Ho trovato questa testimonianza di Antonio Nalli del 8 gennaio del 2014...
Sono trascorsi già 5 anni e nulla è cambiato nel merito.
Un nuovo allerta, per odori nauseabondi al limite della sopportazione è stato avvertito per l’ennesima volta, in ordine di tempo, mercoledì 19 dicembre e continuano a ripetersi, nella quotidianità, senza tregua. In rete, nel gruppo della Task Force Allerta Valle del Sacco, al quale hanno aderito sinora un centinaio di volontari e che fu istituito nel periodo intenso del fenomeno delle schiume bianche sul fiume Sacco, c'è stato molto fermento e sono state prontamente informate le Forze dell'Ordine.
Ormai, i residenti intorno al depuratore ASI di Ceccano, compresi quanti frequentano la scuola di Passo del Cardinale e molti abitanti dell'intero territorio sono condannati a subire e sopportare quotidianamente il fetore intenso che rende impossibile la qualità della loro vita.
Aleggia nell'ambiente, un'esasperazione tale che dopo le ultime marce di protesta che oltretutto non hanno ancora portato a nulla, prima o poi sfoceranno in qualche inaspettato ed eclatante evento. Molti non riescono a rassegnarsi al fatto che ancora oggi, dopo tante denunce ed indagini in corso, non ci siano stati provvedimenti, per eliminare il fenomeno che non viene certamente dal nulla.
A volte, se non si intravedono spiragli è necessario ripercorrere indietro il tempo per comprendere i motivi di tali ritardi e per capirne le dinamiche.
Lo abbiamo fatto andando a rivedere la diretta video del Consiglio Comunale del 16/06/2018 che ci è stata riproposta da una ceccanese molto amareggiata per l'invivibilità del comune fabraterno ed anche perché ha perso da poco tempo una persona a lei molto cara e le cui responsabilità le attribuisce senza alcun dubbio all'inquinamento di aria, terra ed acqua nel territorio. Nel periodo di quel consiglio si diete corso anche ad una raccolta firme ed appunto ad un consiglio comunale aperto al pubblico ed alle associazioni. Furono sollevate molte evidenze nei confronti del depuratore sotto accusa e tra i vari interveniti, ci fu Enrico Ferri dell'Associazione Modus Vivendi che volle parlare. Evidenziò, nel suo intervento che dai controlli eseguiti da ARPA LAZIO, presso la Scuola di Passo del Cardinale era risultato che l'impatto olfattivo derivava da attività industriali ed, in base alla direzione dei venti, lo strumento aveva determinato un 'odore forte' provenire dal depuratore consortile ASI. Successivamente, dopo ennesima segnalazione avvenuta nel luglio 2016 era intervenuta di nuovo ARPA Lazio e dai controlli eseguiti era emerso che il depuratore non aveva le giuste autorizzazioni per trattare i rifiuti che riceveva. I gestori dell'impianto di depurazione avevano motivato che dopo essersi accorti della provenienza di scarichi anomali, per non inquinare l'impianto erano stati costretti ad 'adeguarsi alle circostanze', ovvero chiudere gli accessi, con le conseguenze che non è difficile immaginare. «Cosa significa - domandò il Ferri al sig. Riccardo Bianchi, membro del Consorzio ASI - che quando vi accorgete che arrivano scarichi anomali, anziché risalire agli autori ed adottare gli opportuni provvedimenti, tappate gli accessi al depuratore e lasciate che si inquini Ceccano, tutti i suoi abitanti e quelli dei comuni che stanno lungo il Sacco?
Il depuratore deve funzionare correttamente ed allo stesso modo devono funzionare le industrie che vi accedono, maggiormente dopo che dall'ASI avete denunciato di aver ricevuto nel depuratore, dal mese di maggio 2016, scarichi anomali». Ci fu anche l'intervento di Luigi Colapietro, ex addetto al depuratore che a suo dire fu escluso dalla gestione per dare accesso a nuovi soggetti che sempre a suo dire non avevano le competenze necessarie per farlo ben funzionare. Il Colapietro criticò anche la mancanza di una fiammella che avrebbe avuto l'importante compito di recuperare biogas utile a produrre l'energia necessaria per far ben funzionare l'impianto. «Se non c'è la fiammella, - sottolineava il Colapietro - l'impianto non può funzionare correttamente». Giovanni Pizzuti, intervenne invece per conto del Centro Studi Tolerus ed informò l'assemblea che c'erano due indagini in corso ed un 'processo AIA', presso il tribunale di Frosinone. Sembra che il depuratore ASI di Ceccano - dichiarò - non ha ancora l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e le due autorizzazioni che possedeva, una per lo scarico in acqua ed una per le emissioni in atmosfera, dal febbraio del 2018 erano scadute ed ancora ad oggi, (giugno 2018), non sono state rinnovate. Aggiungeva il Pizzuti che, parallelamente al 'processo AIA' era nata un'indagine fatta dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Roma che aveva portato nel registro degli indagati diverse persone, tra le quali alcune presenti nel consiglio in corso e le motivazioni erano da attribuire allo smaltimento anomalo dei fanghi derivanti dalla depurazione che non sarebbero stati assimilati come rifiuti speciali ma normali. Tale trattamento anomalo sarebbe stato la causa degli odori nauseabondi dovuti all'impianto non adeguato, ove ci sono malfunzionamenti dovuti ai reflui industriali assimilabili ad oltre 300.000 abitanti equivalenti, tra i quali anche quelli di 6 comuni e quasi metà delle fognature di Ceccano che finiscono in quel depuratore.
Insomma, senza dover ribadire tutte le conseguenze negative per la salute che la popolazione fabraterna è costretta a subire da decenni, sulla base di tutte le denunce fatte alla Procura della Repubblica di Frosinone nel tempo, le indagini, controlli e processo in corso, ci sono ancora dubbi sulla provenienza dei fenomeni maleodoranti? Quanto ancora si dovrà attendere per mettere fine a tale tortura che sta rendendo la qualità della vita dei residenti invivibile? Ed intanto le puzze continuano...!!!
Insomma, senza dover ribadire tutte le conseguenze negative per la salute che la popolazione fabraterna è costretta a subire da decenni, sulla base di tutte le denunce fatte alla Procura della Repubblica di Frosinone nel tempo, le indagini, controlli e processo in corso, ci sono ancora dubbi sulla provenienza dei fenomeni maleodoranti? Quanto ancora si dovrà attendere per mettere fine a tale tortura che sta rendendo la qualità della vita dei residenti invivibile? Ed intanto le puzze continuano...!!!
Luciano Bracaglia
Ps: tali illeciti prevedono fino ad un anno di detenzione e multe di 10.000 euro nei confronti dei responsabili.
Fonte:
https://www.abbattimentocattiviodori.com/emissioni-odorigene-normativa-nazionale/#Art_272-bis_Emissioni_odorigen
Fonte:
https://www.abbattimentocattiviodori.com/emissioni-odorigene-normativa-nazionale/#Art_272-bis_Emissioni_odorigen
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SuGerico a chi vuole approfondire di vedere la ripresa streaming di un consiglio comunale aperto a Ceccano di giugno 2018
E DAL MINUTO 1:44:00 PARLA UN SIGNORE CHE HA LAVORATO UNA VITA AL DEPURATORE DI CECCANO E INCALZA RICCARDO BIANCHI CHE DIMOSTRA DI NON SAPERGLI RISPONDERE, PERCHÉ QUEL SIGNORE ERA UN TECNICO CJE GESTIVA IL DEPURATORE ASCOLTA QUESTI MINUTI CHE TI HO DETTO. SONO SECONDO ME ILLUMINANTI
https://youtu.be/fenedAWMgL4
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