sabato 31 gennaio 2015

- L’educazione ambientale diventerà nel 2016 materia a scuola.

GRANDE NOTIZIA…..
Dalle materne alle superiori.

Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dal Febbraio del 2014, è stato anche Sottosegretario di Stato al Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) e sarà proprio il MIUR ad addestrare i docenti al nuovo insegnamento dell’Educazione Ambientale, come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte a tutela dell’ambiente ormai troppo maltrattato. Insegnare ai bambini come porsi correttamente nei confronti dell’ambiente che li circonda, è il nobile obiettivo che dal 2016 avrà una grande ricaduta su tutto il paese. Sono loro il nostro futuro ed ecco che finalmente, intervenendo con una politica di grande respiro, a lungo termine, sarà finalmente tutelato il patrimonio che abbiamo a disposizione.
Dal riciclo dei rifiuti alla tutela di mare e territorio, biodiversità ed alimentazione sostenibile, questi temi, per ora, saranno in aula durante l’insegnamento di altre materie ma poi sarà 1 ora tutta riservata a loro. C’è da preparare gli insegnanti anche se già quelli di scienze sono all’altezza della situazione. Finalmente una meravigliosa notizia a tutela dell’ambiente e della nostra salute.

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mercoledì 21 gennaio 2015

- INTERPORTO di Frosinone: Quanti danni...?

Frosinone – Interporto, protocollate le dimissioni del CdA

Hanno realizzato di tutto questo un solo capannone...!!!
Giusto per parlare di intermodalità, abbiamo un INTERPORTO, in piedi da 26 anni che non decolla, ove Provincia, Comuni di Frosinone e Ferentino, ci hanno investito i nostri soldi, oltre a privati e banche che pian pianino se li staranno riprendendo... in compensi...? e non decollerà mai più perché ormai ritenuto dai più inutile... Giorni fa siamo stati intervistati, insieme a Francesco Notarcola, da RAI TRE (vedere sotto) e ho denunciato il rammarico personale per i ritrovamenti archeologici che furono fatti in tale area durante gli scavi per la costruzione di un capannone ma che non sono stati mai più portati all'attenzione che meriterebbero, viste le epoche molto remote ai quali sono appartenuti...!!! Da non trascurare il danno che la società ha provocato ai proprietari terrieri che a causa del cambio di destinazione d'uso da zona Agricola ad Industriale, (credo), si son visti aumentare in maniera esponenziale il prezzo dell'IMU... ed ora guardate bene cosa è accaduto...:

(Clicca il titolo per leggere)
Frosinone, Interporto addio: si dimettono presidente e cda






FROSINONE – INTERPORTO, PROTOCOLLATE LE DIMISSIONI DEL CDA




FROSINONE – 16 GEN – Il presidente ed il consiglio d’amministrazione della società Interporto Frosinone si sono dimessi questa mattina. Hanno rimesso il loro mandato firmando una lettera che è stata protocollata ed inviata ai soci per posta raccomandata.

Già ieri il presidente Giuseppe Galloni aveva “avvisato” il socio di maggioranza: la Provincia di Frosinone che detiene il 64% della società. Ma nonostante i segnali inviati “nessuno mi ha chiamato – dice Galloni – né il presidente della Provincia Antonio Pompeo, né il suo capo segreteria, né l’ultimo dei suoi segretari, tanto meno mi ha chiamato un usciere o un addetto alle pulizie della Provincia; appare chiaro che della Sif SpA non interessa nulla e pertanto noi togliamo il disturbo”.
La società era stata varata venti anni fa per costruire l’unico grande centro merci dell’Italia Centrale nel quale far convergere le merci da smistare tra Nord e Sud; all’epoca non esistevano ancora gli interporti di Civitavecchia e Orte. Venti anni non sono bastati a realizzare l’opera.
Nei mesi scorsi il presidente Giuseppe Galloni e l’intero Consiglio d’Amministrazione avevano risolto decenni di problemi burocratici ed erano riusciti a pubblicare un bando con cui arrivare al completamento dei capannoni. Avevano proposto lo strumento del Projet Financing, cioè proponevano ad un privato di completare le opere lasciandogli in cambio la gestione per 30 anni.

Per martedì 13 era stata convocata la riunione dei soci proprio al fine di comunicare l’esito della gara. Ma il socio di maggioranza, cioè la Provincia, non si è presentato. “E se non interessa al maggiore azionista – dice Galloni – significa che la nostra presenza non ha significato, pertanto ce ne torniamo ai nostri lavori”.

Con il presidente Galloni si sono dimessi il banchiere Donato Formisano, l’imprenditore Sandro Fontana, il rappresentante del Comune di Ferentino Ivan Portieri, il delegato del Consorzio Industriale Alessandro Foglietta ed il delegato della Provincia di Frosinone Giovanni Sorge.


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Da Buongiorno Regione di Rai Tre del 27 gennaio 2015





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Si scoprono gli altarini...?

In merito alla questione Aeroporto e Interporto, Pompeo "non poteva non sapere", - ci riferisce nel commento qui sotto, Alberto Tribioli, - in quanto Infussi glielo disse nella trasmissione MONITOR di Laziotv del 12/04/2013:




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Qui trovate anche ai punto 8 e 9 della Deliberazione n. 41/2011/PRSE - Corte dei Conti, SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO, SOCIETA’   INTERPORTUALE   FROSINONE   (S.I.F.)   S.p.A.
altri dettagli importanti da sapere....
[CLICCARE QUI]


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Un estratto della delibera che parla da solo....
"8.2 SOCIETA’ INTERPORTUALE FROSINONE (S.I.F.) S.p.A.
"inattiva".
Analoghe considerazioni circa l’immobilizzazione di capitale 
pubblico in un organismo partecipato, anch’esso qualificabile quale mero centro d’imputazione di costi, debbono essere svolte per la S.I.F. S.p.A.
La verifica dei bilanci di esercizio compresi nel periodo 2006-2009, 

acquisiti telematicamente dalla CC.II.AA. in fase istruttoria, ha accertato che la predetta società è inattiva dalla data della sua costituzione (8 gennaio 1991) sino all’ultimo bilancio esaminato al 31.12.2009. 

A prescindere dalla verifica dei dati di bilancio sui valori della produzione, il certificato estratto dalla Camera di Commercio in data 9 marzo 2011, descrive la società S.I.F. quale “impresa inattiva”. 

L’oggetto sociale comprende la realizzazione e la gestione nei territori dei comuni di Frosinone e di Ferentino, individuati dal Consorzio A.S.I., di un centro intermodale, consistente in un sistema unitario di opere e di servizi principali, accessori e complementari preordinati alla ricezione, alla custodia, allo smistamento e convogliamento di merci, materie prime o prodotti finiti, secondo il criterio dell’integrazione fra i vari modi di trasporto. 
La società è a capitale maggioritario pubblico. La quota di maggioranza è detenuta dalla Provincia di Frosinone. 
Il capitale nominale è fissato in € 8.172.833,11 (deliberato e sottoscritto), di cui 6.788.405,24 versato, e costituito da conferimenti in denaro.
La società ha generato rilevanti perdite di esercizio, certificate al 31.12.2009 in € 896.417. Si registra l’irregolare procedura di riporto annuale delle perdite “a nuovo”, facendo leva sulla capienza del capitale sociale e del patrimonio netto, senza far constare formalmente la diminuzione del capitale nominale tramite un’apposita delibera assembleare. Nonostante la perdurante attività, le spese di funzionamento sono in massima parte originate dagli emolumenti pagati al consiglio di amministrazione e ai costi per i servizi. Il collegio sindacale considera la società “in stallo”, mentre avrebbe dovuto evidenziare che il mancato avvio dell’attività di una partecipazione pubblica non è conforme a criteri di sana gestione elle risorse pubbliche immobilizzate nella totale inattività societaria. 
La verifica dei dati di bilancio per l’esercizio 2006 certifica un valore dell’attività tipica pari a zero, a fronte di costi della produzione sostenuti per euro 142.065, di cui i costi per servizi, pari ad euro 121.925, rappresentano la parte principale. Il valore della produzione, per euro 1.050, si riferisce esclusivamente a servizi resi di natura occasionale, non rientranti nell’attività tipica (voce ricavi e proventi diversi indicata in bilancio). Le poste più significative di costo per i servizi sono rappresentate dalle seguenti voci: 
° compensi amministratori (€ 50.986,21); 
• compensi Collegio Sindacale (€ 19.276,60); 
• compensi per collaborazioni (€ 3.748,33); 
• rimborsi spese (€ 7.055,72); 
• servizi commerciali e servizi diversi (€ 2.649,67);
• spese per prestazioni di servizi amministrativi, fiscali e societari (€ 14.898,08). 
Le perdite d’esercizio 2006 sono risultate pari a 136.510, più che raddoppiate rispetto al 2005 (perdite per euro 70.881). 
La verifica del bilancio d’esercizio 2007 certifica un valore della produzione dell’attività tipica pari a zero, a fronte di costi della produzione pari ad euro 161.060. Il valore della produzione pari a 13.740, indicato in bilancio, deriva esclusivamente dalla voce ricavi e proventi diversi e non dall’attività tipica. Le poste più significative dei costi per servizi sono rappresentate dalle seguenti voci: 
• compensi amministratori (€ 48.765,44); 
• compensi Collegio Sindacale (€ 23.894,24); 
Le perdite di gestione per l’anno 2007 ammontano (€ 129.297,00) 
riportate a nuovo. La verifica dei dati di bilancio per l’esercizio 2008 certifica un valore della produzione, caratteristica pari a zero, a fronte di costi della produzione, pari ad euro 175.471. 
Il valore della produzione, pari ad € 27.574, non deriva dall’attività tipica, bensì da ricavi e proventi diversi per € 13.133 e da contributi in conto esercizio per € 14.441. 
Le principali voci di costo sono riferite ai costi per servizi, pari ad euro 109.754. Il compenso spettante agli amministratori per l’anno 2008 ammonta ad euro 47.748,12. Il compenso per il collegio sindacale ammonta ad euro 25.157,64. 
Nella nota integrativa emerge il costo per la locazione dei locali adibiti a sede sociale per ad euro 16.010 (godimento beni di terzi), del tutto sproporzionato alle esigenze di una società inattiva (per l’anno 2005 la spesa era pari ad euro 13.297). Si registrano anche costi di personale per un dipendente assunto con contratto di apprendistato triennale per euro 8.003, sempre in assenza di operatività della società. Le perdite di gestione per l’anno 2008 assommano ad euro 200.584, riportate a nuovo per l’esercizio successivo e conglobate con le precedenti perdite.
La verifica del bilancio d’esercizio 2009 certifica un valore della produzione dall’attività tipica pari a zero, a fronte di costi della produzione pari ad euro 202.556. 
Il valore della produzione, per euro 29.511, deriva non dall’attività caratteristica, bensì da altri ricavi e proventi, come si evince dalla classificazione di bilancio (contributi in conto esercizio per 14.441 e altri ricavi per 15.070). 
I costi per servizi, che rappresentano la voce principale dei costi della produzione, ammontano ad euro 137.975. 
Le voci più significative sono rappresentate dal compenso agli amministratori pari ad euro 29.075, 64 e dal compenso spettante ai sindaci pari ad euro 25.030,89. Le perdite di esercizio assommano ad euro 172.596, conglobate con quelle riportate a nuovo provenienti dagli esercizi precedenti, pari ad euro 723.821. 
La Sezione, pur prendendo atto delle difficoltà gestionali incontrate dalla S.I.F. S.p.A. ed illustrate sia nella relazione al bilancio 2008, redatta a cura del consiglio di amministrazione, sia dai rappresentanti del Comune di Frosinone intervenuti all’odierna adunanza pubblica, non può esimersi dal rilevare la carenza di controlli sulla sana gestione finanziaria dell’organismo partecipato, che, nell’arco di oltre 20 anni, non ha avviato alcuna attività tipizzata nell’oggetto sociale ed ha fallito anche nel tentativo di realizzare il primo lotto di lavori di costruzione del centro intermodale. La società è stata un mero contenitore di costi fissi di esercizio ed ha immobilizzato inutilmente cospicue risorse finanziarie pubbliche. L’assenza di un piano industriale e di un aggiornato piano di fattibilità del centro intermodale – circostanza evidenziata anche dai rappresentanti del Comune di Frosinone – revoca in dubbio la continuazione dell’attività sociale e certificano, allo stato, l’impossibilità per la società di raggiungere gli scopi per i quali fu costituita. Il collegio sindacale si è limitato a riferire che “attualmente la società versa in una fase di stallo operativo, per ciò che concerne la realizzazione del centro intermodale, pertanto, non ha iniziato alcuna attività caratteristica. In mancanza di flussi finanziari derivanti da ricavi della produzione, la continuità aziendale origina dall’esito positivo di azioni finalizzate a reperire ulteriori risorse finanziarie nell’immediato futuro anche tramite l’aumento del capitale sociale”. 
L’organo di controllo interno ha certificato altresì l’inadeguatezza della dotazione di capitale sociale per la realizzazione degli interventi previsti, riprendendo quanto contenuto nella relazione redatta a cura del consiglio di amministrazione per l’esercizio 2008".



Oltre ad amministrare (si fa per dire...) male i nostri soldi (soldi pubblici), hanno gestito malissimo, come spesso accaduto ed accade per ritrovamenti storici di interesse pubblico, la situazione venutasi a creare durante gli scavi per la costruzione del capannone (oggi in degrado....), furono infatti ritrovati reperti e tracce archeologiche ritenute "molto importanti"... Potete legge al punto 9 della delibera in esame:

"...presenza nei terreni oggetto dell'interporto di un importante sito archeologico".

Che fine hanno fatto gli approfondimenti in materia...? Feci la stessa domanda nell'intervista di Rai Tre ma non fu mai menzionata nella trasmissione di Buongiorno Regione del 17/01/2015...!!!

lunedì 19 gennaio 2015

- Code al laboratorio analisi di viale Mazzini ex Umberto I

Anche io in lunga attesa, da prima mattina fino alle 11.30 e la cosa più sconcertante, l'ambiente maleodorante che dava allo stomaco....!!!
Ho visto donne in cinta fare fila anche di un'ora... A Frosinone, invece di andare avanti, con la sanità stiamo andando sempre più indietro.... e continuano inesorabilmente a tagliare e ridurre tra tante promesse che poi non trovano riscontri...

L'Inchiesta Quotidiano OnLine
Code al centro prelievi nonostante le promesse della Asl
18/01/2015 - 13:26
FROSINONE - In centinaia durante la mattinata per file interminabili, i più fortunati seduti gli altri in piedi nei corridoi. Arrivano nuove proteste dal centro prelievi situato in viale Mazzini, al piano “-1” dell’ex ospedale Umberto I del capoluogo, finito più volte al centro delle polemiche in questi mesi.  «Mi sono messo in fila alle 8 e 30 - segnala un cittadino del capoluogo - è arrivato il mio turno solo alle 11 e ho dovuto quindi aspettare quasi tre ore. Nella coda, mentre ero presente io, ho contato anche 90 persone contemporaneamente».  E per i frusinati non è di certo una novità: già a a fine 2014 il vicepresidente dell’Aipa Tullio Rapone aveva sottolineato come al centro prelievi si recassero in una sola mattinata anche circa 300 persone. «La situazione ad oggi non è ancora cambiata - dice Rapone - Anzi abbiamo anche segnalato dei cattivi odori proprio al piano “-1” del centro prelievi. Il martedì e il venerdì sono i giorni più critici, visto che ci sono anche le donne in gravidanza e il laboratorio analisi resta uno solo , visto che in via Armando Fabi i lavori non sono ancora finiti». Lo stesso Rapone mesi fa aveva spiegato che con la presenza di due centri per le analisi nel capoluogo (uno in viale Mazzini e uno in via Fabi) in passato, seppur non idilliaca, la situazione fosse perlomeno più gestibile. Ma nonostante le promesse della Asl, il centro prelievi di via Fabi non è stato riaperto a fine dicembre. In merito alla riapertura del laboratorio di via Fabi, a metà ottobre la Asl aveva comunicato: «Non vi è alcuna decisione, né deliberazione, né intento di eliminare il Centro prelievi di Via A. Fabi. Entro un mese e mezzo, per Natale , il Centro Prelievi di Via Fabi tornerà attivo ed anche i disagi di oggi, che comprendiamo e per i quali ci scusiamo con i nostri utenti, saranno presto eliminati e lasceranno il posto ad un servizio che crediamo soddisferà meglio i nostri cittadini». Il regalo di Natale, che poi sarebbe un diritto, non è però ancora arrivato.

giovedì 15 gennaio 2015

- PM10 alle stelle e..???!!!

Che tristezza...!!!
Sono trascorsi appena 14 giorni da inizio anno e già si sono registrati ben 13 superamenti della soglia consentita di PM10, con valori sempre più in aumento ed inaccettabili.
Tutti sappiamo, compreso il sindaco, gli assessori ed i consiglieri di governo e d'opposizione, quali sono le gravi conseguenze che minano la salute loro e dei cittadini...!!!
Il sindaco della città, giorni fa, anche se in enorme ritardo, anzichè applicare misure concrete, come da noi più volte suggerite e sollecitate, ha pensato bene (per noi male...), di obbedire agli ordini della Regione Lazio e si è apprestato ad emettere opportuna ordinanza, per applicare il piano antismog Regionale, ritenuto dai più inutile ed inefficace. Infatti negli anni trascorsi, mai sono stati ottenuti miglioramenti perchè non si fa altro che spostare il caos del traffico, da una tratta, ove ci sono abitanti, ad altra, dove ce ne sono altri. Considerando poi la particolare morfologia del territorio, (una conca tra i monti, tipo una pentola), si crea un fenomeno tipo coperchio, da novembre ad aprile, per cui manca un necessario circolo d'aria che riesca a spazzar via le polveri sottili che invece ristagnano....

La cosa più grave che sta generando dissenso, inquietudine e ribellione nei cittadini e nelle associazioni, è la contemporanea autorizzazione che è stata concessa per un Rally cittadino che si svolgerà nella zona Villa Comunale nei giorni di sabato 17 e domenica 18... Intanto, tanta gente a Frosinone, muore di tumori nell'indifferenza di chi ci governa che invece dovrebbe tutelare la salute dei propri cittadini.
Qualche sapientone di turno, inconsapevole di quanto inquinamento in più sarà generato, minimizza ma non capisce che come si dice a frosinone: - "se mette le cotte 'ncima all'acqua uglita...". Poveri noi...!!! Un fatto è certo, al di la che una manifestazione sportiva possa essere piacevole e gradita, traspare forte il fatto che si penalizzano i cittadini per favorire Banche e Commercianti sponsors.... Speriamo sia l'ultima volta e si preferisca in futuro la periferia meno abitata e di campagna.

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Mi raccomando, seguite i suggerimenti di Luciano Granieri in questo breve servizio:






L'Inchiesta Quotidiano OnLine

Pm10, blocchi del traffico e rally in città: è polemica

08/01/2015




Pm10, blocchi del traffico e rally in città: è polemica

FROSINONE - Frosinone sul podio delle città più inquinate d’Italia, le limitazioni del traffico che partiranno la settimana prossima e il 17-18 gennaio un rally nelle vie della città. Circostanze che non vanno assolutamente giù all’associazione Frosinone Bella e Brutta che da anni si batte su temi ambientali, promuove misure per il contenimento del traffico e la promozione della mobilità alternativa e che senza mezzi termini ha bocciato una scelta che giudica incomprensibile. «È inconcepibile che con l’inquinamento alle stelle si faccia un rally in città - ha detto il presidente dell’associazione Luciano Bracaglia - Invece di risolvere i problemi si getta benzina sul fuoco». Nel 2014 nella zona Scalo la centralina dell’Arpa ha registrato 110 giorni fuori legge, con valori di polveri sottili superiori a quelli consentiti e 46 giorni di sforamento in viale Mazzini. Numeri impressionanti, che si abbinano a una singolare coincidenza: mentre la settimana prossima dovrebbero partire le limitazioni del traffico previste dal Piano regionale con blocchi domenicali e targhe alterne proprio il 17 e il 18 si terrà nelle vie cittadine il “Frosinone Rally Show”. Interpellato sul punto il vicesindaco e assessore all’Ambiente Francesco Trina ha annunicato che si tratta dell’ultimo evento del genere nelle strade del centro urbano. «Si tratta di una manifestazione programmata da tempo - dice Trina - Sarà interessato un tratto vicino alla Villa comunale, ma per quanto mi riguarda sarà l’ultima volta all’interno dell’anello cittadino». Inizialmente si pensava di far partire le targhe alterne questa settimana e i blocchi domenicali antismog dal 18 gennaio (data della manifestazione) ma, come spiega Trina, le targhe alterne dovrebbero partire ora la settimana prossima e i blocchi domenicali il 25 per non penalizzare il commercio. «Ascoltando i commercianti abbiamo pensato di rinviare l’inizio delle limitazioni del traffico visto che sono appena partiti i saldi - dice Trina - Comunque voglio sottolineare che nel 2015 le domeniche di blocco del traffico aumenteranno, passando a sei. Inoltre assieme agli assessori Renzi e Testa staimo studiando un programma di eventi e manifestazioni da realizzare nei giorni di limitazione del traffico». L’ordinanza con i dettagli relativi al blocco del traffico verrà pubblicata con molta probabilità oggi. In ogni caso in un’ottica di lungo periodo in tema di mobilità alternativa Trina sottolinea che si sta lavorando a un progetto per promuovere un cambio di marcia che incoraggi i cittadini ad andare in bici nel capoluogo. «Vogliamo costituire la Consulta cittadina delle biciclette, per studiare assieme alle associazioni dei progetti per quanto riguarda le ciclabili e la promozione della mobilità alternativa sulle due ruote». Trina ha poi sottolineato che un passaggio fondamentale che dovrebbe ora concretizzarsi è lo spostamento del Cotral fuori città. I mezzi del trasporto extraurbano e il loro stallo nella zona dello Scalo rappresentano un fattore additato da anni dalle associazioni fra quelli che rendono Frosinone una città dall’aria irrespirabile. 
Da L'Inchiesta oggi in edicola
Alessandro Redirossi

Vi propongo una poesia senza polemica.... di Stefano Pizzutelli, tratta da ATUTTAPAGINA del 18/01/2015

Glie relli a Frosinone, poesia di Stefano Pizzutelli

All’inizio di questa settimana
nel risveglio a casa Pizzutelli
intuisco una notizia strana:
a Frosinone verrà fatto un rally
Mi dico sulle prime: “L’ho sognato
stanotte non ho dormito bene
la devo smette co’ trippa ed abbuticchi
la devo smette co’ le apericene”
Mi dico “Beh però in fondo un rally
in questo posto che si sa è una lagna
potrebbe esse carino, tra le fratte
di certe belle strade di campagna”
E invece la notizia è proprio vera
la giunta pe la gioia ci fa un coro
“A Frosinone verrà fatto un rally
da piazza Sacro Cuore a via Aldo Moro”
E quindi per un bel sabato sera
niente più passeggiate per i saldi
ma emissioni di gas nell’atmosfera
ruggiscono motori belli caldi.
Ma stranamente qualche commerciante
alza una lamentela zitta e blanda
“se sabato mi chiudono la strada
io, tanto vale, chiudo la serranda”.
Ma ecco che sul sito del comune
forte e pugnace arriva l’intervento
del prode assessore che bacchetta
chi rema contro il favoloso evento
“Miei cari commercianti, che capite,
voi siete incompetenti e pure tristi,
il rally richiamerà per queste terre
migliaia, no, milioni di turisti;
gli alberghi son già pieni fino a Roma
a Fiuggi c’hanno già il tutto esaurito:
voi non mettete idee e manco soldi,
lo giuro e ve lo scrivo su sto sito!”
La sera finalmente tanto attesa
tutta quanta Frosinone bassa
è chiusa, niente macchine o parcheggi
il rally sta arrivando, presto passa.
E’ chiuso anche il parcheggio della Villa
chiuso tutto quanto il Sacro Cuore
per tutta via Aldo Moro un nastro rosso
con scritto “Chi sta fermo qua se more”
E quando sei milioni di turisti
in preda a una crescente eccitazione
aspettano l’arrivo dei rallisti
un urlo squarcia tutta Frosinone
Davanti a una folla disperata
che piange e prende a sacramentare
un tizio sta urlando: “miei signori
sto rally proprio no, non s’ha da fare!”
Ma chi sarà mai questo pisquano
che un  evento sì epocale ci ha negato
sarà uno dell’Isis, un talebano
ma no, è dell’Aci, un suo delegato.
“Signori questo rally a dire poco
non ha crismi per la sicurezza!”
Immaginate milioni di persone
a lamentarsi, gonfi di tristezza.
Ed ora, io mi pongo solo un dubbio
che m’entra nella ciocca di straforo,
ma che qua ci serviva un delegato
per dire no ad un rally a via Aldo Moro!
Bastava qualcuno un filo più brillante
dell’assessore che oggi ci governa
non ci serviva Einstein, ma bastava
un bimbo al primo anno di materna.
Per cui direi che dopo le tuonate
dal sito, e le tue belle lezioni
caro il mio assessore, vai a firmare
na bella letterina: Dimissioni!
E, come sempre, Forza Frosinone
(Stefano Pizzutelli)


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Per fare chiarezza sulla nostra identità e comportamenti assunti da quando ci siamo costituiti in associazione di volontariato, fino ad oggi, abbiamo ritenuto opportuno, tutti i componenti del direttivo, inviare agli organi di stampa il Comunicato stampa, corredato con una nota delle principali attività che abbiamo svolto in tale periodo e che di seguito proponiamo:


 COMUNICATO STAMPA del 20/01/2015



«Da parte della nostra associazione non ci sono mai state polemiche fini a se stesse o strumentali, ma tante proposte in un’ottica di collaborazione e stimolo nei confronti delle Istituzioni per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini di Frosinone. Per questo speriamo di non essere i destinatari dell’intervento a mezzo stampa dell’assessore Massimo Renzi, quando in relazione alle contestazioni per lo svolgimento di un rally nel centro della città parla di “alcune polemiche elaborate ad arte da qualche commerciante e qualche associazione cittadina” ». A sottolinearlo è il direttivo dell’associazione di volontariato Frosinone Bella e Brutta dopo che, nei giorni scorsi, proprio l’associazione aveva contestato l’opportunità di far svolgere nel centro della città il rally proponendo contestualmente, in un incontro con l’assessore all'Ambiente Francesco Trina, lo svolgimento di pedalate di massa nei giorni del blocco del traffico per promuovere la mobilità alternativa fra i cittadini di Frosinone visti i gravi livelli di inquinamento riscontrati. Proprio per riaffermare lo spirito di collaborazione, proposta e stimolo alla base degli interventi pubblici dell’associazione, si allega l’elenco delle attività svolte da quando l’associazione è stata fondata. «…Da parte nostra non c’è mai stata alcuna intenzione di cavalcare temi o strumentalizzare alcuni argomenti, ma solo una convinzione che poi è il motto della nostra associazione: “La città non è di chi la governa, ma di chi la vive”. E noi siamo un gruppo di professionisti, pensionati, studenti affezionati al propria territorio che “Con occhi vigili sulla città”, mettiamo a disposizione parte del tempo libero per contribuire alla crescita di Frosinone. La contrarietà da noi espressa, non è stata sulla manifestazione vista come momento di beneficio economico per i commercianti e per l’intera città, - magari ce ne fossero… - ma per le modalità ed il periodo in cui si voleva svolgere, fosse stato da maggio a novembre – periodo noto nel quale non ci sono superamenti di PM10, - lo avremmo accompagnato anche con nostre iniziative, come già sopra espresso. Precisiamo che, oltretutto, siamo iscritti all'albo delle associazioni del comune di Frosinone, aderenti alla Consulta in seno allo stesso ed una ONLUS regolarmente iscritta all'albo delle Associazioni della Reg. Lazio»

Frosinone 20/01/2015


I principali temi sui quali, l’Associazione di Volontariato Frosinone Bella e Brutta, ha rivolto l’attenzione dal lontano febbraio 2011 sino ad oggi:

Di seguito un riassunto sintetico e chi vorrà, potrà approfondire ogni tema sul blog http://frosinonebellaebrutta.blogspot.it/ messo a disposizione dal presidente Bracaglia:


- Difesa delle Terme Romane sotterrate e dell’area archeologica attigua alla Villa Comunale

- Manifestazione di piazza Contro Il parcheggio COTRAL allo Scalo e relativo inquinamento oltre a continue solleciti di spostamento che forse a breve si concretizzerà

- Continue proposte e suggerimenti antismog

- Segnalati scarichi abusivi sul fiume Cosa compresa fogna di Maniano che scarica sullo Schioppo

- Ottenuto 2 IMPIANTI di EROGAZIONE di ACQUA PUBBLICA (siamo in attesa di altri 2 a Scalo e Città)

- A Difesa delle Tombe allagate al cimitero di Frosinone

- Promosso recupero del fiume Cosa, Cascata dello Schioppo e realizzazione scala da tunnel a Ponte Pio IX per poterla raggiungere senza passare su terreni privati

- Promosso ed ottenuto la nascita di una Rete di Associazioni (Coordinamento), per riproporre ed ottenuto il nuovo Contratto di fiume per il fiume Cosa con i 7 comuni attraversati dallo stesso

- Incentivato e Sperimentato "PiediBus" per nuova scuola ai Cavoni e poi Maiuri

- Consegnato nostro progetto PIEDIBUS all’Assessorato all’Istruzione da adottare in tutti gli istituti

- Accademia delle Belle Arti, sollecitato nuova sede da assegnare

- Area mercato Casaleno – Proposto ed ottenuto nuova segnaletica per migliorare il traffico

- Suggerimenti Azioni per la riduzione del PM10 (accordo gommisti gonfiaggio pneumatici)

- Proposto dispositivi EPA anti PM10 allo Scalo

- Frequenti incontri con sindaco, assessori, consiglieri e commissione cultura per proposte varie

- Proposto WiFi gratis nel 2011

- Segnalazioni continue per guasti impianti ACEA ATO5 e molto attivi contro le vessazioni del gestore e molto impegnati attivamente ad informare gli utenti

- Segnalato guard rail pericolosi e fogne a cielo aperto in via Cavoni

- Sono 4 gli anni di manifestazioni fatte per chiedere piste ciclabili

- Proposto con raccolta firme e poi attivata Diretta streaming dei consigli comunali

- Sollecitato e suggerito acquisto all’asta del cinema Vittoria

- Sollecitato spegnimento termosifoni scuola Cavoni periodi vacanze

- Chiesto rimozione degrado e macchina da rottamare alla Villa Comunale

- Collaborato fattivamente con il comune nella grande nevicata del febbraio 2012

- Richiesto ed ottenuto spostamento fermata COTRAL in via Tiburtina

- Molto impegnati ed attivi a difesa della Sanità e del Pronto Soccorso con Incontri, convegni e sit-in

- Contribuito in modo molto pressante alla riapertura del reparto Riabilitazione Cardiologica dello Spaziani di FR, precedentemente chiusa in occasione del pensionamento del dottor Miano

- Contribuito molto fattivamente a rendere aperto H24 il reparto di Emodinamica dello Spaziani di FR

- Chiesto ed ottenuto rimozione tetto d’amianto dal capannone COTRAL al parcheggio Scalo

- Segnalato e sollecitate manutenzioni per il recupero dell’Asilo Maniano

- Segnalato e sollecitato manutenzione Mercato Coperto di Via Cavour critico a livello igienico ambientale

- Coinvolto più volte Rai Tre per denunciare problemi inerenti Terme Romane sotterrate, Piste ciclabili esageratamente costose ed intervistati per giudizio si Interporto mai realizzato (da 26 anni…)

- Segnalato Palazzo Camera di Commercio al centro storico abbandonato

- Segnalato più volte Viale Parigi abbandonata al degrado, poi bonificata e piastra Cavoni nel degrado

- Chiesto ed ottenuto ricovero in casa famiglia di un clochard

- Organizzato dibattito pubblico pre-elettorale ai Cavoni con gli 8 candidati a sindaco

- Incontrato nella nostra sede il neo sindaco Ottaviani appena eletto e consegnato varie proposte

- Oltre 2 anni di impegno e pressioni per far riportare a Cavoni L’Albero della Pace. Ora è li.

- Realizzato più volte promemoria fotografici delle criticità di Cavoni all’assessore ai LL.PP.

- Segnalato dispersioni inutili d’acqua alla Villa Comunale

- Richiesto Pensiline con rastrelliere per bici

- Regalato bandiera di Frosinone da issare alla Villa Comunale

- Collaborato significativamente con il comando vigili urbani alla realizzazione del Nonno Vigile

- Chiesto ed ottenuto sistemazione buche mercato Casaleno

- Fatto grande marcia per la terra con visite ai siti archeologici della città (sotterrati)

- Partecipato a Mostra d’arte in via Amendola, per farla rivivere

- Proposto dissuasori pedonali in prossimità di rotatorie

- Discarica di Via Le Lame: Proposte condivise con Movimento dei Consumatori

- Proposto dissuasori automatici a scomparsa al posto delle fioriere

- Chiesto ed ottenuto posa cordoli in via Don Minzoni per migliorare il traffico e abbattere PM10

- Proposto Completamento pista ciclabile Cavoni - De Matthaeis ed apertura ponticello Via Casone

- Incontrato il sindaco per rinvio della TARES

- Richiesto terreno in comodato d’uso al comune, per fare orto-giardino con abitanti di Cavoni

- Contratto Due Cavoni: sollecitato provvedimenti per furti continui nuovo palazzo via Berna

- Raccolto e consegnato al sindaco Ottaviani 1055 firme per pista ciclabile a raccordo Bike Sharing

- Segnalato tombini fogne saltati sull’argine del fiume Cosa

- Segnalato giochi ed attrezzi pericolosi alla Villa Comunale

- Partecipato ad incontri tra il direttore generale della ASL Mastrobuono e le Associazioni

- Decoro urbano on line: proposta adesione al sindaco Ottaviani

- Denunciato più volte carenze igienico sanitarie ai bagni pubblici del Casaleno

- “Schioppo inaccessibile”: scritto di nuovo al sindaco Ottaviani per costruzione scaletta

- Proposto all’assessore all’ambiente di chiedere il comodato d’uso di terreno privato abbandonato da mettere a disposizione di giovani sportivi

- La Monti Lepini, tratta Cavoni - Brunella, nel caos del traffico: Proposta dell'associazione

- Condiviso con l’assessore Trina, la nascita della consulta delle biciclette e offerto nostra collaborazione per le domeniche ecologiche

- Proposto eliminazione semaforo Madonna della Neve e posa mini rotatorie sperimentali

- Contestato Rally cittadino in tempo di Domeniche ecologiche e targhe alterne.

lunedì 12 gennaio 2015

- L'assessore all'ambiente Trina convoca le associazioni per far nascere la Consulta delle biciclette

L'assessore all'ambiente Trina convoca le associazioni e propone una Consulta delle biciclette, chiedendo già collaborazione per le prossime domeniche ecologiche.



Venerdì 9 mattina, sono stato ascoltato in qualità di presidente dell'associazione Frosinone Bella e Brutta, dall'assessore all'ambiente del comune di Frosinone Francesco Trina, per condividere insieme alcune azioni da intraprendere durante le domeniche ecologiche che si realizzeranno nel 2015 nel capoluogo. Dopo che l'anno scorso avevamo consegnato 1055 firme di cittadini al sindaco Nicola Ottaviani, con le quali si richiedeva una pista ciclabile che collegasse tutte le stazioni di bike sharing...



e che per lo stesso motivo ormai da 4 anni organizziamo l'evento di sensibilizzazione - "Sognando... la ciclabile che ci sarà", con oltre 200 partecipanti per ogni evento,


(qui l'ultima edizione):

non ci siamo fatti sfuggire la ghiotta occasione per proporre all'assessore, di realizzare per tali occasioni, una sorta di pista ciclabile sperimentale, provvisoria, utilizzando del nastro su supporti mobili facilmente rimovibili o della vernice lavabile facilmente asportabile che colleghi lo Scalo, alla Villa Comunale. Si approfitterebbe del vantaggio che durante le domeniche ecologiche, le strade sono libere da autoveicoli e si potrebbero simulare tranquillamente pedalate di massa che incentivino l'uso della bicicletta. Addirittura, per rendere reale il percorso anche con il traffico veicolare, si potrebbe ipotizzare ed autorizzare la circolazione esclusiva ai mezzi ad alimentazione elettrica. Tutto ciò invoglierebbe i cittadini a partecipare alle pedalate ecologiche che organizzeremmo per tali domeniche e si potrebbe ipotizzare una sorta di convenzione tra comune e rivenditori di bici, ai quali si potrebbero rivolgere i cittadini per l'acquisto di nuove bici a prezzi agevolati.
I rivenditori potrebbero partecipare anche alle spese che l'amministrazione dovrà sostenere per i costi necessari alla realizzazione del percorso. Andrebbero incentivate anche le vendite di tessere per l'utilizzo delle Bike Sharing prevedendo alcuni punti vendita in esercizi commerciali disponibili a collaborare, nei pressi della Stazione e di via Aldo Moro. Insomma, è ormai tempo che la mobilità alternativa decolli anche a Frosinone... e questa potrebbe essere una prima verifica. Inoltre, tra le varie proposte, c'è anche quella di dare la possibilità a gruppi emergenti musicali o artistici del capoluogo, di esibirsi gratuitamente ed a turno, (anche con un piccolo gettone per le spese...), per intrattenere piacevolmente i pedoni che percorreranno l'isola pedonale... Sperando di non esserci spinti in un progetto con proposte troppo ambiziose ed irrealizzabili, restiamo in attesa di riscontri da parte del comune, per poter poi iniziare immediatamente con una campagna di divulgazione massiccia che richiami l'attenzione di tanti partecipanti.
La nostra collaborazione sarà garantita, non resta che provarci.
Luciano Bracaglia

NB: all assessore trina ha ribadito che la sinergia tra amministrazione comunale associazioni rivenditori di bici gruppi musicali e artistici potrebbe dare ottimi risultati... noi ne siamo convinti da tanto tempo...!


La registrazione audio integrale dell'incontro:

venerdì 9 gennaio 2015

- Investi nei tuoi rifiuti? Trattamento del percolato in discarica.

Il  giorno 2 ottobre del 2013, dopo che l'amico Massimiliano Mancini aveva contribuito tramite organi di stampa nazionale, a far tornare alla ribalta l'eco-mostro di via Le Lame,
partecipammo insieme ad esponenti di Legambiente, al dottor Pettenati dell'associazione consumatori Movimento Difesa del Cittadino ed altri, alla trasmissione in diretta di Rai Tre Buongiorno Regione.

Di seguito il link per accedere alla pagina che contiene il servizio:


Partecipai con la mia associazione ed un esponente dell'associazione Tolerus di Ceccano,  anche,alla Conferenza dei servizi del 29/10/2013:



Dopo che, alcuni giorni fa, abbiamo appreso dagli organi d'informazione la notizia:

si è riflettuto molto su quanto le Associazioni abbiamo a suo tempo prodotto e suggerito, affinché venissero presi provvedimenti dalle amministrazioni coinvolte, (per approfondire, potete accedere alla pagina del blog utilizzando il link in alto: Discarica di Via Le Lame). Colgo l'occasione per riproporvi l'ultimo documento, da noi condiviso, contenente alcuni dei validi suggerimenti che il dottor Pettenati di MDC inviò alle amministrazioni interessate, per cercare di comprendere il perché non sia stato preso in considerazione.
Chi altrimenti, avrebbe potuto farlo... visto che le competenze, con il declassamento, sono passate al comune??? Ora bisognerà attendere il giudizio della magistratura...!!!

 


Ennesimo invio da MDC


domenica 4 gennaio 2015

- La Monti Lepini, tratta Cavoni - Brunella, nel caos del traffico: Proposta dell'associazione







I contributi dai quotidiani locali:

- Un po di storia del Sistema Idrico Integrato, raccontata da Severo Lutrario del Comitato Acqua Pubblica di Frosinone

Considerato il momento poco felice che si sta attraversando con la gestione dell'acqua pubblica, ho pensato che il racconto di un po di storia della questione dell'acqua, fatto da un esperto appassionato e competente quale mi risulta essere Severo Lutrario, non vi dispiacerà certamente ma potrete farne tesoro e vi tornerà certamente utile per comprendere come agire in futuro.
Di seguito intanto, vi mostro un articolo uscito il 3 gennaio 2015, con proteste di alcuni cittadini esasperati:




ATTENZIONE:


Se vi da noia leggere tutti i contenuti abbastanza lunghi, trovate in alto a sinistra del post, un'icona azzurra e arancione "ASCOLTA" e, cliccandola, potrete ascoltare tutti i testi con voce sintetizzata. Basta avere un altoparlante o cuffie....




Severo Lutrario: 02/01/2014

"Ciao,
credo sia opportuno fare il punto complessivo della situazione per mettere tutti al corrente degli elementi necessari a condividere cosa e come fare i prossimi passi nella vertenza contro ACE ATO 5 S.p.A.

In primo luogo definiamo lo stato dell'arte e gli elementi “attivi” su cui è necessario e possibile agire nell'immediato.

La risoluzione del 21 dicembre 2009 n. 5 dell'Assemblea dei Sindaci e la messa in mora del gestore dell'autunno 2013 rendono praticabile la risoluzione della convenzione.

Quanto però avvenuto nelle Assemblee dei Sindaci di marzo e luglio 2014 – le prime due utili ad imporre al legale rappresentante dell'Autorità d'Ambito gli atti conseguenti (e che comunque avrebbe potuto adottate in forza del deliberato del 21/12/2009) – e cioè la definizione delle tariffe, rispettivamente per il 2013 e per gli anni 2014 / 2015, dimostra come quest'atto non nascerà “motu proprio” dall'Autorità d'Ambito e che realisticamente potrebbe essere imposto solo attraverso un'eccezionale mobilitazione popolare che allo stato non è disponibile.

Anche l'azione di lobbing nei confronti dei sindaci non si è dimostrata efficace, probabilmente perché le capacità lobbistiche dell'avversario sonno essere evidentemente più persuasive e pervasive.
Questo non può e non deve tradursi in un abbandono della richiesta, ma diviene necessario concretizzarla e supportarla con gli elementi attuali che possono motivarla agli occhi sia dei cittadini che degli amministratori.
Purtroppo devo fare un passo in dietro per sgomberare il campo dal fumo e dai fumogeni.
C'è un momento di passaggio fondamentale: il momento in cui il commissario nominato dal TAR di Latina, Dell'Oste, ha stabilito la tariffa definitiva per l'anno 2012.
Quella è stata l'ultima tariffa definita in base al Metodo Normalizzato, ossia in base al decreto del ministero dei lavori pubblici del 1996 che determinava la tariffa sulla base di tre componenti di costi: i costi operativi, l'ammortamento del capitale investito e la remunerazione sul capitale investito.
Nella determinazione della tariffa per l'anno 2012, dopo che il predecessore, il commissario Passino, aveva stabilito una tariffa provvisoria semplicemente rivalutando la tariffa per quell'anno stabilita nella gara del 2001 sulla base degli indici Istat sul costo della vita, il commissario Dell'Oste avrebbe dovuto decurtare quella tariffa provvisoria determinando il coefficiente MALL sulla base della qualità del servizio reso, riducendo in tal modo la quota di tariffa relativa ai costi operativi; e sottrarre la quota relativa ai mancati investimenti sia dalla voce “ammortamento del capitale investito” e sia sulla voce “remunerazione del capitale”.
Il commissario Dell'Oste, sulla base del fatto che il gestore fosse inadempiente anche nella fornitura dei dati necessari alla determinazione del coefficiente MALL – inadempienza che abbiamo contestato sin dal 2008 con i nostri reclami – ha ritenuto di “premiare” il gestore – che del resto non era stato messo in mora dall'Autorità d'Ambito – riconoscendogli di fatto l'intero importo per la voce “costi operativi”.
Ancora più ingiustificabile è stato il comportamento del commissario Dell'Oste per quanto attiene alle altre due voci, ammortamento del capitale investito e remunerazione del capitale.
Era la stessa ACEA a dichiarare di aver fatto solo una limitata parte degli investimenti, ma Dell'Oste le ha riconosciuto praticamente per intero le quote di tariffa. Le ha riconosciuto addirittura anche per gli anni 2010 e 2011 nei quali, essendo applicata provvisoriamente la tariffa del 2005, ACEA non era tenuta ad effettuare gli investimenti previsti in quelle annualità e, naturalmente, si era guardata bene dal farli.
Contro la tariffa del commissario Dell'Oste l'Autorità d'Ambito ha fatto ricorso al TAR, ma non ha fatto istanza di sospensiva e, pertanto, fino a che il TAR non si pronuncerà nel merito, essendo un atto amministrativo, la tariffa del commissario Dell'Oste è in vigore.
La richiesta di sospensiva non era solo necessaria ed opportuna per le immediate conseguenze sulla fatture degli utenti, ma sopratutto perché la tariffa 2012 è la base di calcolo per le tariffe degli anni successivi.
Sembrerebbe che la richiesta di sospensiva, prima sia stata presentata e poi ritirata in quanto la Segreteria Tecnica Operativa (quella in cui uno è retribuito con 180.000 euro l'anno e l'altro con 130.000 euro e che per la loro efficienza si sono premiati – sempre con i soldi degli utenti – con aggiuntivi 70.000 euro) si è dichiarata di non essere in grado di fornire gli elementi tecnici necessari...
Dunque, tutto il pregresso, cioè quanto avvenuto tra il 2003 e il 2011, è all'interno di quella tariffa 2012. I termini legali per impugnarla sono scaduti 60 giorni dopo la sia pubblicazione e non ha senso, ora, agitare come oggetto del contenzioso attuale quelli che sono i presupposti della sua irregolarità. Ma soprattutto assumerli come pretesto dirimente per la risoluzione del contratto da parte di un'Autorità d'Ambito che è stata surrogata da un commissario nominato dalla magistratura amministrativa proprio per la sua inerzia.
Sperando di aver così la questione e di non doverci più tornare, resta la tariffa del 2012, il suo palese imbroglio e le conseguenze che produce.
Va infatti chiarito che i metodi licenziati dall'A.E.E.G.S.I. e che stabiliscono le modalità di calcolo delle tariffe dal 2013 in poi, oltre ad aver rinominato “oneri finanziari” quella remunerazione del capitale cancellata dal secondo quesito referendario, hanno introdotto un meccanismo semi-automatico di rivalutazione delle tariffe basato sui bilanci del gestore e sugli investimenti futuri che non tiene praticamente in nessun conto la storia pregressa della gestione, preoccupandosi in via pressoché esclusiva di garantire la sostenibilità economica della gestione (e scaricando così – dico io – le inefficienze del gestore sugli utenti).
Non solo, questo nuovo regime, introdotto non a caso dopo i referendum, ha ulteriormente sottratto la determinazione delle tariffe dal controllo democratico: le Autorità d'Ambito “propongono” le tariffe, è l'A.E.E.G.S.I. che le approva e se l'Autorità d'Ambito non è sollecita è il gestore a proporle col meccanismo del silenzio / assenzo se l'A.E.E.G.S.I. non le boccia espressamente entro 90 giorni.
Questo è quello che è avvenuto a marzo e luglio 2014 con l'effetto di produrre il regime tariffario che vi giro nel foglio elettronico allegato ed in cui sono evidenziati per tipologia d'utenza e per classe di consumo, gli aumenti reali enormi delle tariffe, calcolati a partire dalla già ingiustificata tariffa provvisoria del commissario Passino.
A mero titolo esemplificativo vi faccio notare come dai dati riportati sul sito dell'Autorità d'Ambito rileviamo che il numero complessivo degli utenti dell'ATO 5 è di 182.423 unità e che il consumo medio fatturato è di 24.941.497 metri cubi l'anno.
Da questi due dati è possibile ricavare il consumo medio annuo per ogni utenza che è pari a 137 metri cubi.
Applicando le articolazioni tariffarie adottate per gli anni dal 2012 al 2015, per detto consumo medio abbiamo che il costo effettivo (comprensivo di tariffa, quote fisse ed IVA al 10%) per le utenze domestiche arriva a 2,78 euro/mc nel 2015, mentre per le utenze non domestiche e seconde case a 2,90 euro/mc.
Detto dato rappresenta un incremento abnorme del costo del servizio.
Infatti l'incremento di detto costo, per le utenze domestiche nel 2015 è pari al 53,8% rispetto al costo del 2012; mentre per le utenze non domestiche e seconde case è pari al 40,01%
Un aspetto particolare è peraltro l'incidenza sociale dell'articolazione tariffaria adottata.
Infatti nel nuovo regime tariffario, a partire dalle tariffe stabilite per l'anno 2014, non sono state adottare, in analogia con le articolazioni tariffarie in essere nel 2012, articolazioni tariffarie a tutela delle fasce deboli della popolazione e detta circostanza comporta che per i nuclei familiari con un reddito annuo inferiore a 9.296,22 euro gli incrementi della tariffa arrivano al 64,93% nel 2015.
A questo proposito si consideri che un pensionato o una coppia di pensionati sociali che consumi meno, diciamo 108 metri cubi di acqua all'anno, subiscono un aumento del 71,70%, sempre nel 2015 a partire dal 2012.
Bisogna poi considerare che il consumo medio tra tutte le utenze dell'ATO non rispecchia il consumo medio delle utenze domestiche (gran parte delle utenze commerciali, le seconde case e contatori aggiuntivi che fanno si che in alcuni comuni montani risultino più utenze del numero di residenti, registrano consumi di pochi metri cubi l'anno) e che un consumo medio annuo normale di una famiglia di 3/4 componenti si aggira intorno ai 240 metri cubi.
Per detta fascia di consumo le tariffe per le utenze domestiche arrivano a 3,51 euro a metro cubo nel 2015 con un incremento del 44,39% rispetto al 2012 con un aumento della spesa reale di 327,63 euro l'anno.
Anche a questo proposito l'eliminazione delle tariffe sociali ha una particolare ed iniqua incidenza. Infatti la cancellazione delle agevolazioni per le famiglie con 5 o più componenti comporta che per detti nuclei familiari l'articolazione tariffaria adottata determini per questa fascia di consumo un incremento della tariffa del 49,27% nel 2015 con un aumento della spesa reale di 344,44 euro l'anno.
Complessivamente, inoltre, le modalità di determinazione del corrispettivo del servizio adottate comportano l'ulteriore iniquità di penalizzare in maniera proporzionale maggiormente chi consuma meno rispetto a chi consuma di più, infatti l'incidenza dell'aumento del costo reale del servizio si riduce progressivamente con l'aumento dei consumi.
Questi mi sembra siano dati che parlino da soli e, dunque, quello che deve essere denunciato ed essere oggetto di mobilitazione e di pressione – anche fisica – sugli amministratori, è l'insostenibilità sociale di quanto è avvenuto e sta avvenendo.
A fronte del servizio che riceviamo, subiamo un'estorsione iniqua per un insostenibile “pizzo” fissato negli importi da una base di partenza determinata in maniera criminale e con un metodo di calcolo elaborato da un'”Autorità”, l'A.E.E.G.S.I., ufficialmente finanziata dai gestori, cioé da ACEA.
Se questo non bastasse c'è da aggiungere la partita del conguaglio da 75 milioni e la storia del piano degli investimenti 2014 – 2017.

Ma questo lo rimando alla prossima puntata".




Severo Lutrario: 02/01/2015


"Vado avanti

Il commissario Dell'Oste non ha solo definito nel modo che ho riferito la tariffa definitiva del 2012, ma ha anche quantificato il danno che ACEA ATO 5 S.p.A. avrebbe patito per il fatto che l'Autorità d'Ambito, ossia l'Assemblea dei Sindaci non avesse mai stabilito le tariffe da applicare per gli anni dal 2006 al 2011.
A questo proposito, e perché tutti abbiano il complesso degli elementi per ragionare, è necessario ricostruire cosa è avvenuto.
ACEA ATO 5 S.p.A. partecipa alla gara del 2001 – ove peraltro era chiaramente espresse le clausole per le quali doveva aver preso visione dello stato del servizio e verificato la veridicità delle condizioni di gara indicate nel bando – ed ottiene l'appalto presentando una sua articolazione del Piano degli investimenti ed una rimodulazione (entrambe trentennali) della tariffa, offrendo un ribasso del 30% dei costi operativi rispetto alla base di gara.
Ottiene così l'appalto e sottoscrive la relativa convenzione di gestione con il suo allegato disciplinare tecnico in cui erano espressamente previste le modalità di revisione del Piano d'Ambito e della tariffa.
Ad ulteriore salvaguardia del gestore, la legge e la convenzione di gestione davano la possibilità allo stesso gestore, dinanzi ad evidenti discordanze tra le condizioni del bando di gara e la reale condizione degli impianti, delle reti e del servizio, di richiedere entro il primo anno di gestione una revisione del piano tariffario che, conclamate dette discordanze, rimodulasse le condizioni ed il piano tariffario.
ACEA ATO5 S.p.A. prende in carico il servizio dei primi 47 comuni dell'ATO (quelli dell'ex Consorzio degli Aurunci) il 1 ottobre 2003 e completa l'acquisizione degli impianti di altri 37 comuni entro il 30 giugno del 2014 (resteranno fuori solo Atina, Paliano – che comunque per i primi tre anni è gestione salvaguardata nelle stesse condizioni di gara – ed il centro del comune di Cassino).
Da quel 1 luglio 2004, ovvero dalla data considerabile più favorevole per ACEA ATO 5 S.p.A. quale data di inizio della gestione, non passa un anno, ma ne passano almeno due prima che il gestore – che ha brillato per la totale assenza (nel 2004 non si hanno notizie e non viene emessa neanche una fattura – le prime arrivano con consumi presunti, in genere con il minimo impegnato, verso la metà del 2005), come del resto fanno e faranno sistematicamente in tutta Italia tutti i gestori, si attivi per lamentare presso l'Autorità d'Ambito di patire maggiori costi di gestione a causa dei dati infedeli consegnati dai comuni all'atto della ricognizione prevista per la predisposizione del Piano d'Ambito.
Questa favola è stata interiorizzata dagli stessi amministratori e rispunta puntualmente a giustificazione del comportamento del gestore.
Siamo tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 e l'allora Presidente dell'Autorità d'Ambito Scalia, nomina due advisor perché siano verificati i maggiori costi almentati dal gestore.
I due advisor (due docenti universitari) presentato la loro relazione (il cui contenuto verrà alla luce solo anni dopo) in cui affermano che ACEA ATO 5 S.p.A. non ha prodotto nulla che giustificasse e suffragasse le sue pretese. In sostanza i maggiori costi lamentati dal gestore erano una bufala.
Nonostante questo parere e nonostante il fatto che sia scaduto ampiamente il termine – un anno – per il gestore di lamentare condizioni reali difformi dalle condizioni di gara, il Presidente dell'Autorità d'Ambito, peraltro senza mandato dell'Autorità d'Ambito, ossia senza mandato dell'Assemblea dei Sindaci, firma una transazione con il gestore che chiude la controversia con il riconoscimento ad ACEA ATO 5 S.p.A. di 20 milioni di euro.
Sempre il Presidente Scalia nel 2007 convoca l'Assemblea dei Sindaci e, senza consegnare ai sindaci copia della transazione, riesce a far approvare un nuovo piano tariffario che a partire dal 2006, ovvero dall'anno prima, riconosce ad ACEA i maggiori costi che le consentirebbero di incamerare i 20 milioni della transazione.
La nuova articolazione tariffaria viene pubblicata sul BURL della regione Lazio verso la metà del 2008 e ACEA ATO 5 S.p.A., ottenuto il suo scopo, smette di emettere fatture calcolate con il solo minimo impegnato e dall'agosto del 2008 fattura i conguagli con l'applicazione retroattiva delle tariffe dal 1 gennaio del 2006.
Le tariffe sono illegali ed illegittime per due motivi.
Il primo è che violano il principio di irretroattività degli atti amministrativi ed il secondo è che gli aumenti determinati (oltre il 20%) sono in violazione della legge in quanto il Metodo Normalizzato di determinazione delle tariffe impone che al massimo – sempre che ne ricorrano le condizioni – le tariffe possano avere un aumento massimo del 5% più il tasso di inflazione calcolato dall'Istat.
Le prime migliaia di reclami inviati dai cittadini anche al Garante Regionale e al Co.Vi.R.I. - ovvero il comitato presso il ministero dell'ambiente che allora vigilava sulla gestione dei servizi idrici, hanno pressoché immediatamente attivato le autorità.
Il Garante Regionale, che allora era l'avvocato Pitzurra (dipedente in aspettativa di ACEA e che ora è tornata nell'ufficio legale della società) rilevò la retroattività nell'applicazione della tariffa.
Il Co.Vi.R.I. chiese la documentazione all'Autorità d'Ambito, non ricevendola richiese un'ispezione della Guardia di Finanza e ottenuta così la documentazione, il 1 dicembre 2008 emise l'ordinanza n. 7 con la quale, rilevando l'irricevibilità delle richieste di ACEA, diffidava l'Autorità d'Ambito a revocare gli aumenti stabiliti.
Passerà un anno, ma il 21 gennaio 2009, l'Assemblea dei Sindaci votava all'unanimità la revoca delle tariffe adottate nel 2007, la restituzione delle somme indebitamente percepite dal gestore e l'avvio delle procedure per la risoluzione della convenzione di gestione con ACEA ATO 5 S.p.A.
ACEA ATO5 S.p.A., che non restituirà mai le somme in questione (anzi, ancora oggi richiede il pagamento di quelle somme a chi all'epoca fece ricorso senza pagare le fatture) farà ricorso al TAR di Latina contro la delibera n. 5 del 21 dicembre 2009 chiedendo ai sindaci un danno derivato calcolato in 40 milioni di euro.
Detto ricorso ha visto ACEA soccombente e con sentenza passata in giudicato. Dunque la delibera n. 5 del 21 dicembre 2009 era ed è legittima.
Il problema è che l'unico effetto che detta delibera ha prodotto realmente a causa dell'inerzia dell'Autorità d'Ambito è stata il fatto che ACEA non abbia potuto in seguito applicare le tariffe determinate sulla base del piano tariffario revocato.
Nulla è stato fatto in ordine alla restituzione agli utenti delle maggiori somme pagate e nulla è stato fatto in ordine alla risoluzione del contratto.
All'inizio del 2010 l'Assemblea dei sindaci stabilisce che provvisoriamente, in attesa di determinare le corrette tariffe da applicare, dovrà essere applicata la tariffa del 2005.
Ferma restando la necessità di procedere con la risoluzione del contratto, questa decisione in quel momento poteva anche essere corretta, perché diveniva comunque necessaria la revisione del Piano d'Ambito e della tariffa, ma sulla base delle modalità e delle regole fissate nella legge, nella convenzione di gestione e nel disciplinare tecnico.
In sostanza, fermi restando i costi operativi che per legge potevano variare solo con coefficienti correttivi per il futuro senza in nessun caso prevedere rimborsi per il passato e che dovevano essere decurtati con l'applicazione del coefficiente MALL sulla base della qualità del servizio effettivamente offerto dal gestore, occorreva ridefinire il Piano degli investimenti totalmente disatteso dal gestore, decurtando comunque la tariffa delle quote di ammortamento e remunerazione del capitale per gli investimenti che il gestore non aveva comunque fatto negli anni precedenti.
In sostanza la corretta tariffa che sarebbe risultata da una puntale applicazione delle norme e delle regole avrebbe prodotto una tariffa così punitiva nei confronti del gestore da rendere la gestione economicamente non sostenibile.
Evidentemente gli interessi della prima multiutility italiana hanno pesato in maniera determinante e l'Assemblea dei Sindaci ha scelto di non decidere.
E' così che si arriva al 2012 quando, ACEA ATO5 S.p.A. lamentando – ma ancora una volta senza documentare in nulla quanto paventato – il rischio di un dissesto economico a causa dell'inerzia dell'Autorità d'Ambito nel definire le tariffe effettive del servizio si rivolge al TAR perché imponga all'Autorità di svolgere la propria funzione.
Il TAR di Latina diffida l'Autorità d'Ambito a determinare le tariffe entro un termine avvertendo che in difetto avrebbe nominato un commissario che avrebbe provveduto a surrogare l'Autorità d'Ambito a detto scopo.
L'Assemblea disattende la diffida del TAR e questi nomina il commissario Passino che, dichiarandosi impossibilitato a determinare le tariffe pregresse dal 2006 al 2011 stabilisce una tariffa provvisoria per il 2012 semplicemente prendendo la tariffa corrispondente a quell'anno nel piano tariffario scaturito dalla gara del 2001 e rivalutandola sulla base degli indici ISTAT del costo della vita, rimandando alla definizione dell'effettiva tariffa i conguagli conseguenti da effettuare.
Per le ragioni appena esposte la tariffa effettiva, anche in presenza di un nuovo piano d'ambito con un nuovo piano degli investimenti e l'applicazione di fattori correttivi per la copertura dei costi operativi, non sarebbe che potuta essere decisamente più bassa di quella provvisoria fissata da Passino in quanto definita a priori sul presupposto di un servizio pregresso inappuntabile e con tutti gli investimenti programmati correttamente effettuati con successo.
Il commissario Passino, assicurato in questo modo un congruo anticipo al gestore che scongiurava il paventato e non dimostrato rischio di tracollo finanziario dello stesso, si dimetteva.
E' a questo punto che il TAR di Latina nomina in sua sostituzione l'ing. Egidio Fedele Dell'Oste, responsabile dell'Ufficio Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici e, ad interim, dell'Ufficio Speciale Assetti dei Servizi Idrici presso l'A.E.E..G.S.I -
Il commissario Dell'Oste con la determina del 30 maggio 2013, oltre a determinare la tariffa effettiva del 2012 come già riferito – senza peraltro effettuare alcuna variazione né al Piano d'Ambito, né al Piano degli Investimenti e né al piano tariffario della gara del 2001 (e come avrebbe potuto a posteriori, nel 2013?) -, ritiene di determinare il presunto danno patito dal ACEA ATO 5 S.p.A. per il fatto che l'Autorità d'Ambito, ossia l'Assemblea dei Sindaci non ha mai approvato le effettive tariffe per gli anni dal 2006 al 2011.
Per fare questo, prende a base di calcolo la famosa transazione del 2007, quella che secondo gli advisor nominati da Scalia non aveva giustificativi delle pretese del gestore; quella che comunque riconosceva presunti maggiori costi che, come certificato dal Co.Vi.R.I., non potevano per legge essere riconosciuti e rimborsati al gestore; quella che aveva prodotto un piano tariffario illegale con tariffe applicate retroattivamente e con aumenti superiori al “k” consentito dal Metodo Normalizzato; quella che aveva portato alla delibera n. 5 del 21 dicembre 2009 di revoca degli aumenti illegittimi; quella contro cui era ricorsa allo stesso TAR ACEA ATO5 S.p.A. rimanendo soccombente; prende a base di calcolo quella transazione ed il conseguente piano tariffario e determina un danno in favore di ACEA ATO 5 S.p.A. di 75 milioni di euro.
Ora, al di là dell'aberrazione in sé del metodo di calcolo adottato dall'ing. Egidio Fedele Dell'Oste, vi sono comunque da rilevare fatti ben più gravi che non potevano sfuggire se non colpevolmente ad un tecnico dalle competenze certificate dal fato d'essere responsabile dell'Ufficio Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici e, ad interim, dell'Ufficio Speciale Assetti dei Servizi Idrici presso l'A.E.E..G.S.I.-
In primo l'ingegner Dell'Oste nel suo calcolo omette di considerare come per gli anni dal 2006 al 2008 e per un semestre del 2009 ACEA ATO5 S.p.A. non abbia applicato né la tariffa del 2005 e né le tariffe previste nel piano tariffario della gara del 2001, ma ha applicato esattamente le tariffe scaturite dal piano tariffario approvato nel 2007 in conseguenza della transazione, le tariffe con aumenti di oltre il 20% e applicate anche retroattivamente. L'ingegner Dell'Oste omette di considerare come ACEA ATO5 S.p.A. quelle tariffe le ha applicate incassando le relative fatture senza mai restituire agli utenti le somme incamerate.
Nella sostanza il presunto danno patito da ACEA ATO 5 S.p.A. per gli anni 2006, 2007, 2008 e per metà del 2009 non esiste e la determina dell'ingegner Dell'Oste regala al gestore le relative somme chiamando gli utenti a pagare una seconda volta quanto già pagato.
Ma di che danno stiamo parlando?
Tralasciamo pure il discorso sulla qualità del servizio per mancanza dei dati necessari a determinare il MALL, c'era comunque il dato inequivocabile sugli investimenti non fatti nello stesso periodo e comunque rimborsati con le tariffe applicate da ACEA ATO5 S.p.A.-
Quantomeno le somme relative all'ammortamento degli investimenti non effettuati e alla remunerazione sugli investimenti non effettuati dovevano essere sottratti, non come penale, ma in quanto semplicemente non dovuti.
Anche in questo caso però l'ingegner Dell'Oste omette di tenere in considerazione questo elemento, non solo previsto dalla legge, ma anche di semplice buon senso e, invece di decurtare dal presunto danno patito dal gestore l'importo per l'ammortamento e la remunerazione dei capitali mai investiti negli anni 2006, 2007, 2008 e per sei mesi del 2009, dalle somme già pagate a questo titolo dagli utenti, ricalcola una seconda volta a carico degli utenti quelle stesse somme.
Non solo, dopo la revoca delle tariffe, con l'applicazione provvisoria per gli anni 2010 e 2011 della tariffa del 2005, ACEA ATO 5 S.p.A. non aveva obbligo di effettuare gli investimenti previsti in quelle annualità nel Piano degli Investimenti, non essendovi la definizione della relativa tariffa.
Questo è vero, come è vero che ACEA ATO 5 S.p.A. di è guardata bene di effettuare alcun investimento.
Anche in questo caso però l'ingegner Dell'Oste ha omesso di considerare questi fatti ed ha determinato il presunto danno patito dal gestore come se lo stesso avesse puntualmente effettuato gli investimenti previsti nelle annualità riconoscendogli per intero la quota di ammortamento e di remunerazione del capitale.
In sostanza, se teniamo conto che la tariffa applicata nel 2010 e 2011, quella del 2005, era comunque comprensiva non solo dei costi operativi del 2005, ma anche degli importi relativi all'ammortamento e alla remunerazione del capitale del 2005, è un dato aritmetico da verificare, ma è più che probabile come detta tariffa coprisse più che abbondantemente l'intero ammontare dei costi di gestione di ognuno dei due anni in questione, ovvero, per intero i costi riconoscibili al gestore.
Dunque, non solo il calcolo dell'ingegner Egidio Fedele Dell'Oste era discutibile nell'impianto, ma se effettuato tenendo conto dei fatti certi ed inoppugnabili di cui avrebbe dovuto tener conto, avrebbe dovuto produrre un risultato ben diverso e che probabilmente avrebbe visto il gestore comunque debitore nei confronti degli utenti.
Sulla vicenda della determina del commissario Dell'Oste ho già riferito e anche su questo la mancata istanza di sospensiva da parte dell'Autorità D'Ambito ha prodotto il fatto che ACEA ATO 5 S.p.A. si potesse dichiarare legittimata a richiedere agli utenti il pagamento dei 75 milioni in dodici, comode rate.
Su, questo, dopo i nostri primi reclami abbiamo ottenuto il pronunciamento della stessa A.E.E.G.S.I. con la comunicazione del 6 ottobre 2014 e la sostanza della nostra posizione è sintetizzata in questa parte del reclamo che abbiamo predisposto.
“Codesto gestore, con la fattura di cui all’oggetto, richiede il pagamento rateale di conguagli relativi ai consumi degli anni 2006-2011 che l’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico AEEGSI, con il comunicato del 6 ottobre 2014 dichiara non essere esigibili in quanto:
“... in base alle vigenti disposizioni regolatorie, è fatto divieto ai gestori di richiedere all'utenza importi per conguagli pregressi non espressamente approvati dall'Ente d'Ambito o dal soggetto competente ai sensi degli articoli 31 e 32 della deliberazione 643/2013/R/idr, ovvero non espressamente deliberati entro aprile 2012 ai sensi dell'art. 34, co. 1, lett. a) del MTT”. 
Peraltro la stessa AEEGSI, con il medesimo comunicato ricorda che:
“... la violazione delle disposizioni contenute nei provvedimenti dell'Autorità, costituisce presupposto per l'esercizio dei poteri sanzionatori previsti dall'art. 2, comma 20, lett. c) della L. 481/95”.
Tra l’altro, codesto gestore, indicando un solo importo totale onnicomprensivo per le somme asseritamente imputate, ha violato il dettato dell’art. 31 comma 31.2 dell’allegato A della deliberazione AEEGSI n. 643/2013 in quanto non ha espresso il conguaglio in unità di consumo ovvero suddividendo l’importo per i mc erogati in ogni singolo anno in modo che sia applicato in funzione del consumo dell’utenza nel determinato anno. Il fatto che il Commissario nominato dal TAR di Latina abbia determinato, prima della delibera citata dell’AEEGSI, gli importi da conguagliare non esime comunque codesto gestore dal rispetto di quanto espressamente previsto dalla norma al fine di favorire la massima trasparenza per gli utenti.”

Severo"

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