favore della proposta di riorganizzazione della sanità provinciale 22 sindaci contro 17, per un totale di 220.000 voti di rappresentanza contro 95.000, seguendo il criterio del voto ponderato. Sulla stessa linea si sono pronunciati, tra gli altri, anche i sindaci di Cassino, Sora e Anagni, ove hanno sede le principali strutture ospedaliere della provincia di Frosinone.

C.S. – Comune di Frosinone


Da Il Quotidiano Ciociaria del 15/11/2014











Ecco i requisiti necessari per avere un DEA di I o II livello...






Poi, dalla stampa locale si apprendono notizie contrastanti... ove la Mastobuono annuncia la costituzione di un tavolo di lavoro per arrivare al DEA di II Livello.... e... 







...e il commissario Zingaretti che annuncia: "Niente DEA di II Livello per Frosinone".
Dove e quando potremo sapere la verità...???







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Il 19 novembre 2014, alle ore 21, ad Alatri, si è tenuto un incontro ristretto del Coordinamento Provinciale Sanità. Da tale incontro è scaturito il comunicato che segue:


Il coordinamento provinciale Sanità, comunica che sabato  29/11/2014 (ora da stabilire), si terrà presso la sala consiliare del  municipio di Alatri una conferenza  stampa in cui saranno illustrate le future iniziative da intraprendersi in provincia per denunciare e contrastare la drammatica situazione in cui versa la sanità locale. Per l’occasione è previsto un evento di  pubblico ringraziamento per i 17 sindaci della provincia di Frosinone che durante l'assemblea dei Sindaci, tenutasi lo scorso giovedì,  hanno votato contro l’approvazione dell’atto aziendale. Sono tutti  loro invitati a partecipare, il nostro  ringraziamento gli è dovuto per la prova  di coerenza ed onestà intellettuale che hanno saputo dare nel vedere e riconoscere con obiettività, attraverso le linee guida di tale atto proposto dalla alta dirigenza ASL, un continuum con il passato e non un'inversione di tendenza che miri a ridare dignità al territorio. Un passato che vede, da circa vent'anni,  un continuo ed inesorabile depauperamento dei servizi sanitari ospedalieri, un drammatico allungamento delle liste di attesa ed un indebolimento dell’offerta sanitaria sia in quantità che in qualità dei servizi offerti, mentre non vengono assolutamente frenati sprechi e pessima gestione che rendono  impossibile per tanti degenti avere il giusto trattamento terapeutico nelle strutture di nostra pertinenza.. Il loro gesto rimarca la distanza da chi invece  ha voluto seguire ben altro percorso per ovvi motivi di sudditanza politica, di interesse personale, se non di vera e propria ingenuità.
Sono invitati a partecipare tutti i cittadini e gli addetti ai lavori della cronaca locale.

Di seguito il verbale dell'incontro del 19 novembre:

Nella riunione ristretta di coordinamento provinciale di Sanità di ieri sera si è posto l'accento sulla necessità di organizzare meglio i ruoli all'interno del coordinamento con l'istituzione di tre gruppi operativi ad indirizzo: politico - istituzionale, tecnico - giuridico, comunicazionale.
Si è deciso che è necessario orientare le future prossime azioni su quattro punti cardine:
1) Ripristino tassativo dei LEA.
2) Difesa del San Benedetto di Alatri.
3) Istituzione del DEA di II° livello a Frosinone.
4) Polo oncologico di alto profilo di specializzazione  a Sora.
Il coordinamento si interroga sulle reali intenzioni dell'amministrazione regionale in merito alle future strategie di riassetto territoriale e di distribuzione delle risorse inerenti la Sanità. Esso constata che si è ancora in pieno regime di macro-area e non  condivide affatto quanto si paventa come futura  riorganizzazione sanitaria con la evidenza di tre macro-aree:  Roma area metropolitana, Lazio Nord con le province di Rieti e Viterbo, e Lazio Sud con le province di Latina e Frosinone.
Non ritiene affatto opportuno che tali strategie siano assunte senza alcuna trasparenza nell'informazione, senza alcuna partecipazione diretta e condivisione dei cittadini o dei loro rappresentanti istituzionali, che sono i reali utenti  dei servizi derivanti da tali strategie. Ravvede la necessità di interpellare insindacabilmente i diretti interessati per avviare un vero processo di realizzazione di un vero e proprio nuovo modello di organizzazione della Sanità.
 Auspica inoltre:
 a) il ritorno  alla vecchia ripartizione territoriale;
b) il rispetto dell'autonomia provinciale con una gestione più attenta e controllata dell'attuale management in seno alla nostra ASL, del resto se per l'acqua siamo un ATO non si comprende perchè non lo si possa essere considerati tali anche per la Sanità;
c) il rispetto tassativo dei LEA;
d)  l'investimento delle risorse finanziarie previste e destinate in loco con il rilancio della formazione degli esercenti, l'ammodernamento ed il potenziamento dei macchinari e del miglioramento dei servizi al territorio.
e) Maggiore trasparenza e lotta agli sprechi ed alle inefficienza che affliggono la gestione dell’ASL ed una riduzione del peso del privato convenzionato rispetto al pubblico. con partecipazione diretta del cittadino al controllo ed al monitoraggio della qualità dei servizi erogati all’utenza.
Rileva che, grazie all'azione propulsiva del coordinamento, mai è accaduto nella storia provinciale che il percorso di formazione e ratifica dell'Atto aziendale, e del piano strategico dell'ASL, sia stato tanto sviscerato e controllato. Valuta la possibilità di attivare uno sportello di consulenza legale per il cittadino come punta di raccolta denunce di malasanità.
Prepara una road-map di prossime manifestazioni ed eventi che agiranno su linee strategiche inerenti l'informazione della cittadinanza provinciale frusinate  soprattutto nelle città e nei paesi in cui i Sindaci hanno dato assenso alla ratifica dell'Atto Aziendale.
Si interfaccerà con tutti i sindaci e le cariche istituzionali di rappresentanza sia locale che nazionale che vorranno adoperarsi positivamente nell'accoglienza delle nostre rimostranze. Chiede di poter incontrare sia esponenti del governo regionale (Zingaretti) che di quello nazionale  (ministri dell'Economia e della sanità). Nel mentre cercherà di radicare la propria presenza sul territorio provinciale, promuovendo la nascita di nuovi comitati  cittadini e rafforzando  la collaborazione con l'associazionismo già presente e sensibile alle tematiche promosse dallo stesso.


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Inviato l’esposto all'Organizzazione Mondiale della Sanità OMS per l’emergenza ambientale e sanitaria sulla Valle del Sacco, (a firma anche di altre associazioni e dell'associazione Frosinone Bella e Brutta).

COMUNICATO STAMPA 
del 27/11/2014

Coordinamento Provinciale Sanità
Federazione Difesa Ambiente Valle del Sacco (FDA Valle Sacco)

Il Coordinamento Provinciale Sanità di Frosinone e la FDA Valle del Sacco hanno inoltrato oggi un esposto all'Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, denunciando la gravissima situazione ambientale e sanitaria sulla Valle del Sacco e richiedendo l’intervento dell’organismo internazionale di tutela della salute; l’esposto è stato sottoscritto da numerose associazioni di cittadini della provincia di Frosinone ed inviato anche al Ministero della Salute, al Ministero dell’Ambiente ed alla Regione Lazio.
La gravissima situazione della Valle del Sacco è ufficialmente conclamata fin dal 2005 allorché con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri fu dichiarata l’emergenza ambientale e sanitaria per un vastissimo territorio che ricomprende la quasi totalità della provincia di Frosinone; all'attualità esistono oltre 200 siti contaminati da bonificare, lo stato di qualità delle acque del bacino del Sacco è certificato come “pessimo” per l’inefficienza ed in taluni casi inesistenza degli impianti di depurazione, la gestione del ciclo di trattamento rifiuti soldi urbani è resa in violazione delle normative europee e con la presenza di impianti che compromettono ulteriormente le matrici ambientali.
Tutto ciò ha avuto ricadute pesantissime sulla salute della popolazione: il rapporto Sentieri, il rapporto Eras e gli stessi dati della ASL di Frosinone, rappresentano l’aumento esponenziale delle patologie legate all'inquinamento ambientale, dati a fronte dei quali impallidiscono perfino le statistiche di comprensori già tristemente noti come quello dell'Ilva di Taranto o la “terra dei fuochi” in Campania.

All'inerzia della pubblica amministrazione e delle istituzioni nell'affrontare le questioni ambientali, si somma la volontà di depotenziare il servizio sanitario in tutto il distretto della provincia di Frosinone.
In presenza di una tale situazione ambientale e sanitaria sarebbe obbligo degli enti e delle istituzioni competenti quello di rafforzare e sostenere il servizio sanitario per affrontare la detta emergenza, migliorare lo stato di salute della popolazione, investire sulla cura e prevenzione delle patologie originate e/o collegate all'inquinamento.
Invece la strada imboccata dalla Regione Lazio e dal Ministero della Salute, con l’avallo e la “complicità” di molti sindaci che hanno recentemente approvato il Piano Strategico e l’Atto Aziendale ASL, va in direzione esattamente contraria: riduzione dei servizi sanitari, chiusura di reparti ed ospedali, depotenziamento delle strutture.

Tutto ciò costituisce una violazione dei trattati ed accordi internazionali Health 2020 e Dichiarazione di Parma 2010, con i quali lo Stato Italiano –unitamente ad altri 53 stati- si è impegnato a procedere al rafforzamento dei sistemi sanitari, alla salvaguardia della salute pubblica, a migliorare la capacità e preparazione per la gestione delle emergenze, nonché ad attivare un adeguato sistema di sorveglianza dello stato di salute della popolazione e risposta alle crisi. Health 2020 prevede, infatti, il miglioramento dello stato di salute dei cittadini rafforzando le capacità e le funzioni della sanità pubblica, in particolare laddove situazioni di crisi o di grave deterioramento dell’ambiente abbiano provocato danni e la diminuzione dei livelli di benessere e salute.
E con la Dichiarazione di Parma del 10-12 Marzo 2010, l’Italia si è impegnata ad attuare programmi nazionali per fornire pari opportunità a ciascun bambino entro il 2020, ed in particolare migliore qualità dell’aria e un ambiente privo di sostanze chimiche tossiche.

Pertanto, le associazioni di cittadini che hanno inviato l’esposto, hanno chiesto all’OMS di intervenire nei confronti della Regione Lazio, dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente affinché siano richiamati al rispetto degli accordi internazionali ed all'attuazione dei provvedimenti necessari alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute della popolazione della Valle del Sacco.
Coordinamento Sanità Provinciale Frosinone (frosinone@snami.org - 3351424007)
FDA Valle del Sacco (fda.vallesacco@gmail.com - 3336943308)

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