giovedì 6 aprile 2017

- Indagini ambientali??? tra Via Landolfi e Tribunale. Boschetto raso al suolo. Non c'è più!!!

Spesso, si perde la fiducia nelle istituzioni e può capitare che, vedi un boschetto scomparso misteriosamente in un batter d'occhio, ti domandi quale possa essere stato il motivo e poi, cosa ha fatto chi l'ha vissuto da vicino quell'abbattimento e cosa avremmo potuto fare quanti, anche se in ritardo, ce ne siamo accorti.... Segnalarlo, chiaramente a chi di dovere...
Il danno ormai, purtroppo, è stato fatto ma se una testata giornalistica, (Il Messaggero nella fattispecie...), s'interessa al caso e non trova risposte da parte dell'amministrazione che cade dalle nuvole, qualcuno si dovrà pur rendere conto, per non sentirsi complice di tale vergognoso atto nei confronti di uno dei pochi polmoni del territorio che è ormai in balia dell'inquinamento peggiore d'Italia.
Qualche giorno fa, infatti, abbiamo preso visione dell'articolo di Alessandro Redirossi, uscito e pubblicato sul gruppo del mio blog:




Abbiamo messo a confronto una foto della situazione come era...

 ...ed una come è ora:

In un cartello nell'area, si legge Inizio cantiere per indagini ambientali, sembra che durante gli abbattimenti degli alberi sia affiorata qualche canaletta di drenaggio per uso agricolo... che non lascia presumere di rilevanza archeologica, al dire del sovrintendente archeologico del Lazio.
Trattasi di indagini preventive che lasciano molti dubbi, in quanto in quell'area non ci sono vincoli di nessun genere, sempre secondo il dire del sovrintendente.
Strano ed inquietante è il fatto che al comune, al momento, non risultano pratiche urbanistiche nell'area...!!! L'area è privata ed il sindaco ha promesso di approfondire.
Poiché conosciamo fin troppo bene come vanno certe cose a Frosinone, sempre ricche di misteri e stranezze, abbiamo intenzione di procedere, tramite gli amici di CODICI, con un accesso agli atti per fare luce sui misteri. A quanto si dice, in quell'area dovrebbe sorgere un nuovo insediamento commerciale.
Se fosse vero, è un ulteriore consumo di suolo a danno della natura e dell'ambiente che non ci sentiamo più di sopportare, in un territorio ove vige ormai il motto #NONUNAPMINPIU

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