venerdì 24 luglio 2015

- Atto finale sull'area Terme Romane...??? Nooooo

Consiglio comunale da vergogna.....???

Clicca la foto per vedere l'album fotografico dell'evento...
- VIETATO INTRODURRE IN AULA CARTELLI... CON UN ECCESSO DI ESERCIZIO DI POTERE DA FAR RABBRIVIDIRE E SENTIRSI MALE...
- STATE ZITTI ALTRIMENTI SARETE MESSI ALLA PORTA...!!!
...e poi alla fine con spavalderia loro li tirano fuori i cartelli...???
Questo è quel che resta della nostra città... e ce lo meritiamo... mi ci voglio mettere anche io perché qualcuno mi rimprovera di non far uso di spranghe e forse avrà ragione???
Sono riusciti a confezionare a mestiere il via libera alla convenzione fra Comune e privato per l'edificazione di 35 mila metri cubi di cemento.... sull'area archeologica di Via De Matthaeis con tante promesse fatte sulle tasche degli altri.....
- Promettono la possibile valorizzazione delle Terme Romane sepolte, "al verificarsi delle necessarie condizioni"....
- nell'ambito del procedimento edilizio, l'operatore sarà disponibile a realizzare alcuni interventi pubblici per la valorizzazione di aree limitrofe al lotto...
- "l'indirizzo amministrativo prioritario...", è quello di realizzare in adiacenza alla Villa Comunale, un Parco Archeologico che valorizzi ulteriormente quella cruciale area cittadina, recuperi una testimonianza importante delle radici storiche del capoluogo e realizzi un coerente percorso ambientale, culturale e didattico...
- avvio dei procedimenti necessari a rendere fruibili alla cittadinanza ed ai visitatori i beni archeologici oggi custoditi sotto i parcheggi pertinenziali realizzati lungo l'asse di via De Matthaeis, il tutto nell'ambito di un parco archeologico annesso alla Villa Comunale.

TUTTO BELLO MA, I PROGETTI... I TEMPI E LE RISORSE...??? Ahhh le tasche degli altri... ma saranno piene o vuote... per me si fanno i conti senza l'oste... 

Da quanto sopra la simpatica esposizione di cartelli (a noi no...), con su scritto "Terme Romane gli altri le abbelano noi le riapriamo", con un  misto tra Italiano e dialetto frusinate...

Clicca la foto per vedere l'album fotografico dell'evento...




Una personalissima considerazione sul voto….

Il forte ed accorato appello, da parte di tante associazioni e cittadini che tutti insieme avevamo rivolto ai consiglieri per salvaguardare dalla cementificazione un’area molto importante della storia della nostra città, lasciava presupporre una totale presenza degli stessi chiamati al voto nel consiglio comunale del 23/07/2015.
Avrebbero dovuto fare carte false per esserci, farsi portare anche con le barelle, se fosse stato necessario, per dovere nel mandato di cui sono portatori e per rispondere doverosamente all'appello lanciato dai cittadini che li hanno eletti.
Invece, si sono riscontrate 3 assenze e 9 si sono defilati con ignavia, assumendo le stesse responsabilità di chi ha votato “SI” alla delibera, ignorando le richieste dei cittadini e le associazioni.
Avevamo auspicato un periodo di sospensione della pratica, per ottenere indagini più approfondite su una particella, (la 159), mai sottoposta a veri controlli, dove c’è la quasi certezza, secondo la Soprintendenza dei beni archeologici, del proseguimento delle Terme Romane. Speravamo nella disponibilità del sindaco Ottaviani che richiedesse agli organi competenti una prospezione geofisica, (con geo radar), è una tecnica di indagine non distruttiva del sottosuolo che consiste nella misurazione tramite apparecchi di alcune proprietà fisiche del terreno che possono rivelarne la struttura, così come la presenza di oggetti sepolti, si sarebbe potuto scoprire, come lasciò intendere, in tempi non sospetti sulla stampa un tecnico, ci fossero tracce che lasciano presumere continuità di struttura delle terme sotterrate. Quell'indagine potrebbe anche renderla pubblica... il signor V....... Sapevano tutti quanto ci si tenesse e l’opposizione lo ha chiesto ma non lo ha ottenuto…!!!
Se quei consiglieri assenti, più gli ignavi defilati, fossero stati presenti ed avessero votato “NO”, la delibera non sarebbe passata (18 contro 15) .
Quindi, per finire, reputo dalla parte dei cittadini, solo i 6 consiglieri di opposizione che erano a rappresentarci con il “NO”, anche se hanno colpe del passato per non aver attuato a suo tempo la delibera di proposta popolare n° 32 del 14/09/2011, votata all'unanimità...
Continueremo la nostra battaglia a salvaguardia dell’area e non lasceremo che trionfino ignoranza e servilismo...

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da L'Inchiesta del 24/07/2015

FROSINONE - Il Consiglio dà il via libera alla convenzione fra Comune e privato per l'edificazione di 35mila metri cubi di cemento fra residenziale (80%) e commerciale (20%) nall'area di De Matthaeis in cui le associazioni chiedono da anni (delibera popolare del 2011 alla mano) la realizzazione di un parco archeologico. L'esito finale della pratica più calda del Consiglio comunale di ieri. La votazione, nonostante la massiccia presenza e attenzione civica in Aula, è arrivata solo all'una di notte. Ma cittadini di tutte le età sono rimasti in rispettoso ascolto del dibattito in Aula fino all'ultimo, contestando la scelta finale. Tutto in un clima da caserma, in cui alla prima minima contestazione veniva minacciato l'allontanamento dei contestatori dal Consiglio, cui la Polizia locale ha strappato dalle mani cartelli pro Terme Romane. Alla fine con emendamenti e ordini del giorno approvati, il Consiglio ha dato il via libera con 15 voti favorevoli contro 6 alla convenzione  per l'edificazione della Nuova Immobiliare, con le pratiche che ora passano agli uffici tecnici. Ecco come hanno votato i consiglieri comunali: per il sì allo schema di convenzione per l'edificazione di De Matthaeis si sono schierati dal centrodestra Nicola Ottaviani, Franco Lunghi, Danilo Magliocchetti, Daniele Zaccheddu, Adriano Piacentini, Igino Guglielmi, Giuseppe Scaccia, Marco Ferrara, Luigi Benedetti, Valeria Morgia, Gerardo Zirizzotti, Fulvio Benedetti, Gerardino Grimaldi, Sergio Verrelli. Ha votato sì anche il consigliere di (ex) opposizione Carmine Tucci. Dall'opposizione hanno votato "no" Stefania Martini, Angelo Pizzutelli, Antonio Galassi, Michele Marini, Francesco Raffa, Massimo Calicchia. Assente nel centrodestra tutto il gruppo di Impegno civico (Sergio Crescenzi, Riccardo Masecchia, Pasquale Cirillo, Giovanbattista Mansueto, Vincenzo Savo), Alessandro Petricca (indipendente uscito da Frosinone nel cuore) oltre a Vincenzo Gentile di Ncd. Nell'opposizione assenti Andrea Turriziani e Luigi Arduini (entrambi del Pd), Antonio Facci e Vittorio Vitali (entrambi Lista Marzi) oltre allo stesso Domenico Marzi, che dopo aver preannunciato la contrarietà alla pratica e chiesto nuovi accertamenti ha lasciato il Consiglio.    Tutto al termine di una discussione accesa, condita dalla relazione del dirigente dell'Urbanistica Elio Noce. Alle associazioni non è stata data parola in Aula e dall'opposizione sono state ritenute del tutto insufficienti le spiegazioni fornite su prozioni di terreno ma indagate ,relative alla particella 159, al confine fra le due proprietà: quella in cui sono state ritrovate le Terme romane e quella dove si vuole realizzare l'intervento edificatorio. Dai banchi dell'opposizione si è sostenuto, come le associazioni dicono da anni, che in caso di continuazione dell'impianto termale in quella zona il vincolo indiretto si potrebbe estendere: dunque la richiesta è stata quella di ritirare la pratica per procedere con gli accertamenti. Ma la maggioranza di Ottaviani non ha accolto questa proposta, facendo riferimento a note della Soprintendenza del 2013 e a una risposta del Sottosegretario del Ministero alla Cultura all'interrogazione parlamentare dei senatori Spilabotte e Scalia (nella quale peraltro non si parlava di quella particella di terreno). Poi il problema politico più ampio: è stato chiesto a Ottaviani di non procedere più con questo tipo di edificazioni e di mettere mano alla pianificazione urbanistica, viste anche le mutate esigenze e prospettive della città, specie in un'area di interesso storico al confine con uno spazio pubblico come la Villa comunale. Appelli caduti nel vuoto, con il centrodestra che ha ricordato come l'intenzione di edificare in quell'area abbia origini legate anche alle precedenti amministrazioni. Ottaviani non ha potuto contare sui voti di Impegno civico (che ha abbandonato l'Aula) ma ha riportato dalla sua il vicesindaco Trina (che avrebbe rischiato il posto in caso di voto contrario di Frosinone nel cuore), il capogruppo di Frosinone nel Cuore Marco Ferrara (che nelle scorse settimane si era opposto alla pratica) e i consiglieri dello stesso gruppo Zaccheddu e Morgia. A siglare l'accordo, un emendamento e un ordine del giorno studiati a tavolino prima del Consiglio, che modificano la pratica che Ottaviani avrebbe voluto approvare nella scorsa seduta di Consiglio. "Con queste modifiche - ha spiegato Ottaviani - chiediamo al privato di fare una contribuzione di 500mila euro al Comune e riaprire le aree in cui insiste con certezza l'impianto termale. Questo la dice lunga sulla volontà dell'amministrazione comunale. Noi - ha aggiunto Ottaviani - ci prendiamo la responsabilità di perimetrare quello che è l'interesse pubblico di questo intervento. Il privato in astratto potrebbe anche dire che non gli interessa e che è una nostra manifestazione unilaterale. Per noi l'interesse pubblico non è solo l'acquisizione di alcune aree ma la riapertura di un percorso storico identitario oggi invisibile. Se il privato non dovesse essere d'accordo con questa impostazione è chiaro che ha la possibilità di portare avanti altre idee e altre strade che ritiene compatibili con quelli che sono i propri interessi". Insomma 35mila metri cubi di cemento poco distanti dalle Terme Romane che dovrebbero essere riscoperte secondo l'amministrazione Ottaviani dal privato (sempre se sarà d'accordo, come ha sottolineato Ottaviani), con le associazioni che chiedono accertamenti su una fascia non scavata che sono rimaste senza risposta. Le associazioni e tantissimi cittadini sognavano tutt'altro, ma beffardamente dalla maggioranza chi ha votato la pratica ha alzato un cartello (alle associazioni in Aula era stato vietato) che sembra una risposta allo slogan dei cittadini: se i frusinati hanno fatto in tantissimi foto col cartello "Io salvo le Terme romane", fra una risata e l'altra ieri la maggioranza ha alzato lo stesso cartello bianco con scritto però: "Terme romane: gli altri le abbelano noi le riapriamo". Delusione e rabbia fra cittadini e associazioni rimasti in aula fino all'una: volevano un parco archeologico a De Matthaeis e non "colate di cemento" come hanno affermato a più riprese. La pressione ha portato l'amministrazione a emendare la delibera sulle Terme romane. Ma il palazzo vista Terme (con un punto interrogativo sulla disponibilità del privato rispetto a questo percorso, che ora passa in mano agli uffici) non piace affatto ai comitati e a moltissimi cittadini. 
Alessandro Redirossi

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da ATUTTAPAGINA.IT (del 24/07/2015)

Con 15 voti a favore e 6 contrari il Consiglio comunale di Frosinone ha approvato la delibera sull’urbanistica che riguarda la zona archeologica di De Matthaeis. A ridosso delle Terme “abbelate”, espressione dialettale utilizzata dal sindaco Nicola Ottaviani durante la seduta del Consiglio, vedrà la luce un nuovo palazzo.
E’ stata una lunga notte quella di ieri nell’assise cittadina. All’ordine del giorno c’erano undici punti, il più importante dei quali era proprio quello relativo alla pratica sul permesso a costruire nella zona di De Matthaeis concesso alla Nuova Immobiliare srl che fa capo ad Arnaldo Zeppieri.
Tantissimi i cittadini presenti, “armati” di cartelli per manifestare la propria contrarietà all’edificazione in una zona di notevole pregio archeologico. C’erano anche una decina tra poliziotti e carabinieri fatti venire sul posto per mantenere l’ordine pubblico, ma la misura è sembrata francamente smisurata vista la civiltà dei manifestanti.
Quando si è arrivati a discutere delle pratiche sull’urbanistica, con la delibera sull’area di De Matthaeis nel frattempo spostata al punto 5, c’è stato un accorato e applauditissimo appello del consigliere Francesco Raffa. «Impegnatevi a fare gli interessi generali e non quelli particolari», ha affermato il consigliere d’opposizione rivolto ai banchi della maggioranza.
A illustrare la delibera sono stati l’architetto Elio Noce, dirigente comunale nel settore Pianificazione territoriale – SUE – Ambiente, e lo stesso Ottaviani. «La particella in questione è in zona B ed è stata confermata l’edificabilità del suolo– ha spiegato l’architetto Noce -. La Sovrintendenza l’ha dichiarata libera da vincoli». Dalla platea dei cittadini si sono alzate le proteste, immediatamente bloccate in modo energico dal presidente del Consiglio comunale Franco Lunghi.«La prossima volta i cittadini che protestano si candidino, prendano i voti e vengano qui», ha attaccato Lunghi, che ha poi ordinato agli agenti della Polizia Locale di provvedere al momentaneo sequestro dei cartelli dei manifestanti.
A quel punto c’è stato il lungo intervento del sindaco Ottaviani: «Noi vogliamo riscoprire l’area delle Terme Romane e vogliamo riuscirci attraverso i soldi del privato. Si costruirà di fianco alle Terme e faremo in modo di farle tornare alla luce». Un intervento, quello del primo cittadino, che però non ha convinto opposizione e cittadini.
Quando si è andati al voto si sapeva già come sarebbe andata a finire: 15 voti a favore e 6 contrari. La pratica è passata. Il cemento ha vinto. La storia, suo malgrado, è stata sconfitta. (Gabriele Margani)


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Questo è quanto avevamo inviato a tutti i consiglieri a firma delle associazioni
(Che ne resti memoria, per il mancato rispetto ed ascolto)
22/07/2015

Gent.me/i Consiglieri, le Associazioni che da tempo si adoperano per la salvaguardia dell’Area Archeologica di De Matthaeis, alla vigilia del Consiglio, intendono sottoporre alla Vostra attenzione il presente documento, redatto a valle di approfonditi studi, nella speranza che possiate comprendere meglio le nostre ragioni che sono anche le ragioni di una sempre più ampia parte di frusinati. Anzi, non riteniamo di esagerare affermando che questa protesta ormai incontra il consenso di tutta la nostra Città. Ma la “nostra” Città è anche la VOSTRA Città ed è per questo che vi chiediamo di leggere attentamente questo documento nella speranza che possa chiarire qualche dubbio che certamente e comprensibilmente (vista la complessità della materia) vi starà tormentando oppure, perché no, nella speranza che qualche dubbio possa sorgere al fine di sollecitare l’approfondimento alcuni aspetti non troppo chiari! Ciò che riteniamo giusto in primis è che il tutto si svolga “democraticamente” e quindi, in un contesto che riconosca pari dignità e diritti anche a chi sostiene altre posizioni e, soprattutto, raccontando la “verità”, tutta la verità (!). Non siamo qui per “minacciare” o “promettere” chissà cosa, a noi interessa che abbiate il più possibile piena coscienza e conoscenza di ciò che andrete a votare e proprio perché convinti sostenitori della Democrazia, confidiamo nella massima libertà di voto costituzionalmente riconosciutavi. Frosinone attende ormai da troppi anni un segnale forte di cambiamento e forse oggi qualcuno di voi potrà legare il proprio nome ad un evento storico per questa Città. SULLA FASCIA DI TERRENO ADIACENTE L’IMPIANTO TERMALE 1) L’iter autorizzatorio appare carente dal punto di vista istruttorio poiché in atti vi sono documenti che inducono a ritenere possibile la prosecuzione dell’impianto Termale oltre la particella n. 258 (di proprietà comunale) e fino alla porzione nord della particella ex n. 159, con conseguente possibile estensione dei vincoli edificatori (diretto ed indiretto). Ciò sembra desumersi dalla nota della Direzione Regionale del Mibac (Ministero per i Beni Culturali e Paesaggistici) del 28.10.2011 a firma del Dr. Maurizio Castelli (prot. N. 21603 Comune Frosinone) ove si legge testualmente: “…poiché d’altronde pare esista la presunzione certa della prosecuzione delle strutture dell’impianto termale nelle areee circostanti non indagate, si invita la competente Soprintendenza a valutare la possibilità di sostituire la tutela indiretta con una estensione dell’area di tutela diretta” ed è descritto anche nella relazione tecnica del Direttore del Museo Archeologico di Frosinone trasmessa con nota prot. n. 25991 del 7.05.2013 al Dirigente del Comune di Frosinone Arch. Elio Noce, ove si afferma che “le strutture di edifici repubblicani II – I a.c. distinguibili nella planimetria di scavo 2010 PROSEGUONO OLTRE LE STRUTTURE ATTRIBUITE ALLE TERME” e, in particolare, proprio nella particella n. 159, ove, tuttavia, non sembra siano mai stati effettuati scavi né risultano in atti indagini di alcun genere. 2) Queste emergenze sono state formalmente sollevate da alcune associazioni cittadine tramite osservazioni ed istanze REGOLARMENTE depositate agli atti isatrdel Comune ai sensi della Legge 241/1990. 3) Dette Osservazioni ed Istanze citate NON SONO MAI STATE RISCONTRATE DAL COMUNE DI FROSINONE e neanche sono state sottoposte all’attenzione del Consiglio Comunale. 4) Con tale atto si è chiesto al Comune di Frosinone, stante l’importanza del bene archeologico, di effettuare accertamenti e/o sollecitarne l’espletamento alle Autorità preposte, operazioni che non sembrano essere state mai neppure tentate. 5) Non si rinvengono, inoltre, in atti le risultanze di accertamenti effettuati con il georadar dal privato richiedente sulla porzione di terreno in oggetto (l’area tra il palazzo ex vetreria Scerrato ed il palazzo della Curia oggi Punto Enel). 6) È quindi evidente l’insufficienza degli accertamenti tecnici e della stessa istruttoria ed il conseguente dovere di accertamento da parte della Pubblica Amministrazione. SULL’IPOTESI RISARCITORIA 7) Se l’iter è carente, il Consiglio Comunale dovrebbe quantomeno SOSPENDERE la pratica ed effettuare i dovuti accertamenti atteso il contemperamento dell’interesse pubblico in gioco costituito dal rilevante bene archeologico rinvenuto nell’area, un vero e proprio monumento così definito dalla stessa Soprintendenza. 8) Ciò rientrerebbe certamente nei doveri e nel potere discrezionale della Pubblica Amministrazione e del Consiglio, pertanto, in questa fase, sarebbe priva di presupposti qualsiasi richiesta risarcitoria atteso che il Comune effettuerebbe accertamenti dovuti e giustificati dalle risultanze e dai dubbi emersi dagli atti procedimentali. 9) Nell’ipotesi in cui, per queste ed altre ragioni, anche di natura paesaggistica, fosse interrotto ed annullato l’iter edificatorio, la SOPRAVVENIENZA di motivi che IMPEDISCONO o IMPORREBBERO un ridimensionamento dell’edificazione non potrebbero determinare i presupposti per ipotesi risarcitorie o le stesse, al massimo, potrebbero essere, semmai, limitate a danni inerenti spese già sostenute. 10) Il Consiglio di Stato e la giurisprudenza amministrativa si sono infatti espresse nel senso, che ai fini dell’ammissibilità di azioni risarcitorie non è sufficiente il solo provvedimento lesivo di annullamento o del ritardato esercizio della funzione amministrativa, dovendo anche accertarsi se il provvedimento di diniego o il ritardo siano conseguenza di gravi violazioni delle regole di imparzialità, correttezza e buona fede alle quali deve essere certamente orientata la funzione amministrativa con negligenza ed imperizia degli uffici o degli organi dell’amministrazione e se non vi sia stata ipotesi di errore scusabile per la ricorrenza di contrasti giurisprudenziali, incertezza del quadro normativo o per la complessità della situazione di fatto. SULLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE “Rettifica della Deliberazione CC n. 11 del 27.02.2015” La procedura ex art. 28 bis ed in special modo la variante proposta, è palesemente una riproposizione della procedura ex art. 18/bis delle n.t.a. e pertanto, fortemente sospettata di contenere in essa i medesimi PROFILI DI ILLEGITTIMITÀ già evidenziati dal TAR Lazio (Sent. N. 857/2014). Negli atti vi è un evidente richiamo, nonché un vero e proprio “travaso” di gran parte della procedura ex art. 18 bis delle N.T.A. del P.R.G. Come detto, questo procedimento è stato annullato dal Tar e a tal proposito giova ricordare le motivazioni per cui quella procedura è stata dichiarata illegittima; il Tribunale infatti ribadiva la necessità della presenza di una pianificazione attuativa preordinata all’edificazione; PIANIFICAZIONE ATTUATIVA CHE AD OGGI NON ESISTE e che il procedimento ax art. 28 bis del T.U. per l’edilizia, così come messo in piedi dal Comune di Frosinone, non è affatto certo che possa sostituirla. Invero, risulta molto più probabile una ulteriore CENSURA da parte della giustizia amministrativa – in caso di un eventuale ricorso – nei confronti della riproposizione di un comportamento già dichiarato illegittimo. Addirittura, autorevoli recenti pareri sull’applicabilità del “PdC convenzionato” ex art. 28/bis, ne escluderebbero l’applicazione nelle zone di “completamento”, così come definite dal DM 1444/68, quindi nelle zone “B” di PRG, proprio dove il Comune di Frosinone si sta accingendo ad avallarne la propria applicazione. A leggere attentamente lo schema di convenzione della Nuova Immobiliare srl, inoltre, non verrebbe il sospetto che la modifica alle linee guida (par. 5) rimuoverebbe i “presunti” aspetti di incoerenza e gli altrettanto “presunti” elementi di criticità solo per favorire il buon esito di ALCUNE pratiche (per non dire di UNA SPECIFICA PRATICA!)? SULLA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE “Approvazione schema di convenzione tra Comune e Nuova Immobiliare srl soc. unipersonale” Oltre alle precedenti considerazioni, è doveroso sottolineare e ribadire ancora una volta la totale insussistenza di qualsivoglia “obbligo” da parte del Consiglio Comunale nei confronti della Società proponente che, qualora non vedesse approvata la proposta di convenzione supportata da “giustificate” motivazioni di “scarso interesse pubblico”, non avrebbe alcun appiglio per richiedere i paventati – ed assurdi - risarcimenti economici ai consiglieri comunali, come lasciato intendere, neanche tanto velatamente da esponenti di questa Amministrazione a mezzo stampa. Detto ciò questa delibera non andrebbe comunque votata perché la proposta edificatoria non comporta ALCUN GIOVAMENTO ALLA COLLETTIVITA’, ANZI LA DANNEGGIA INDELEBILMENTE. A tal proposito si invita a leggere il paragrafo della convenzione proprio relativo all’interesse pubblico, che si rammenta essere ALLA BASE dell’applicabilità dell’art. 28 bis T.U. edilizia. Qui si fa riferimento a: a. “ridotto consumo di suolo, grazie ad uno sviluppo in altezza dell’intervento”. Il fabbricato che si vorrebbe realizzare si sviluppa su ben mq 12.000,00 di area di sedime! b. “la realizzazione di n. 5 alloggi di dimensioni ridotte e quindi a basso costo”. E dove risiederebbe l’interesse pubblico?!? Le ridotte dimensioni di un alloggio, ma venduto in un libero mercato, non possono ricadere nella definizione di Social Housing! c. “la realizzazione di un raccordo pedonale tra via Aldo Moro e la Villa Comunale”. Certamente utile ed interessante; ma in quale contesto più in generale? Con che modalità? Sulla scorta di quale progetto? Tutti interrogativi più che leciti, doverosi – sarebbe meglio dire – specie se tali opere sarebbero, come di fatto saranno secondo la convenzione, realizzate dal proponente a “scomputo” degli oneri concessori! Leggere attentamente i paragrafi 7 e 8. d. “la cessione di aree” a favore del Comune “in percentuale pari al 30,80% dell’intera area ricadente in zona B”. Qui viene richiamata la già avvenuta cessione di un’area – pari al 22,50% - in attuazione del procedimento ex art. 18bis NTA del PRG; PROCEDIMENTO ANNULLATO DALLA SENTENZA TAR LAZIO – a cui sarebbe aggiunto un ulteriore appezzamento di terreno di circa 1000 mq. (identificato in Catasto al Foglio 58 Partt. 679 e 681). Questo appezzamento di terreno – che pare dovrà ospitare un PARCHEGGIO -quindi, dato atto dell’INCONSISTENZA degli altri elementi “a supporto” dell’interesse pubblico legato alla proposta, costituirebbe l’UNICO RITORNO A FAVORE DELL’INTERESSE PUBBLICO, A FRONTE di 35.000 mc. DI COSTRUZIONE E DELLA CANCELLAZIONE DEFINITIVA PER FROSINONE DI AVERE UN PARCO ARCHEOLOGICO ANNESSO ALLA VILLA COMUNALE. AREA CHE SAPPIAMO BENE ESSERE GIA’ IN PARTE COMPROMESSA.+ Cosa aggiungere di più?..... Vi ringraziamo per l’attenzione che porrete, assieme a tutta la cittadinanza, alla difesa e valorizzazione delle Terme Romane di Frosinone. Cordialmente. Ass. Antiqua, Ass. AIPA, Ass. Frosinone Bella e Brutta, FGS, Ass. Oltre l’Occidente, Osservatorio Peppino Impastato, "Coordinamento Frosinone Salviamo il Paesaggio", Confederazione Cobas, Comitato Civico Scalo, Vivi Frosinone 


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Comunicato stampa del 24/07/2015

I BECCHINI DELLE TERME ROMANE.

Che la delibera di spregio per le terme romane e di indifferenza verso un desiderio di appartenenza storica della città fosse approvata, non era scontato, ma certamente prevedibile. Che a tale approvazione seguissero da parte dei consiglieri di maggioranza la derisione del pubblico presente, questo sicuramente era impensabile.
 Una serie di cartelli con scritto “le terme romane voi le abbelate noi le scropriamo” sono stati agitati da una serie di consiglieri, assessori e anche dal sindaco, subito dopo l’atto finale della votazione  di approvazione dello scempio di 35 mila mc in località via De Matthaeis nell’area dove i cittadini di Frosinone avevano pensato e sperato ad un parco archeologico senza che si ripetesse la costruzione sull’anfiteatro romano di viale Roma di 47 anni fa.
 Ciò invece non è stato, nonostante in alcuni punti della discussione le ragioni e lo spirito con il quale stavolta l’opposizione si è battuta sia stato encomiabile e addirittura trascinante. La forza del ragionamento sia tecnico sia generale sembrava potesse scalfire quella che veramente appariva ignoranza crassa o indifferenza o pervicace perseguimento di interessi che non coincidevano con quelli pubblici. Lo stesso Marzi si è lasciato trasportare dall’impeto della difesa di un futuro che non sia riservato solo al cemento (sigh!), proponendo una rivisitazione dell’area dal punto di vista archeologico – la famosa particella 159 che la sopraintendenza ha dichiarato non setacciata sufficientemente. Nella stessa direzione andavano i ragionamenti accalorati di Raffa, le prese di posizione della Martini, i contributi di Galassi, finanche l’intervento di Marini, per ultimo, lasciavano cadere quei dubbi che pure in altre epoche li avevano visti protagonisti in negativo, quando anche loro erano favorevoli all’edificazione in quell’area.
  Niente da fare. Il pilone centrale, come suo fare, non ha mai indietreggiato. Ha tenuto la posizione anche con argomentazioni spesso fantasiose ed effimere; con ragionamenti che si sovrapponevano in miscugli inintellegibili, facendo apparire la votazione un atto dovuto; un’opera privata come se fosse pubblica; il costruttore improvvisamente preso dall’amore per l’archeologia; lo sconto sugli oneri concessori come favori al territorio; e, appunto, la cementificazione dell’area come la rivalutazione delle terme.
 Qualche “ala” ha cercato di portare punti, non con la costruzione di un gioco proprio ma tentando di rubare il pallone e proporre un contrattacco improvviso. In questo si è distinto Ferrara che è stato decisivo per la meta finale quando ha provato a respingere le argomentazioni relative leggendo la delibera del 2004 di approvazione del permesso a costruire nella stessa area, credendo, mentre invocava a voce altisonante i nomi dei consiglieri che votarono favorevolmente, di trovare quelle uniche ragioni oppositive che lo sorreggono nella decisioni della cementificazione oggi. Purtroppo però due errori non fanno una ragione.  
 L’argomentazione massima della maggioranza, dunque, non è stato suffragare le motivazioni che spingevano a consentire la convenzione, ma solamente quella di trovare conferma nelle (disastrose) scelte delle amministrazioni Marzi e Marini, tacciando le argomentazioni come opposizione retorica, continuando a fare quello che anche le amministrazioni precedenti facevano: gli interessi dei privati.
 Il tutto farcito da volgari, ripetuti, insolenze del primo cittadino contro le associazioni e i loro membri colpevoli di opporsi, semplicemente di opporsi, ad un disastroso disegno cementizio. Le associazioni a cui è stato negata: l’esposizione dei cartelli (!?!); l’intervento pubblico in consiglio; così come è stato negata in questi anni sia, formalmente sia informalmente, una audizione con l’amministrazione per un confronto sul progetto; hanno subito quel modo di far politica tipico di questa amministrazione che può trovare agio solo nella polarizzazione delle posizioni e non nel confronto, nella discussione ovviamente povera e non confacente con gli interessi della cittadinanza. E proprio per sostenere gli interessi di pochi il governo della città non può che essere in mano a pochi, mentre il codazzo segue e obbedisce e la popolazione subisce, spesso con cattiveria e risentimento.
 Peccato che stavolta, l’insulto finale dei cartelli agitati istintivamente contro la cittadinanza, ancora presente in gran numero alla mezzanotte, e non contro l’armata Brancaleone dell’opposizione a cui forse erano indirizzati, è rivolto tristemente proprio alla città, che in larga parte ha sposato la causa delle terme come un appiglio davanti ad un degrado verticale sia economico che sociale del tessuto cittadino. 
 La lotta e l'impegno dei cittadini per salvare le terme e l'area archeologica, contro la Convenzione della cementificazione continua. I BECCHINI delle terme e della nostra storia non vinceranno. L'ignoranza e l'oscurantismo saranno battuti.
Il cittadino Volsco




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Frosinone attende ormai da troppi anni un segnale forte di cambiamento e forse oggi qualcuno di voi potrà legare il proprio nome ad un evento storico per questa Città.
Questo recava scritto il mio cartello in consiglio comunale il 23/07/2015 che il comandante mi ha impedito di introdurre in aula...

Articolo de L'Inchiesta:

Cliccare l'immagine per leggere tutto l'articolo di Alessandro Redirossi


Il contributo di Ivano Alteri
http://www.unoetre.it/index.php/frosinone/item/2070-scavare,-scavare,-scavare-subito.html


Perchè dopo queste dichiarazioni  il sig. VELLUCCI USCÍ DALLA SOCIETÀ I PORTICI..???


Particella 159



Nel video di Luciano Granieri al consiglio comunale del 23/07/2015
c'è la parte interessante riguardo allo scandalo dei cartelli a noi vietati e poi da loro esposti e l'interrogazione della Martini sulla particella 159 da noi incriminata perché mai sottoposta a indagine...

 

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...e non poteva mancare una splendida "LETTERA APERTA AL PRIMO CITTADINO",
(della quale condivido tutto),
scritta da Massimo Sergio di Flash Magazine,
(numero di settembre 2015 che vi invito a procurarvi in edicola), intitolata:
"I NUOVI BARBARI"


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