venerdì 20 giugno 2014

- SUPINO, CERCAVANO "ECETRA", TROVARONO UNA VILLA ROMANA

Mettiamo a confronto i comuni di Supino e Frosinone in termini di valorizzazione di ritrovamenti archeologici...

Il comune di Supino che non arriva a 5.000 abitanti, rispetto a Frosinone, capoluogo di provincia che ne ha 48.000, guardate come hanno valorizzato un ritrovamento archeologico.

              Accadde la mattina del 13 ottobre 1963, Carbonelli e D'Arolfi, 2 supinesi emigrati, ora residenti a a Toronto, si misero a scavare su un terreno a Cona del Popolo, allora appartenente alla parrocchia di S. Pietro, cercavano Ecedra la mitica capitale dei Volsci, incappata nella distruzione punitiva operata dai romani ma rimasero felicemente sorpresi nel constatare che le loro supposizioni circa la presenza di un insediamento nel sottosuolo che si trattasse di Ecetra o meno, non erano affatto campate in aria.
Dopo qualche picconata, ad una trentina di centimetri di profondità, avevano riportato alla luce un grande e pregiatissimo mosaico, a tessere bianche e nere, raffigurante il dio Nettuno che, alla guida di una quadriga impugna fieramente un tridente. A scavo inoltrato ci si rese poi conto che in realtà si trattava della pavimentazione di un ambiente termale di una più grande villa romana

Nel 1999 grazie allo stanziamento della Regione Lazio di cinquecento milioni di lire, furono effettuati interventi di copertura e valorizzazione del sito.

Foto di Dario Simonelli 









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