Ho visto donne in cinta fare fila anche di un'ora... A Frosinone, invece di andare avanti, con la sanità stiamo andando sempre più indietro.... e continuano inesorabilmente a tagliare e ridurre tra tante promesse che poi non trovano riscontri...
18/01/2015 - 13:26
FROSINONE - In centinaia durante la mattinata per file interminabili, i più fortunati seduti gli altri in piedi nei corridoi. Arrivano nuove proteste dal centro prelievi situato in viale Mazzini, al piano “-1” dell’ex ospedale Umberto I del capoluogo, finito più volte al centro delle polemiche in questi mesi. «Mi sono messo in fila alle 8 e 30 - segnala un cittadino del capoluogo - è arrivato il mio turno solo alle 11 e ho dovuto quindi aspettare quasi tre ore. Nella coda, mentre ero presente io, ho contato anche 90 persone contemporaneamente». E per i frusinati non è di certo una novità: già a a fine 2014 il vicepresidente dell’Aipa Tullio Rapone aveva sottolineato come al centro prelievi si recassero in una sola mattinata anche circa 300 persone. «La situazione ad oggi non è ancora cambiata - dice Rapone - Anzi abbiamo anche segnalato dei cattivi odori proprio al piano “-1” del centro prelievi. Il martedì e il venerdì sono i giorni più critici, visto che ci sono anche le donne in gravidanza e il laboratorio analisi resta uno solo , visto che in via Armando Fabi i lavori non sono ancora finiti». Lo stesso Rapone mesi fa aveva spiegato che con la presenza di due centri per le analisi nel capoluogo (uno in viale Mazzini e uno in via Fabi) in passato, seppur non idilliaca, la situazione fosse perlomeno più gestibile. Ma nonostante le promesse della Asl, il centro prelievi di via Fabi non è stato riaperto a fine dicembre. In merito alla riapertura del laboratorio di via Fabi, a metà ottobre la Asl aveva comunicato: «Non vi è alcuna decisione, né deliberazione, né intento di eliminare il Centro prelievi di Via A. Fabi. Entro un mese e mezzo, per Natale , il Centro Prelievi di Via Fabi tornerà attivo ed anche i disagi di oggi, che comprendiamo e per i quali ci scusiamo con i nostri utenti, saranno presto eliminati e lasceranno il posto ad un servizio che crediamo soddisferà meglio i nostri cittadini». Il regalo di Natale, che poi sarebbe un diritto, non è però ancora arrivato.
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