martedì 5 ottobre 2010

- UN GIORNO DI ORDINARIA AGONIA NEL SISTEMA SANITARIO LOCALE

(Ho ricevuto da un iscritto al blog e pubblico:...)
"Nella notte tra sabato e domenica (il 2 e il 3 di Ottobre 2010) dopo una giornata molto intensa, non ho avuto nemmeno il tempo di infilarmi sotto le coperte, che la mia consorte mi ha pregato di riuscirne subito per raggiungere la farmacia di turno. Pesantemente costipata, in preda al peggiore dei raffreddori e con un prepotente attacco di sinusite, era impossibilitata a respirare e si preannunciava una notte difficile.
Come prima cosa ho provveduto a contattare telefonicamente il 113 per chiedere quale fosse la farmacia di turno e mi sono sentito rispondere “la farmacia di turno è la (.....) ma mi dicono che in realtà è chiusa”… cominciamo bene.
Esco di casa, sono le 23.58.
Decido di passare davanti la farmacia in via Brighindi per verificare di persona quale fosse la farmacia di turno. Dalla bacheca all’esterno della farmacia in via Brighindi leggo le FARMACIE DI TURNO di Sabato 2  e di Domenica 3 Ottobre.
Come prima tappa passo in via America latina (chiusa) poi la farmacia della Stazione in realtà di turno la domenica come avevo letto e di seguito a quella di turno, chiusa anche quella ma provvista di citofono. Dopo aver suonato una voce assonnata mi risponde “Siiiii!!!” dico: “Buonasera, chiedo scusa per l’orario, avrei bisogno di Vasosterone in gocce per il naso” al che il farmacista mi dice che è necessaria la ricetta per questo farmaco, ed io, nella mia ignoranza in materia domando: “Cortesemente, dove la faccio una ricetta a quest’ora della notte?” e lui, evidenziando tutta la sua irritazione: “Cortesemente, la ricetta a quest’ora della notte la fa al pronto soccorso”, evidentemente devo avergli proprio disturbato il sonno.
Giro i tacchi e mi dirigo al pronto soccorso come suggeritomi, ma con mia sorpresa, quando chiedo di farmi una ricetta, l’incaricato mi guarda sbigottito, mi dice che non è possibile, che per farla devo portare li mia moglie … tra un se e un ma se ne va dentro, aspetto qualche minuto e quando esce mi dice che posso avere la ricetta se vado dalla guardia medica in via A. Fabi, presso la ASL.
Non amo farmi rimbalzare da una parte all’altra, tantomeno se devo farlo di notte, con mia moglie che non riesce a respirare bene al letto da sola con una bimba di 16 mesi a cui badare, ma mi faccio forza riparto. Arrivato davanti i cancelli della ASL li … mi accorgo che non deve essere la mia notte fortunata, i cancelli sono chiusi, provo a suonare a quello che sembra un citofono, ma dopo due o tre tentativi capisco che un citofono non è. Provo a suonare con il clacson, ma niente, nessuna risposta. Decido quindi di chiamare telefonicamente la guardia medica.
Una voce di donna moooooooooooolto assonnata dopo avermi fatto un po’ di domande per comprendere di cosa avessi bisogno, finalmente mi dice che manderà subito qualcuno ad aprire il cancello. Passano i primi 10 minuti senza che anima viva compaia ad aprire ma vedo un’ambulanza arrivare da dentro , domando se possono aprirmi perché devo parlare con la guardia medica, e mi sento rispondere che devo telefonare al 118 per farmi aprire …. geniale deduzione, da solo non ci sarei mai arrivato, richiamo la guardia medica che si giustifica dicendomi che ha già avvisato e che prima o poi qualcuno mi aprirà, passano altri 5 minuti e finalmente una guardia giurata viene ad aprirmi e mi invita a seguirlo, indicandomi la porta alla quale suonare, per inciso, la guardia giurata è la persona più gentile, educata ed affabile che ho incontrato in questa lenta ma lunga agonia.
Raggiungo finalmente la porta dietro la quale dovrei trovare la mia ricetta, busso una, due, tre volte, aumentando gradualmente la forza, ma niente, anche la guardia mi viene in soccorso e bussa un paio di volte anche lui, ma niente, al che prendo il telefono per chiamare per la terza volta il 118, e proprio in quell’istante vedo muoversi un’ombra dietro la porta a vetri. E’ lui, il medico di cui ho bisogno è li, ci siamo quasi, tra poco avrò la medicina per mia moglie e tutto sarà risolto, con un pò di fatica, ma sarà risolto.
Chiedo la ricetta per vasosterone in gocce per mia moglie e con un po’ di difficoltà negli occhi il medico mi risponde che a quest’ora della notte non può prescrivermi degli ormoni … resto di stucco …. ormoni? non ho chiesto ormoni … e dico: “ma a me serve vasosterone in gocce nasali” e il medico “Ah! Mi scusi, avevo capito tutt’altro” dopodiché consulta rapidamente un prontuario farmaceutico tascabile e finalmente ho la mia ricetta.
A questo punto non mi resta che tornare in farmacia e mettere fine a quest’epopea, raggiungo la farmacia di turno e suono nuovamente al citofono. Risponde la stessa voce scocciata e assonnata di prima e dico: “Buona sera, cortesemente vasosterone in gocce, ho la ricetta!” e di tutta risposta ricevo un: “…che sei quello de prima?”..
Allora!!!
... forse sarò un po’ innervosito dalle ultime 2 ore e 15 minuti trascorsi a cercare di avere una boccetta di gocce per il naso, forse avrò sonno anche io, ma mi da al quanto fastidio quando un “commerciante” qualsiasi si rivolge a me in questo modo, con i soldi guadagnati con il sudore della fronte sto probabilmente pagando il pane dei tuoi figli o i tuoi svaghi, non lo so e non mi interessa saperlo, ma pretendo ed esigo rispetto e a me non ti rivolgi dicendo “quello de prima”, ma a me serve la medicina, nient’altro, quindi rispondo dicendo “SI! so quello de prima”
“la ricetta ce l’hai?”
“Si la ricetta ce l’ho”
“Aspetti un momento”
Dopo una breve attesa apre lo sportello girevole e mi chiede di inserire li la ricetta, così fatto attendo il mio farmaco …. dai, ci siamo quasi, è stata dura ma ce l’ho quasi fatta.
Dal ronzio del citofono capisco che si sta aprendo una nuova comunicazione e i miei padiglioni auricolari si preparano alla ricezione:
“Senta, questo farmaco è fuori commercio dal 2006”
Silenzio … rifletto … parlo
“Ah! E quindi?”
“E quindi? Me lo dica lei che dobbiamo fare”
A questo punto la pazienza è un lontano ricordo e mando giù anche io un bel litro di yogurt per cercare di diventare leggermente più acido e dico:
“Beh! Io faccio il fotografo, magari, visto che il farmacista è lei, me lo dica lei che cosa può darmi in alternativa, no?”
E il farmacista, evidentemente urtato dalla mia risposta mi dice che lui sta cercando di aiutarmi (mandandomi al pronto soccorso invece che dalla guardia medica, chiedendomi di farmi fare una ricetta a notte fonda per un farmaco che probabilmente già sapeva essere fuori commercio e rispondendo con l’educazione di un palo della luce), mi dice che se gli dico cosa mi serve lui mi aiuta, addirittura? ma che fa? mi prende per il culo? … “mi serve vasosterone in gocce” e lui: “le ho detto che non c’è” ed io: “allora mi dica cosa c’è” e il genio della scienza nonché impeccabile professionista mi risponde “lo chieda al suo medico di base”
Sono su tutte le furie, al mio medico di base? Alle 2 di notte?
Inutile dire che quando ho chiesto al farmacista di fornirmi il suo nome e cognome lo ha evitato accuratamente rispondendo in malo modo, nome che per giunta ho saputo meno di 12 ore dopo.
Ho chiesto anche al piccolo genio di scendere in strada a parlarne a quattrocchi come fanno gli uomini, guardandosi in faccia, ma probabilmente da dietro un citofono ci si sente ancor più uomini e si riesce a non fare il proprio dovere senza sensi di colpa.
Ho lasciato il mio amico farmacista con una promessa, che avrei reso nota e pubblica questa storia, magari l’ho detto in altri toni e adeguandomi al suo livello di cultura ed educazione, ma ho promesso che avrei reso noti i fatti.
Di notte, mia moglie sta male e ha bisogno di un farmaco, ma prima per una comunicazione non eccellente sui turni delle farmacie, poi per un farmacista svogliato e non proprio competente, poi per dei cancelli chiusi la dove una guardia medica deve poter ricevere, poi per un medico distratto o per un’ errore su un prontuario, e dopo ancora per lo stesso farmacista di cui sopra ma con le mancanze, se possibile, amplificate … dopo due ore e mezza sono rientrato a casa con una gastrite in corso e senza il farmaco per mia moglie."
Marco Bracaglia

Informo i lettori che il titolare della farmacia, dove si è verificato lo spiacevole e sgradito episodio, si è premurato di porgere le proprie scuse, unite a quelle dello sventurato farmacista, al cittadino "strapazzato".

6 commenti:

  1. Senza parole.....a proposito......che cos'è il giuramento d'Ippocrate? Questo è uno stralcio:"Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa".

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  2. Per mia modesta conoscenza, il giuramento da te menzionato, riguarda Medicina/Odontoiatria e non farmaceutica. Ecco svelato l'arcano....!

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  3. Personalmente non avrei atteso 2ore e mezza per un niente di fatto, già dopo la prima ora avrei chiamato il 113 per farmi aprire le porte e per sporgere, se necessario, qualche denuncia

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  4. assurdo , veramente assurdo , ma come si fa??? ma dove stiamo nell Far west . Poi quando lo dico che qui è tutto da rifare e certe persone bisogna ridare l'aratro ....NO??????

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  5. Aldo Macioci06/10/10, 21:30

    Lo so che manco da molto tempo dalla mia cara Italia, pero vedo che niente cambia. E dicono che stiamo al 21mo secolo. Sono un sacco di zanzare che fanno solo rumore.

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  6. La prox volta considera l'ipotesi di fare una rapina in farmacia tanto tra indulto e sconti vari dopo un paio di ore sei a casa.... e tra l'altro ti lasciano tenere anche il farmaco che hai rubato........ HaHaHa.. "Naturalmente Ironico"

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