giovedì 7 marzo 2024

Dal 2011 ci battiamo per l'apertura al traffico e ciclo pedonale in via Casone, per unire Cavoni al centro e ridurre l'inquinamento. Forse ce la faremo.

Inviato il 6/3/24, agli organi di stampa, un Comunicato a firma di:

Cittadini residenti del quartiere Cavoni
Blog Frosinone Bella e Brutta
Centro anziani Papa Wojtyla
Comitato Insieme per Cavoni
ASD Polisportiva ORO FANTASY


Comunicato stampa del 06/03/2024

Piastra Cavoni: progettata e realizzata per collegare l’isolato e popoloso quartiere al centro di Frosinone

La Piastra Cavoni nasce e viene realizzata con lo scopo di collegare il popoloso quartiere al centro vitale di via Aldo Moro/De Matthaeis.
È stato necessario un notevole impegno finanziario da parte delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute, anche per la costruzione di un ponte di metallo sul torrente Rio di via Casone, strada che ben collegherebbe le due zone.
Da quando è stata realizzata la Piastra e le rotatorie di Viale Volsci (già Via Monti Lepini), l’intenso traffico produce quotidianamente caotiche code (foto) che prima, senza piastra e senza rotatorie, non si erano mai viste, contribuendo all’intenso inquinamento da polveri sottili, per le quali questa città è in vetta alle classifiche nazionali. Hanno contribuito ai continui intasamenti per intenso traffico, la chiusura della parallela via Vado del Tufo (si auspica in una prossima riapertura) e la transitabilità di via CASONE - verso via A. Moro che era prevista da progetto e che tutto sommato, sarebbero state due valide valvole di sfogo per alleggerire e decongestionare traffico ed "INQUINAMENTO", sia sulla Monti Lepini che alla rotatoria Brunella ed in via Marco Tullio Cicerone ma soprattutto nella stretta via Giuseppe De Matthaeis, ove aumenteranno inevitabilmente traffico, disagi ed inquinamento, poiché stanno realizzando una nuova mega costruzione, denominata "I Portici", ove si prevede la gettata di migliaia di tonnellate di cemento, nell'area attigua alle Terme Romane "ABBELATE", area archeologica che sarebbe da riscoprire e valorizzare.

In via Casone ci sono solo terreni privati, non comunali per realizzare un parco e la strada già esistente avrebbe bisogno solo di una sistemazione con opportuna segnaletica ed il completamento della pista ciclabile esistente che parte da Cavoni e si interrompe oltre la piastra; dovrebbe essere prolungata fino a via A. Moro come da progetto che risulta in planimetria ed utilizzata anche come percorso pedonale. Tale preziosa strada attraversa il ponticello agibile, come risulta da regolare collaudo! Ed infatti, nel question time, del 6 marzo 2024, il consigliere comunale Anselmo Pizzutelli, ha fatto un'interrogazione, per proporne l'apertura al traffico, dimostrando, con atti, che il collaudo a suo tempo risultò positivo, come ponte stradale di II categoria e quindi transitabile. Tutto ciò, risulta che sia già stato verificato ed approvato dai preposti del Comune.

Frosinone è una città senza strade, ove anziché aprirne di nuove, si chiudono quelle esistenti. Per passeggiare o fare attività salutari, c'è l'adiacente Villa Comunale, il Matusa, il Casaleno e tanta campagna. Semmai riuscissero ad acquisire l’area della pista di pattinaggio di proprietà D'Itri, si potrebbe realizzare un piccolo parco naturale alberato, anche per omogeneizzare tutta un'area che ha bisogno di essere razionalizzata anche in previsione dei mostri di cemento in arrivo.



Intenso traffico continuo sulla Monti Lepini


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Le azioni precedenti:



domenica 18 febbraio 2024

- CLAMOROSO, con "Città a 30 km/h" si inquina di più ! Meglio "CITTÀ 15 minuti"

UDITE...!!! UDITE...!!!

Lo dice il CNR in uno studio:
Si inquina di più a 30 che a 50.

EV
VIVA gli autovelox e le multe!


Uno studio del CNR (Istituto Motori) indica che a 30 km/h i motori termici inquinano di più che a 50 km/h. I Grafici del CNR lo indicano in modo evidente !

Cosa dice il CNR su Città a 30 Km l'ora.


NE AVEVAMO PROPRIO BISOGNO A FROSINONE?



Lo studio del CAREMA
la principale Agenzia Pubblica Francese, per lo sviluppo di competenze Pubbliche nei settori della pianificazione
(clicca il titolo per leggere l'articolo)

CON LIMITI DI VELOCITÀ RIDOTTI LE NOSTRE CITTà SONO PIÙ INQUINATE




24 ITALIA Il Sole 24 ore
(clicca il titolo per leggere l'articolo)




DATA.NEXT
Sarebbe molto meglio e meno inquinante adottare la
"CITTÀ 15 MINUTI" (ma il comune anziché fare cassa deve fare servizi!)
(clicca il titolo per leggere l'articolo)

Sostenibilità e sviluppo di nuovi servizi pubblici



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CONCLUSIONI: 
Risulta molto più semplice per le Amministrazioni Comunali adottare "KM. 30", (fanno cassa), anziché "CITTÀ 15 MINUTI", ove bisogna creare NUOVI SERVIZI PUBBLICI ma che abbatterebbero l'inquinamento! 
E poi.... queste sono le prove che è una BUFALA per salvare la faccia e non... "FARE!!!"

(Nel video cosa si prevede per il mese prossimo)

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Questa è la legge, Avv. Angelo Greco
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Limite KM 30: Installate un'APP che lo segnali. ...e comunque, ad evitare che quando percorriamo strade dove è previsto il limite KM 30 e per osservare il tachimetro rischiamo veramente di provocare incidenti, suggerisco di installare sul telefonino un'apposita APP che (impostandola con limite 30), ne segnali i superamenti.




domenica 11 febbraio 2024

- 𝐃𝐀𝐋𝐋' 𝐀𝐍𝐅𝐈𝐓𝐄𝐀𝐓𝐑𝐎 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐓𝐄𝐑𝐌𝐄 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐄 - 𝐒𝐓𝐎𝐏 𝐀𝐋 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐔𝐌𝐎 𝐃𝐈 𝐒𝐔𝐎𝐋𝐎 (sit-in di protesta - del 10 febbraio 2024)

 

𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟏𝟎 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟒, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟎,𝟑𝟎
𝐃𝐀𝐋𝐋' 𝐀𝐍𝐅𝐈𝐓𝐄𝐀𝐓𝐑𝐎 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐓𝐄𝐑𝐌𝐄 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐄 - 𝐒𝐓𝐎𝐏 𝐀𝐋 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐔𝐌𝐎 𝐃𝐈 𝐒𝐔𝐎𝐋𝐎

Sit-in di protesta pacifica e costruttiva davanti al cantiere di Via de Matthaeis/Via Tommaso Landolfi.
Anni di battaglie da parte di associazioni e cittadini del territorio non sono valse ad evitare l'ennesima costruzione e occupazione di suolo a discapito della nostra storia e della nostra identità.



COMUNICATO STAMPA
DALL’ANFITEATRO ALLE TERME
STOP AL CONSUMO DI SUOLO

Ancora costruzioni e palazzi a Frosinone mentre si costruisce anche vicino la Chiesa del Sacro Cuore, in via Tiburtina e chissà dove altro ancora; in un capoluogo che, secondo le stime degli anni ’60 e ’70, avrebbe dovuto attrarre nuovi residenti e superare i 100.00 abitanti (come Latina, che però i 100.000 abitanti li ha realmente superati), mentre ristagna intorno ai 45.000 e ogni anno ne perde circa mille.
Ora 34.000 metri cubi di cemento armato andranno a coprire 12.000 metri quadrati di suolo per quello che la stampa locale definisce un nuovo luogo d'incontro: Il Nuovo Complesso Residenziale "I PORTICI", proprio a ridosso della Villa comunale e dell’area dove, non molti anni fa, furono ritrovati resti di un impianto termale pubblico dell’antica Frusino e addirittura di villaggi risalenti al XII secolo avanti Cristo.
E’ vero, nell’area del nuovo fabbricato non insistono reperti degni di nota e dopo le indagini la Sovrintendenza ha rilasciato il proprio parere. Ma c’è un fatto: nell'area adiacente a quella edificabile, dove non sono previste costruzioni, è molto presumibile, stando a relazioni della Sovrintendenza, che si trovino tracce delle terme, ovvero la continuazione dei resti già "abbelati", nel 2007.
Anni di battaglie da parte di associazioni e di cittadini del territorio non sono valsi ad evitare l’ennesima costruzione e occupazione di suolo (ma chi compra queste case, visto che gli abitanti del capoluogo diminuiscono ogni anno? - viene naturale chiedersi), o almeno ad accettare la legittima richiesta di riportare alla luce e valorizzare ciò che rappresenta realmente la cultura e la storia di questa sfortunata città!
Quello che associazioni e cittadini intendono fare è, dunque, proseguire l’azione di cittadinanza attiva, esprimendo una legittima preoccupazione per la futura integrità dei resti archeologici presenti nell’area o di quelli che eventualmente potrebbero venire alla luce oggi, e insistendo per una loro debita tutela, sia in modo diretto che indiretto, anche nel rispetto dei vincoli imposti dalle leggi vigenti.
Si intende rappresentare l’esigenza che un tale patrimonio sia adeguatamente valorizzato per l’importanza che esso riveste dal punto di vista archeologico, ma soprattutto culturale, storico e identitario per la città di Frosinone. Troppo spesso in passato il patrimonio archeologico di Frosinone è stato deturpato e compromesso per sempre (vedi la costruzione di palazzi sui resti di un anfiteatro romano negli anni ’60).
Le associazioni e i cittadini vorrebbero dunque sapere:
- perché dopo il rinvenimento dei primi resti dell’impianto termale la campagna di scavi abbia subito un arresto;
- dove siano conservati i reperti trovati durante gli scavi eseguiti nel 2000 e nel 2007 (monete, ecc.), nonché le schede relative agli scavi stessi;
- se tutti gli Enti pertinenti dello Stato, dalla Regione al Comune, abbiano accertato che l’area occupata dal privato sia rispettosa di tutte le leggi con i relativi vincoli.
Si invitano inoltre tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti a mettere in campo le necessarie risorse, sia economiche che di intelligenza, al fine di recuperare e valorizzare tale area archeologica per il bene dell’intera città. La pubblica fruibilità di un’area archeologica accrescerebbe il valore economico del territorio, con conseguente beneficio sia per la classe imprenditrice che per i cittadini ed il capoluogo si arricchirebbe di un patrimonio che la renderebbe più attraente accrescendo il senso di appartenenza al proprio territorio e l’attrattività turistica.
Ci appelliamo poi all’amministrazione comunale, ai consiglieri di maggioranza e di opposizione affinché si prenda finalmente atto della urgente necessità di una radicale revisione degli strumenti urbanistici nella direzione dell’azzeramento del consumo di suolo in una città che è al terzo posto nel Lazio quanto a percentuale di suolo consumato. Proseguire con le edificazioni a Frosinone non è solo insensato in ragione del vistoso calo demografico e della migrazione di tanti giovani frusinati verso altre città; la creazione di ulteriori edifici residenziali infatti non farà altro che scoraggiare la riqualificazione architettonica ed energetica del patrimonio edilizio esistente, accentuando la perdita di valore degli immobili che in città ha già raggiunto livelli tali da generare un impoverimento significativo dei proprietari di case, che rappresentano peraltro una larga fetta della cittadinanza. La lotta contro il consumo di suolo si configura quindi anche come una battaglia per una maggiore equità sociale, in quanto l’ulteriore disponibilità di immobili nuovi di maggior pregio non farà che accentuare la forbice fra chi può permettersi di pagare prezzi esorbitanti per una casa e chi non riuscirà più a valorizzare adeguatamente gli appartamenti di proprietà che tanti frusinati hanno avuto in eredità dai propri genitori.
Infine, non possiamo non ricordare che la perdita di suolo naturale nelle città è deleteria sotto il profilo della perdita di servizi ecosistemici e di biodiversità, ostacola l’assorbimento delle acque meteoriche e la ricarica delle falde acquifere, aumenta i rischi idrogeologici e la gravità delle inondazioni durante i sempre più frequenti eventi meteo estremi, e rende più arduo l’adattamento ai cambiamenti climatici a causa della intensificazione dell’effetto isola di calore, peraltro in una città come Frosinone che è una delle più affette in Italia dalle ondate di calore estive.

Le Associazioni:
Legambiente Frosinone - Circolo "Il Cigno"
Frosinone Bella e Brutta
Rigenesi
Zerotremilacento
Ci vediamo in Provincia


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La diretta del sit-in su facebook



La particella ex 159 attuale 258 ????????????????????????




Alcune immagini del SIT-IN







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EDITORIALE OGGI

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Palazzi e cemento sui reperti archeologici: la protesta



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FROSINONE, SIT-IN CONTRO IL NUOVO CANTIERE NATO SUI REPERTI ARCHEOLOGICI


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di Ilario Alteri
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