“Costituzione di un Bene Comune”. Questa modalità è connotata dall'impegno in prima persona dei cittadini, sia organizzati in associazioni e comitati, sia come semplici cittadini. I soggetti interessati si costituiscono in un Comitato che ha come obiettivi l’elaborazione di un progetto, la sua realizzazione e il successivo mantenimento del Bene Comune, laddove per Bene Comune intendiamo uno Spazio Pubblico a disposizione anche di tutti gli altri cittadini che non contribuiscono attivamente al mantenimento del Bene ma che ne usufruiranno. Un Bene Comune così generato non ha bisogno di grandi finanziamenti, utilizza solo materiali naturali, in gran parte reperibili in loco, realizza trasformazioni minime che assolutamente non vanno ad intaccare l’integrità dell’area. Il Bene viene affidato al Comitato che lo gestisce democraticamente in seguito a un comodato d’uso concordato e firmato con l’Amministrazione Comunale, Amministrazione Comunale che a sua volta contratta con i soggetti privati proprietari dei terreni dell'area per eventuali affitti e/o acquisizioni. Non è necessario acquisire la proprietà dei terreni, si può cominciare con l’affittare i terreni con contratti decennali o quinquennali per iniziare a sperimentare la nascita di questo “terzo stato del Bene”.
*****
- Di seguito, il fascicoletto distribuito ai presenti
Piani di azioni proposti
INCONTRO delle ASSOCIAZIONI per un PIANO di AZIONI
sul fiume COSA
Martedì 10 luglio presso la Casetta dei Cavoni si è
svolto un incontro congiunto ma ristretto con i rappresentanti delle
associazioni che hanno organizzato l’evento del 1 luglio u. s. presso la
Cascata dello Schioppo e che fanno parte del Coordinamento interprovinciale per
l’ambiente e la salute della Valle del Sacco e bassa Valle del Liri. Per
completezza di informazione precisiamo
che tale Coordinamento, di cui Luciano Bracaglia è
l’attuale portavoce, sta collaborando attivamente con la Commissione Ambiente
del Comune di Frosinone, partecipando alle riunioni mensili e proponendo
progetti ambientali già presi in considerazione, adottati e patrocinati dal
Comune.
Riteniamo l’incontro propedeutico e necessario per
mettere a punto un piano d’azione riguardante la “questione fiume Cosa” da
sottoporre in primo luogo all’attenzione di tutti voi capigruppo comunali o
delegati e in secondo luogo all’attenzione dell'intero Consiglio comunale (presumibilmente
nella prima convocazione del mese di settembre).
Erano presenti le seguenti associazioni:
- Frosinone Bella e Brutta, nelle persone del
Presidente David Toro; il presidente onorario e referente del fiume Cosa
Luciano Bracaglia; il vicepresidente Luca Oropallo, i consiglieri Matteo
Mancone ed Alberto Brizzi.
- Antonio Limonciello, rappresentante di
zerotremilacento;
- Rigenesi, nelle persone del presidente Riccardo
Spaziani ed i consiglieri Fabiana Fattori ed Alessandra Spaziani.
I punti principali e della massima urgenza sui
quali si è posta l’attenzione dei rappresentanti delle suddette associazioni sono
quelli in gran parte già presenti nella Delibera
comunale FR 2193 del 27 giugno 2013, mai applicata dall’attuale amministrazione
a cinque anni dall’approvazione all’unanimità, e che forse non è nota a tutti
gli addetti ai lavori.
Tale delibera, inerente al Parco del Cosa, fu
fortemente voluta dalle Associazioni Frosinone Bella e Brutta,
zerotremilacento, Frosinone 2020, Forming, L’Impegno, Laboratorio Scalo che
aderivano al Contratto di fiume del Cosa, per il quale fu firmato un protocollo
d’intesa da parte dei comuni interessati.
I punti principali ed ormai indifferibili oggi
riteniamo essere i seguenti:
1) Analisi chimiche e batteriologiche delle acque
del fiume, da effettuarsi in regime di magra e di piena (con maggior attenzione
nel periodo di raccolta e frangitura delle olive, tra novembre e dicembre
quando i frantoi scaricano i residui oleosi che tolgono ossigeno all’acqua,
mettendone a rischio l’ecosistema). In caso risultassero contaminazioni
batteriologiche, inoltre, dovrebbero essere predisposti e affissi lungo le
sponde del fiume accessibili, opportuni avvisi di “non balneabilità”.
2) Ricognizione e geo localizzazione degli scarichi
abusivi ancora esistenti con conseguente eliminazione degli stessi lungo tutta
l’asta fluviale cittadina (in particolare, gli scarichi fognari del quartiere
Maniano che si riversano presso la Cascata dello Schioppo, collegandoli ai
collettori esistenti in zona De Matthaeis).
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3) Individuazione di altre aree (sponde) da
bonificare e rendere fruibili per la cittadinanza.
Infine nell’ambito del reperimento delle risorse
necessarie ai lavori di pulitura e bonifica delle sponde e delle aree adiacenti
al corso del fiume, i rappresentanti delle associazioni propongono di
utilizzare le seguenti modalità:
1) coinvolgimento delle associazioni di
volontariato;
2) coinvolgimento degli enti locali (in primis il
Comune), tramite il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati
(SPRAR), per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata con il
supporto delle realtà del terzo settore, finalizzati alla costruzione di
percorsi individuali di inserimento socio-economico. I progetti territoriali
dello SPRAR possono contribuire a costruire e a rafforzare una cultura
dell’accoglienza presso le comunità cittadine, favorendo percorsi di
inserimento socio-economico dei beneficiari.
3) coinvolgimento dei detenuti in progetti
integrati per il reinserimento socio-economico degli stessi in attività con
prestazioni volontarie.
I portavoce:
David Toro, Luciano Bracaglia, Antonio Limonciello,
Gianluca Fricchione e Riccardo Spaziani.
Frosinone, 12/07/2018
Ulteriori delibere precedenti da prendere in esame:
- deliberazione consiliare n. 155 del 16.12.1988
avente per oggetto l’Istituzione del parco naturale paesistico archeologico del
fiume Cosa e delle antiche Mole;
- deliberazione consiliare n. 34 del 12/10/1992 con
la quale si approva il concorso nazionale per le idee e per la progettazione
del Parco del fiume Cosa.
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Per un parco allo Schioppo in regime di Bene Comune
Premessa
Ci sono tanti modi per realizzare un parco, noi scegliamo la modalità della “Costituzione di un Bene
Comune”. Questa modalità è connotata dall’impegno in prima persona dei cittadini, sia organizzati in associazioni e comitati, sia come semplici cittadini. I soggetti interessati si costituiscono in un Comitato che ha come obiettivi l’elaborazione di un progetto, la sua realizzazione e il successivo mantenimento del Bene Comune, laddove per Bene Comune intendiamo uno Spazio Pubblico a disposizione anche di tutti gli altri cittadini che non contribuiscono attivamente al mantenimento del Bene ma che ne usufruiranno.
Un Bene Comune così generato non ha bisogno di grandi finanziamenti, utilizza solo materiali naturali, in gran parte reperibili in loco, realizza trasformazioni minime che assolutamente non vanno ad intaccare l’integrità dell’area. Il Bene viene affidato al Comitato che lo gestisce democraticamente in seguito a un comodato d’uso concordato e firmato con l’Amministrazione Comunale, Amministrazione Comunale che a sua volta contratta con i soggetti privati proprietari dei terreni dell'area per eventuali affitti e/o acquisizioni.
Non è necessario acquisire la proprietà dei terreni, si può cominciare con l’affittare i terreni con contratti decennali o quinquennali per iniziare a sperimentare la nascita di questo “terzo stato del Bene”.
Elementi da prendere in considerazione per interventi nell'area:
- Lo Schioppo rappresenta una delle più suggestive aree di paesaggio naturale integrato da antichi interventi umani di tutto il percorso del fiume Cosa. Nell'immaginario della città è stato per tante generazioni (fino agli anni 60), il luogo dei bagni al fiume. I campi che si attraversano per giungere alla cascata una volta erano coltivati ora sono una macchia boschiva di acacie, salici, pioppi, sambuchi e tante altre specie vegetali, comprese quelle officinali. Lungo il corso vivono gallinelle d’acqua, nitticore, picchi, upupe, civette e tante altre specie ornitologiche. Sotto il muraglione si è realizzata un’area di ciottoli colonizzata da una trentina di specie vegetali, tale area in regime di media portata dalle acque del fiume è resa isola. L’accesso all'isola realizzato in questi anni dai volontari, con passerelle in legno non impattanti, ha permesso un rapporto diretto con la cascata che è diventato uno degli aspetti più suggestivi dell’intera area (visto che attualmente il fiume non è balneabile a causa di scarichi abusivi diffusi).
- L’area è fortemente connotata storicamente. Non sono stati effettuati scavi ma come è già emerso in tutti gli interventi di edilizia sulla sponda destra del fiume, è molto probabile che si trovino resti volsci, probabilmente tombe, giacché era loro usanza seppellire i morti in aree che il fiume separava dalla città dei vivi. C’erano poi i resti dell’acquedotto romano, ci sono i resti dell’Anfiteatro Romano, la Fontana Bussi, il Ponte Romano, in ricostruzione settecentesca, la Mola nuova del 1734, attestata da una targa ricordo apposta sulla parete dell'ex Mola Nuova e visibile lungo il sentiero pedonale di accesso all'area, il muraglione con il canale di adduzione costruiti per alimentare di forza motrice idraulica la Mola Nuova, e, infine, l’Acquedotto di Pio IX con l’annesso ponte pedonale.
- Per quanto riguarda il Ponte Pio IX, da anni non può essere più utilizzato dalla popolazione (era l’unico ponte pedonale che permetteva agli abitanti delle campagne di Maniano e
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della via Maria di raggiungere il centro storico) per due impedimenti: una proprietà privata ha chiuso il ponte con un cancello impedendone l’accesso; l’innalzamento della scarpata per consentire l’accesso stradale al tunnel di Viale Roma ha posto il ponte circa tre metri sotto l’attuale livello del piccolo parcheggio auto sito in prossimità del tunnel.
Azioni
- Collegare gli scarichi delle abitazioni di Maniano alla fogna già costruita e collegamento di quest’ultima, tramite stazione di pompaggio, al collettore principale passante per Piazzale De Matthaeis. Attualmente molti scarichi di Maniano utilizzano abusivamente il Fosso proveniente dalle sorgenti del laghetto di Maniano;
- Verificare sistematicamente la qualità delle acque e apporre cartelli di divieto di balneazione fino a
quando le analisi delle acque non rileveranno il ripristino delle condizioni di balneabilità;
- Utilizzare il percorso delle fogne di Maniano (terreno pubblico di servitù) come sentiero per raggiungere la Cascata dello Schioppo;
- Realizzare e apporre appositi pannelli con indicazioni sui resti storici, sulle presenze vegetali ed animali.
- Completare la messa in sicurezza delle aree di accesso al pubblico;
- Restaurare il muraglione del 1734 che causa piene si sta sgretolando. Decine e decine di pietre che furono appositamente tagliate e messe in opera giacciono nel greto del fiume e scompaiono ricoperte dalla ghiaia. Tali pietre vanno recuperate e riutilizzate per il restauro;
- Ripristinare l’uso pedonale del Ponte Pio IX per accedere all'area dello Schioppo, ricreando il libero accesso dalla parte della Via Mola Nuova e realizzando una rampa di scale per collegarlo al parcheggio all'ingresso del tunnel;
- Promuovere campagne di saggi per accertare eventuali presenze di resti archeologici preistorici, Volsci e Romani;
- Affittare i terreni privati che dal Ponte Pio IX arrivano alla cascata dello Schioppo per permettere una fase di sperimentazione di Parco Autogestito da un Comitato (Comitato Parco Bene Comune dello Schioppo);
- Creare un protocollo d’intesa con il Comitato Parco Bene Comune dello Schioppo, Comitato costituito da associazioni non a scopo di lucro. Il protocollo di intesa affida l’area al Comitato allo scopo di sperimentare un parco pubblico in regime di Bene Comune. Il Comitato con un budget annuale messo a disposizione dell’Amministrazione Comunale, con l’apporto economico di sponsor, con il lavoro volontario delle associazioni e dei richiedenti asilo, tramite SPRAR , e dei detenuti, mantiene l’accesso all'area, cura la sicurezza e realizza aree di sosta e svago assolutamente con materiali naturali e zero impatto ambientale.
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DELIBERA COMUNALE FR 2193
Nel Consiglio comunale di Frosinone del 27 giugno 2013, al 2° punto dell'ODG, si è trattato l'argomento "Parco sul fiume Cosa, come il sindaco aveva annunciato nella passeggiata del 16 giugno scorso. Il giorno prima del Consiglio, le Associazioni, Frosinone Bella e Brutta, Forming, Zerotremilacento, Frosinone 2020, L'Impegno, Consulta delle Associazioni ed il Comitato Civico Laboratorio Scalo, (Coordinamento delle Associazioni per il parco urbano fiume Cosa), avevano redatto ed inviato al sindaco ed amministratori il seguente documento:
Alla c.a. di:
- Sindaco Nicola Ottaviani
- Presidente del Consiglio
- Capigruppo consiliari del comune di Frosinone.
- Sindaco Nicola Ottaviani
- Presidente del Consiglio
- Capigruppo consiliari del comune di Frosinone.
Oggetto: Proposte ed
osservazioni in merito al punto 2 dell'odg (Salvaguardia e valorizzazione
dell'area fiume Cosa - indirizzi), del consiglio comunale del 27/06/2013.
Il 26 giugno 2013 si sono riunite le Associazioni Frosinone Bella
e Brutta, Frosinone 2020,
Forming,
Zerotremilacento, L’Impegno e Laboratorio Scalo, per esaminare la
proposta di deliberazione consiliare che andrà in discussione nel consiglio
comunale di domani 27 giugno ed avente per oggetto: “Salvaguardia e
valorizzazione dell'area fiume Cosa – indirizzi”.
L'esame del corpo della proposta di delibera ha evidenziato la volontà di intraprendere finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione del Parco sul fiume Cosa.
Pur tuttavia sia nelle premesse che nel dispositivo della proposta si riscontra che non sono evidenziati degli aspetti fondamentali di tutela e di valorizzazione delle aree che possano portare alla effettiva realizzazione senza problematiche successive dell'auspicato parco urbano sul fiume Cosa.
L'esame del corpo della proposta di delibera ha evidenziato la volontà di intraprendere finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione del Parco sul fiume Cosa.
Pur tuttavia sia nelle premesse che nel dispositivo della proposta si riscontra che non sono evidenziati degli aspetti fondamentali di tutela e di valorizzazione delle aree che possano portare alla effettiva realizzazione senza problematiche successive dell'auspicato parco urbano sul fiume Cosa.
Pertanto le suddette Associazioni ritengono che nel dispositivo
della deliberazione debba essere introdotto o specificato quanto segue:
➢
che, siano adottati immediati provvedimenti per l'elaborazione di un piano
adeguato alla eliminazione di tutti gli scarichi fognari o comunque inquinanti,
condizione primaria ed indispensabile per la rinascita del fiume e della
realizzazione de Parco;
➢
che sia
redatta una tavola da aggiungere al PRG che acquisisca le fasce di rispetto
previste dalla normativa vigente;
➢
che, oltre la
fascia di rispetto di cui sopra, siano definite tutte le aree che faranno parte
del Parco urbano e che queste siano vincolate all'interno del PRG;
➢
che, in
riferimento alle aree da tutelare siano recepite nel PRG le prescrizioni
contenute nel PTPR, approvato dalla Regione Lazio il 14 febbraio 2008;
➢
oltre alla fascia di
rispetto lungo il fiume esistono delle aree di alto valore paesistico
(boschive, orticole, ecc...) che secondo le Associazioni firmatarie del
presente documento dovrebbero essere anch’esse poste sotto tutela e vincolate alla
realizzazione del futuro Parco sul fiume Cosa;
➢
che, ogni
atto inerente il Parco del fiume Cosa, dopo l'approvazione della proposta di
delibera consiliare, dovrà essere portato all’attenzione di tutte le
Associazioni, pertanto ogni singola pratica di richiesta da parte del privato,
sia pregressa che futura, dovrà essere resa pubblica con apposito avviso anche
attraverso il sito istituzionale del Comune, per opportuna trasparenza.
Tutte le proposte e gli obiettivi di cui sopra, sono condivisi e
sostenuti, senza alcuna riserva, dal presidente della Consulta delle
Associazioni di questa città.
Tale documento viene anticipato tramite posta elettronica certificata all'indirizzo del Comune di Frosinone.
Tale documento viene anticipato tramite posta elettronica certificata all'indirizzo del Comune di Frosinone.
Cordiali saluti,
Le Associazioni ed i Comitati proponenti
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Questo
che segue, è l'articolo de IL MESSAGGERO Venerdì 28 Giugno 2013
Primo passo verso il Parco del fiume Cosa
Primo passo verso il Parco del fiume Cosa
Primo
passo verso la realizzazione del futuro parco del fiume Cosa.
L'amministrazione Ottaviani, nell'ambito della riqualificazione e
dello sviluppo urbanistico della città, per la parte attigua al corso d'acqua,
ha approvato una delibera che prevede, per chi otterrà un permesso a costruire,
di destinare per la parte pubblica del 22,50% delle volumetrie complessive, la
realizzazione di interventi volti a realizzare il futuro parco. In particolare
sono previste gabbionate in pietra per la riqualificazione delle sponde del
fiume, la costruzione di un percorso pedonale, ciclabile e viario ad utilizzo
dei mezzi di soccorso. «E' ovvio - ha illustrato il sindaco Nicola Ottaviani -
che questa delibera non vuol dire la creazione del Parco che potrà avvenire
solo con l'impegno pubblico ma che al momento langue per carenze di fondi. I
privati ci consentiranno intanto di riqualificare alcune zone e soprattutto di
non danneggiare, così come avvenuto in passato, porzioni fondamentali del
territorio da tutelare». Il sindaco poi ha lanciato una frecciata anche alla
Regione Lazio che a tutt'oggi non ha stanziato alcuna risorsa economica a
favore della bonifica della frana del viadotto Biondi. «E' solo un tentativo di
affrontare il problema - ha dichiarato il consigliere Francesco Raffa - bisogna
pensare ad un intervento più organico e strutturale. Bisogna che
l'amministrazione sia attenta a non ripetere interventi edilizi che in passato
hanno deturpato in maniera irreparabile ed irreversibile una zona a verde
fondamentale della città». Sull'argomento sono intervenute anche diverse
associazioni (Frosinone Bella e Brutta, Frosinone 2020, Forming,
Zerotremilacento, L'Impegno e Laboratorio Scalo) che hanno evidenziato
l'assenza di aspetti fondamentali di tutela e di valorizzazione delle aree e
cioè l'eliminazione di tutti gli scarichi fognari o comunque inquinanti,
valorizzazione delle aree di alto valore paesistico (boschive, orticole,
ecc...) che dovrebbero essere anch'esse poste sotto tutela e vincolate alla
realizzazione del futuro Parco sul fiume Cosa.
COPIA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
COMUNE di FROSINONE
Deliberazione del Consiglio Comunale Numero 26 Data 27.06.2013
Oggetto: Salvaguardia e valorizzazione dell’area “Fiume Cosa” -
Indirizzi.
L’anno duemilatredici addì ventisette del mese di giugno alle ore 18.30 e seguenti, nella sala delle adunanze, alla prima convocazione di oggi, comunicata ai signori Consiglieri a norma di regolamento, si è riunito il Consiglio Comunale in sessione ordinaria. Risultano all'appello nominale:
1 Ottaviani Nicola P
-
18 Morgia Valeria P
2 Lunghi Franco P
-
19 Benedetti Fulvio P
3 Magliocchetti Danilo P - 20
Grimaldi Gerardino A
4 Zaccheddu Daniele P -
21 Verrelli Sergio P
5 Piacentini Adriano P
- 22 Marini Michele
A
6 Ceccarelli Ombretta P - 23 Venturi
Norberto A
7 Petricca Alessandro A - 24 Parlanti
Massimo P
8 Mansueto Giovanbattista A - 25 Galassi Antonio P
9 Guglielmi Igino P
-
26 Turriziani Andrea P
10 Scaccia Giuseppe P
- 27 Raffa Francesco
P
11 Gentile Vincenzo P
- 28
Marzi Domenico P
12 Crescenzi Sergio P
- 29
Facci Antonio P
13 Benedetti Luigi P
-
30 Vitali Vittorio P
14 Campoli Achille A
-
31 Tucci Carmine A
15 Savo Vincenzo P
-
32 Pizzutelli Angelo A
16 Masecchia Riccardo P - 33
Calicchia Massimo A
17 Ferazzoli Flora P
Assegnati
N. 33 - In carica N. 33 - Presenti N. 24 - Assenti N. 9
Partecipa alla seduta il Segretario Comunale Dott.ssa Francesca
Vichi la quale provvede alla redazione del presente verbale. Risultato legale
il numero degli intervenuti, assume la presidenza il Dr. Franco Lunghi nella
sua qualità di Presidente. Risultano presenti gli Assessori Sigg.ri Riccardo
Mastrangeli, Gianpiero Fabrizi, Sandro Blasi, Carlo Gagliardi, Massimiliano
Tagliaferri, Claudio Caparrelli e Fabio Tagliaferri. La seduta è pubblica.
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Il Presidente Dr. Franco Lunghi, introduce l’argomento iscritto al
punto n. 2 dell’ordine del giorno concernente: ”Salvaguardia e valorizzazione
dell’area – Fiume Cosa. Indirizzi“. Concede la parola al Sindaco che legge e
commenta i punti salienti della deliberazione. Al termine della relazione
illustrativa del Sindaco segue un breve dibattito al quale intervengono, con
varie argomentazioni, come risulta dal verbale della seduta, i consiglieri
Parlanti, Raffa, Magliocchetti e Turriziani Al termine della discussione
generale il Presidente invita i consiglieri ad intervenire per le dichiarazioni
di voto. I consiglieri Parlanti e Raffa dichiarano il voto favorevole alla
deliberazione proposta dal Sindaco.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO - che il territorio comunale è attraversato per circa 12
km dal corso del Fiume Cosa, che ha la sua sorgente nella parte alta del
territorio di Guarcino e confluisce nel fiume Sacco in prossimità del confine
con il Comune di Ceccano; - che tale corso d’acqua costeggia due zone altamente
urbanizzate e di particolare valenza strategica in termini commerciali e
turistici, ossia la parte posta a valle, il centro storico e la zona “B”, di
completamento, di PRG, parte bassa della città;
VISTO il D.lgs n° 42 del 2004 (Codice Beni Culturali e del
Paesaggio ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002 n° 137); VISTO in
particolare l’articolo 7, della legge regionale n° 24/1998, che disciplina le
modalità di tutela da adottare lungo i corsi d’acqua, nonché il successivo
PTPR, adottato con DGR n° 556 del 25.07.2007 e n° 1025 del 21.12.2007;
CONSIDERATO che, nonostante la centralità geografica del fiume
ubicato in prossimità dei punti nevralgici della città, tale corso d’acqua da
decenni, soprattutto a seguito della dismissione delle fiorenti attività
agricole ricadenti in prossimità dello stesso, si trova in uno stato di
abbandono e di trascuratezza derivanti sia dall’assenza di interventi di
manutenzione e salvaguardia della flora e del verde, sia dalla presenza di
edifici precari e fatiscenti;
POSTO che, ai sensi del combinato disposto degli articoli 3 e 13
del d.lgs. 267/2000 spettano al comune, in quanto ente locale che rappresenta
la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo, le
funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio
comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla
comunità, dell'assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo
economico;
PRESO ATTO che i Comuni di Guarcino, di Vico, di Collepardo, di
Alatri, di Ceccano, di Veroli, la Provincia di Frosinone, la XII Comunità
Montana del Lazio – Monti Ernici, l’Università degli Studi di Cassino e del
Basso Lazio ed il Coordinamento delle Associazioni per il parco urbano fiume
Cosa, in più occasioni, d’intesa con il Comune di Frosinone, hanno manifestato
la volontà di procedere con strategia comune verso la salvaguardia e la
valorizzazione del fiume Cosa, anche attraverso adeguati strumenti di
partecipazione e di collaborazione;
RISCONTRATO che anche questa Amministrazione ha più volte
manifestato l’indirizzo e la volontà di procedere alla valorizzazione e alla
riqualificazione dell’area del Fiume Cosa, anche al fine di salvaguardare l’integrità
della risorsa idrica;
RICHIAMATI, a tal fine i seguenti provvedimenti:
- la deliberazione consiliare n. 155 del 16.12.1988 avente per
oggetto l’Istituzione del parco naturale paesistico archeologico del fiume Cosa
e delle antiche Mole;
- la deliberazione consiliare n. 34 del 12/10/1992 con la quale si approva il concorso nazionale per le idee e per la progettazione del Parco del fiume Cosa;
- la deliberazione consiliare n. 34 del 12/10/1992 con la quale si approva il concorso nazionale per le idee e per la progettazione del Parco del fiume Cosa;
- la deliberazione del Consiglio Comunale n. 42 del 13/06/2003
avente per oggetto “il Parco Urbano del fiume Cosa e delle antiche mole:
indirizzi per la redazione del piano di assetto;
VALUTATO
- che attualmente le aree del fiume Cosa rappresentano il polmone
verde della Città ed un patrimonio per i cittadini;
- che pertanto, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile
della città stessa, tali aree devono essere tutelate e rese fruibili per tutti
i cittadini attraverso misure di salvaguardia ambientale e valorizzazione;
- che per il raggiungimento di tali obiettivi è necessario che
l’Amministrazione coinvolga anche i soggetti privati, nello spirito di leale
collaborazione e del principio di sussidiarietà orizzontale;
CONSIDERATO che negli ultimi anni l’ecosistema del fiume Cosa ha
visto il ripopolarsi di specie faunistiche tipiche di habitat fluviali, come
l’airone cinerino, o indicatrici di acque ancora non del tutto compromesse
dall’inquinamento, come i pesci salmonidi o ciprinidi e che, pertanto, è
doveroso da un lato tutelare e dall’altro valorizzare
Pag. 10
questo patrimonio
ambientale rendendolo godibile alla cittadinanza con interventi eco -
compatibili di riqualificazione delle sponde fluviali;
RITENUTO opportuno, pertanto, promuovere la realizzazione di
interventi di valorizzazione e riqualificazione delle aree prevedendo la realizzazione di piste
ciclabili, percorso vita, percorsi pedonali, aree di verde attrezzato, il tutto
facilmente raggiungibile sia dalla arteria commerciale di Via Aldo Moro, che
dalla monumentale Villa Comunale;
DATO ATTO che l’Amministrazione comunale, al fine di valorizzare
l’area di riferimento ha riavviato le procedure per la riqualificazione della
zona denominata “Fontanelle”, che sorge in prossimità del fiume, ed ha inteso valorizzare le vecchie
sorgenti, poste in località “Ponte la Fontana”, attraverso la realizzazione del
“Parco dell’acqua”;
RISCONTRATO, inoltre,
- che negli ultimi anni si è assistito, anche a seguito di
modifiche normative volte alla semplificazione procedimentale e al sostegno
all’economia, a nuove istanze di edificazione nelle vicinanze delle aree di
contorno del fiume nel rispetto delle norme di attuazione del PRG;
- che tali interventi devono essere realizzati tenendo conto della
volontà dell’Amministrazione di valorizzare, tutelare e riqualificare le aree che costeggiano il fiume
Cosa in modo da renderle fruibili per la cittadinanza;
CONSIDERATO, altresì,
-
che per ragioni connesse ad eventuali e particolari esigenze
legate a situazioni di emergenza, che potrebbero richiedere accessi, oltre che
per eseguire interventi di manutenzione dell’area stessa, è necessario definire, con
l’opportuno indirizzo, la perimetrazione e la presenza di adeguati percorsi di
servizio, che facilmente consentano il collegamento tra la viabilità esistente
e l’area prospiciente il fiume stesso;
RIBADITO, pertanto, l’indirizzo e la volontà di voler promuovere la realizzazione di interventi di valorizzazione e di salvaguardia del percorso del fiume Cosa, anche in considerazione dell’esigenza di tutelare la flora e la fauna caratteristiche presenti lungo il corso d’acqua, nonché agevolare interventi di bonifica delle stesse sponde del fiume;
PRESO ATTO che la presente proposta di deliberazione non comporta impegno di spesa;
RIBADITO, pertanto, l’indirizzo e la volontà di voler promuovere la realizzazione di interventi di valorizzazione e di salvaguardia del percorso del fiume Cosa, anche in considerazione dell’esigenza di tutelare la flora e la fauna caratteristiche presenti lungo il corso d’acqua, nonché agevolare interventi di bonifica delle stesse sponde del fiume;
PRESO ATTO che la presente proposta di deliberazione non comporta impegno di spesa;
ACQUISITO il parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 49 del
TUELL 18.08.2000, n. 267, fal Dirigente del Settore proponente Arch. Elio Noce
in ordine alla regolarità tecnica;
RILEVATO che la Giunta Comunale ha preso atto della presente proposta di deliberazione e ne ha autorizzato l’ulteriore corso nella seduta del 12.06.2013;
RILEVATO che la Giunta Comunale ha preso atto della presente proposta di deliberazione e ne ha autorizzato l’ulteriore corso nella seduta del 12.06.2013;
CHE la Commissione consiliare Urbanistica e Gestione del
Territorio non ha espresso il parere richiesto;
PRESO ATTO che al momento della votazione risultano presenti 24
consiglieri (assenti: Petricca, Mansueto, Campoli, Grimaldi, Marini, Venturi,
Tucci, Pizzutelli e Calicchia), Con voti favorevoli 24, espressi
per appello nominale, il cui esito è stato accertato e
proclamato dal Presidente,
DELIBERA
1. Di
approvare gli indirizzi in premessa, che costituiscono parte integrante della
presente deliberazione;
2. Di
ribadire, la volontà di procedere alla valorizzazione e alla tutela dell’area
che costeggia il “Fiume Cosa” promuovendo altresì la realizzazione di
interventi di riqualificazione della zona, in stato di abbandono e di degrado
da decenni, del seguente tipo: piste ciclabili, percorso vita, percorsi
pedonali, aree di verde attrezzato, nonché assicurare adeguati accessi, legati
ad esigenze eccezionali e/o per eseguire interventi di ordinaria manutenzione;
3. Di dare
mandato alla Giunta e al Dirigente del Settore “Pianificazione Territoriale,
Ambiente e SUE”, nel rispetto delle proprie competenze, per l’attuazione del
presente atto;
4. Di dare mandato, altresì
al Dirigente di adottare le misure necessarie al fine di tutelare le aree
limitrofe al fiume Cosa, tenendo conto delle presenti linee di indirizzo nella
valutazione di ammissibilità delle richieste di rilascio di nuovi permessi a
costruire.
5. Con successiva e
separata votazione unanime, espressa per alzata di mano, dichiarare il presente atto urgente ed immediatamente eseguibile,
ai sensi dell’art. 134, u.c. del D.Lgs. n.267/2000.
Utente: FERRARI ENRICA Rif.: PDCC - 45 - 2013 / CC - 12-06- 2013
Data Stampa: 10-07-2013 Approvato e sottoscritto:
Il Presidente Dr. Franco Lunghi - Il Segretario Comunale
Dott.ssa Francesca Vichi.
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Comunicato stampa del 18/07/2018
Incontro
delle Associazioni con i capigruppo del Consiglio Comunale
Il
giorno martedì 17 luglio 2018, alle ore 20.30, presso la Casetta ai Cavoni si è
svolto un incontro tra rappresentanti delle Associazioni Frosinone Bella e
Brutta, Zerotremilacento e Rigenesi, aderenti al Coordinamento Interprovinciale
Ambiente e Salute Valle del Sacco e Bassa Valle del Liri con alcuni capigruppo,
consiliari del Comune di Frosinone e cittadini.
Erano
presenti:
Ø i
sigg. David Toro, Luciano Bracaglia, Luca Oropallo, Nicole Panetta ed Alberto
Brizzi per Frosinone Bella e Brutta;
Ø Antonio
Limonciello per zerotremilacento;
Ø Riccardo
Spaziani e Fabiana Fattori per Rigenesi;
Ø Tra le sostenitrici del progetto dello
Schioppo: la Sig.ra Sardellitti Alessandra e la Sig.ra D’Emilia
Antonella;
Ø per il gruppo consiliare Forza
Frosinone - La Lega era presente il Sig. Perciballi Patrizio
delegato a rappresentare il Sig. Cedrone Enrico;
Ø per il gruppo consiliare Frosinone
Capoluogo il Sig. Fagiolo Domenico delegato a rappresentare la
Sig.ra Bruni Sara;
Ø per il gruppo consiliare Movimento
5 Stelle il Sig. Mastronardi Marco delegato a rappresentare
il Sig. Bellincampi Christian;
Ø per il gruppo consiliare del PD il
Sig. Pizzutelli Angelo;
Ø per il gruppo consiliare Lista
Cristofari la Sig.ra Scasseddu Fabiana delegata a
rappresentare il Sig. Vincenzo Savo ;
Ø per il gruppo consiliare Forza
Italia il Sig. Magliocchetti Danilo;
Ø per il gruppo consiliare Fratelli
d’Italia il Sig. Ferrara Marco;
Ø per il gruppo consiliare del PSI
il Sig. Daniele Riggi delegato a rappresentare il Sig. Massimo Calicchia;
Ø per il gruppo consiliare Polo
civico la Sig.ra Patrizi Debora delegata a rappresentare il
Sig. Guglielmi Igino.
Non hanno partecipato all’incontro
neanche con delegato:
Ø I
Signori Carlo Gagliardi, Sergio Verrelli e Stefano Pizzutelli.
Dopo
l’apertura dei lavori affidata a Luciano Bracaglia, che illustra le battaglie
condotte dalle associazioni negli anni passati a favore del fiume Cosa, a David
Toro che illustra i punti del programma di azione delle associazioni ed infine
ad Antonio Limonciello che si sofferma sulle particolari criticità ed i luoghi di
interesse storico della Cascata dello Schioppo, tutto contenuto nel
fascicoletto che è stato consegnato ai partecipanti, la parola passa agli
invitati.
La
signora Antonella D’Emilia informa
che allo Schioppo si sono già recati molti studenti della scuola primaria e
secondaria di primo grado, sfruttando i fondi europei erogati tramite i PON
(Programmi Operativi Nazionali) e che dal mese di settembre diversi ordini di
scuole della città attiveranno, grazie a finanziamenti europei, percorsi
didattici, artistici, storico-ambientali ed altre escursioni nello stesso sito.
Angelo Pizzutelli,
dopo aver valutato positivamente l’evento del 1 luglio, precisando che vista
l’importanza dell’iniziativa, ha voluto dare anche un contributo con la propria
associazione Frusna, ritiene che debbano essere trovati dei fondi, anche
consistenti, per ripensare l’idea di un grande parco al servizio della città.
E’ un’opera quella del Parco che va necessariamente strutturata, eventualmente
con fondi regionali o con fondi europei.
Danilo Magliocchetti
ringrazia le associazioni per il lavoro svolto nel sito dello Schioppo ed
afferma che la delibera del 2013 va attualizzata, inserendo i tre punti
proposti dalle associazioni e portata in Consiglio comunale nel mese di
settembre poiché molti degli attuali consiglieri nel 2013 non erano presenti
nell’assise cittadina. Da parte sua e del suo gruppo politico l’Amministrazione
comunale si rende assolutamente disponibile ad affrontare la “questione fiume
Cosa”. Si potrebbero coinvolgere enti quali la Provincia (anche se non dispone
di ingenti fondi), l’ARDIS ed anche le istituzioni europee (tramite il
Presidente del Parlamento Tajani ad esempio). Magliocchetti, inoltre, su
sollecitazione da parte di un cittadino che seguiva la diretta su Facebook, ha
preso impegno a rendere note le particelle catastali con relativi proprietari
esistenti nell’area dello Schioppo.
Debora Patrizi
informa che come gruppo Polo Civico ci tenevano ad essere presenti questa sera
e ringrazia le associazioni per quanto fatto allo Schioppo. Secondo lei la
filosofia delle associazioni non costituisce un lavoro al ribasso bensì
un’importante azione di educazione civica, un’opera meritoria e di esempio per
molti cittadini. Dal nostro gruppo c’è una grande apertura nei confronti di
queste azioni. Bisogna ripensare completamente il rapporto con il nostro territorio
e puntare sulla rigenerazione dello stesso.
Marco Ferrara
afferma che le associazioni hanno fatto un grande lavoro, accendendo di nuovo i
riflettori sulla “questione Cosa”. Interessante anche il fatto che si è messa
al centro la tematica ambientale, sottolineando come il fiume nel tratto
frusinate sia diventato ricettacolo di rifiuti e subisca ancora scarichi
abusivi che non rendono assolutamente balneabili le acque. E’ d’accordo col
consigliere Magliocchetti per una nuova delibera da presentare in consiglio.
Dopo quella del 2013 l’ente comunale aveva provato a trovare risorse per il
parco, ma non è stato possibile. Il tratto cittadino è lungo ben 12 km e del
problema degli scarichi fognari si è già parlato in commissione. Il problema
Maniano è già all’attenzione di ACEA che dovrebbe completare i lavori di
collegamento delle fogne ai collettori.
Marco Mastronardi
ringrazia per il lavoro svolto allo Schioppo ed afferma che un progetto per il
Parco potrebbe essere realizzato (come è stato fatto con lo Stadio comunale ad
esempio). Quanto alle delibere afferma che se ne potrebbero sottoscrivere molte
ma l’importante è far seguire fatti concreti alle delibere. D’altra parte già
nel 1989 era stato proposto il “Parco urbano delle antiche Mole” con ingenti finanziamenti
ma che non ha portato ad alcuna realizzazione concreta. La questione
fondamentale è la seguente: perché non si fa un piano particolareggiato a
Frosinone? Perché non si progettano le azioni urbanistiche? E perché non si
affronta il problema dell’abusivismo lungo il percorso del fiume? L’unica
soluzione potrebbe essere la costituzione di un Tavolo di lavoro sul Cosa – un
workshop, sull’esempio di quanto fatto in un quartiere di Bologna – aperto a
tecnici e volontari delle associazioni.
Magliocchetti
ribadisce però che il luogo centrale in cui si devono prendere le decisioni è
il Consiglio comunale.
Daniele Riggi
è alquanto pessimista sulla questione, poiché pensa che molti fondi non ci
siano in realtà e perché il comune è una delicata fase di riequilibrio
finanziario. Certo i problemi ambientali in città sono molto seri, a cominciare
dalla discarica di via Le Lame.
Alessandra Sardellitti conferma
la bontà del lavoro fatto dalle associazioni ma afferma che non è sufficiente.
I fondi non sono di facile reperibilità ma bisogna fare di tutto per trovarli.
Alatri ad esempio recentemente ha ottenuto un finanziamento di 2,5 milioni di
euro di fondi europei, dalla Regione Lazio. Dunque, perché anche il Comune del capoluogo
non ha tentato di accedere a tali fondi, indispensabili per progetti di
risanamento ambientale? Il problema è che la macchina amministrativa di
Frosinone non possiede adeguate professionalità per il reperimento di fondi e
vanno persi.
Marco Ferrara
conferma che il problema più grande è proprio quello riguardante gli uffici
comunali, poiché una volta votata una delibera bisogna seguire le pratiche
affidate ai dirigenti ed ai funzionari. E coloro che possono fare questo lavoro
sono in primo luogo gli assessori che andrebbero investiti in primis.
***
Le associazioni
concludono facendo una riflessione su quanto è stato dichiarato dai
partecipanti e cercano di fare il punto della situazione, ribadendo gli
obiettivi ai quali hanno puntato nel momento in cui hanno fortemente voluto il
momento di confronto.
Sta bene la delibera
che sarà rinnovata in consiglio a settembre e l’unanimità degli intenti da
parte dei presenti, ritiene però che servirà almeno a ricordare quanto già era
stato previsto con le delibere precedenti, alle quali non è seguito poi
l’opportuno processo di attuazione dei punti in esse contenuti.
Quello che si ritiene
necessario, oltre l’ordinanza da portare ai voti, è quanto proposto
nell’incontro, la “Costituzione di un
Bene Comune”. Questa modalità è connotata dall’impegno in prima persona dei
cittadini, sia organizzati in associazioni e comitati, sia come semplici
cittadini. I soggetti interessati si costituiscono in un Comitato che ha come obiettivi
l’elaborazione di un progetto, la sua realizzazione e il successivo mantenimento
del Bene Comune, laddove per Bene Comune si intende uno Spazio Pubblico a
disposizione anche di tutti gli altri cittadini che non contribuiscono
attivamente al mantenimento del Bene ma che ne usufruiranno. Un Bene Comune
così generato non ha bisogno di grandi finanziamenti, utilizza solo materiali
naturali, in gran parte reperibili in loco, realizza trasformazioni minime che
assolutamente non vanno ad intaccare l’integrità dell’area. Il Bene viene
affidato al Comitato che lo gestisce democraticamente in seguito a un comodato
d’uso concordato e firmato con l’Amministrazione Comunale. Amministrazione
Comunale che a sua volta contratta con i soggetti privati proprietari dei
terreni dell'area per eventuali affitti e/o acquisizioni. Non è necessario acquisire
la proprietà dei terreni, si può cominciare con l’affittare i terreni con
contratti decennali o quinquennali per iniziare a sperimentare la nascita di
questo “terzo stato del Bene”.
È
qui che entra in gioco e va perseguita la proposta del consigliere Mastronardi,
ovvero, la costituzione di un Tavolo di lavoro sul Cosa – un workshop,
sull’esempio di quanto fatto in un quartiere di Bologna – aperto a tecnici e
volontari delle associazioni, ove invitare a partecipare con le proprie
strutture, l’amministrazione comunale. Le associazioni lo propongono e sperano
nella partecipazione che potrebbe condurre ai risultati attesi.
Qui
di seguito il link per accedere alla diretta salvata su facebook ed il
fascicoletto distribuito nell’incontro:
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