In questi giorni qualche organo
di stampa locale ha definito “iniziative parallele” quelle tra la Consulta delle Associazioni e Comitati Civici, contro il decreto per la soppressione delle
province. È invece da sottolineare che la Consulta e le Associazioni
appartenenti al gruppo “Frosinone che Vorrei”, hanno espresso da sempre la
volontà di costruire insieme ed unitariamente ogni evento, ivi compresa una
giornata di mobilitazione. Purtroppo, noi delle Associazioni, pur partecipando
alla conferenza stampa di un Comitato Civico che sta operando nella stessa
direzione, non abbiamo beneficiato, inspiegabilmente, della possibilità di
esprimere una nostra proposta. Vogliamo augurarci che lunedì 26 corrente mese,
alle ore 17.30, nel corso dell'incontro, “aperto a tutti”, organizzato appunto dalla Consulta
delle Associazioni, presso la saletta Gualdini, si possa recuperare
un percorso unitario, con una proposta unitaria, autonoma e lontana da ogni
strumentalizzazione politica.
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Nota con invito inviata a tutti i sindaci della provincia e resa pubblica, per l'incontro del 26/11/2012 c/o la Saletta
La classe dirigente
della Ciociaria e del Cassinate sembra non essere affatto interessata dalle
pesanti e drammatiche ripercussioni che si
abbatteranno sul nostro territorio a
seguito dell’accorpamento delle province di Frosinone e Latina ed alla
perdita del ruolo di capoluogo della nostra Città.
Finora si è levata qualche voce e si è promosso qualche
incontro di vertice con coloro che, responsabili del quadro di desolazione e di
degrado che hanno determinato con il
loro operare, dovrebbero diventare, oggi, strenui difensori del nostro
territorio ed opporsi alle decisioni ed ai comportamenti dei loro partiti e dei loro gruppi parlamentari. Perché i nostri
rappresentanti al Parlamento europeo, al Parlamento nazionale ed al Consiglio regionale del Lazio non si
sono attivati prima presentando emendamenti e proposte di revisione?
Perché da parte del Presidente della Provincia e del Sindaco
del Capoluogo, unitamente a tutti i sindaci,
non si è promossa un’azione capillare d’informazione dell’opinione
pubblica e dei cittadini?
Le poche voci levatesi sembrano abbaiare alla luna. Mancano proposte precise concordate e condivise di
tutte le espressioni organizzate della nostra vita sociale per cercare di tentare un recupero all’ultimo
momento.
NON SI E’ CERCATO DI COSTRUIRE L’UNITA’ TRA CITTADINI E ISTITUZIONI PER DARE FORZA E SOSTEGNO AD UNA GIUSTA RIVENDICAZIONE.
Fino ad oggi dei 91 consigli comunali si è riunito solo quello di Ceccano per dire la propria su questi temi, per votare un documento che potesse rappresentare la protesta, la rabbia e la volontà di cambiamento tanto auspicato dai cittadini, per incalzare il governo, i gruppi parlamentari ed i partiti che sorreggono la maggioranza di governo.
Non hanno fatto sentire la loro voce:
- I consigli comunali dei grandi centri della provincia ( Veroli-M.S.Giovanni Campano-Isola Liri-Sora- Atina-Cassino-Pontecorvo- Ceprano-Ferentino-Anagni-Alatri-Fiuggi, ); - le Comunità montane; la Camera del commercio; - Il Consorzio ASI gli ordini professionali: (avvocati, ingegneri, medici, commercialisti e consulenti, ) le rappresentanze sindacali dei luoghi di lavoro pubblici e privati; - le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti; - le organizzazioni imprenditoriali ( industriali, commercianti, artigiani, agricoltori).
NON SI E’ CERCATO DI COSTRUIRE L’UNITA’ TRA CITTADINI E ISTITUZIONI PER DARE FORZA E SOSTEGNO AD UNA GIUSTA RIVENDICAZIONE.
Fino ad oggi dei 91 consigli comunali si è riunito solo quello di Ceccano per dire la propria su questi temi, per votare un documento che potesse rappresentare la protesta, la rabbia e la volontà di cambiamento tanto auspicato dai cittadini, per incalzare il governo, i gruppi parlamentari ed i partiti che sorreggono la maggioranza di governo.
Non hanno fatto sentire la loro voce:
- I consigli comunali dei grandi centri della provincia ( Veroli-M.S.Giovanni Campano-Isola Liri-Sora- Atina-Cassino-Pontecorvo- Ceprano-Ferentino-Anagni-Alatri-Fiuggi, ); - le Comunità montane; la Camera del commercio; - Il Consorzio ASI gli ordini professionali: (avvocati, ingegneri, medici, commercialisti e consulenti, ) le rappresentanze sindacali dei luoghi di lavoro pubblici e privati; - le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti; - le organizzazioni imprenditoriali ( industriali, commercianti, artigiani, agricoltori).
Perchè tutto questo silenzio, nonostante intorno
a noi, oltre alla desolazione ed al
degrado ambientale, sociale ed
economico, dilagano l’illegalità e la corruzione, la povertà e la disoccupazione?
La perdita del capoluogo ci farebbe sprofondare nel baratro e renderebbe molto più
difficile la possibilità di ripresa e di rilancio del territorio, di ricostruzione di una economia e di una
organizzazione sociale che partendo
dalle ricchezze e dalle risorse locali potrebbe garantire maggiori prospettive occupazionali e di
sviluppo.
Per questi motivi e
per altri si ritiene necessario dover dare una risposta forte, immediata,
unitaria e condivisa che esprima la volontà di tutta la popolazione, per far
rientrare decisioni scellerate e per porre le premesse per aprire una vertenza con
il Governo e con la Regione Lazio.
Le prossime, vicine elezioni potrebbero essere un importante momento di
confronto e di elaborazione progettuale.
E’, però, indispensabile e decisivo che i sindaci cambino atteggiamento svolgendo a
pieno il ruolo e il potere loro conferito nell’interesse della collettività.
Essi non possono stare zitti quando si chiudono gli uffici
postali com’è accaduto in questi giorni. Essi non possono far finta di niente
quando il Tar condanna l’Acea ATO5 s.p.a. a rimborsare gli utenti per il costo
della depurazione versato e non dovuto. Essi non possono essere spettatori
quando si chiude il PRONTO SOCCORSO di Anagni,
quando si sopprimono ospedali, reparti e posti letto e si riduce la sanità alla
precarietà.
Il protagonismo dei sindaci, delle associazioni e dei
cittadini costituisce la chiave di volta
decisi per progettare e realizzare la rinascita di questa nostra terra troppo maltrattata e vituperata proprio
da chi la dovrebbe amare e difendere.
Una risposta forte si può e si deve dare subito, prima che
si pronunci il Tar.
Si propone, perciò,
una GIORNATA DI MOBILITAZIONE con la presenza di tutti i consigli comunali convocati a
Frosinone, in seduta straordinaria, insieme al Consiglio provinciale, con la
partecipazione delle associazioni di ogni tipo, di delegazioni di ogni luogo di
lavoro pubblico e privato, degli Ordini professionali, dei sindacati tutti (
Imprenditori e lavoratori dipendenti), dei Consigli d’Istituto e degli studenti
di ogni ordine e grado.
Per approfondire le tematiche esposte e per decidere insieme
il giorno e le modalità della organizzazione e dello svolgimento della
manifestazione è convocato un incontro, aperto a tutti, presso la SALETTA “Gualdini”, Viale Giacomo Matteotti, alle ore 17,30 di lunedì
26 novembre.
Sono invitati a partecipare
tutti i soggetti menzionati in questo documento, le associazioni, i
comitati, i cittadini.
Firmato
Francesco Notarcola a nome della Consulta della Città di Frosinone e delle associazioni aderenti al Gruppo “Frosinone che vorrei”.
Francesco Notarcola a nome della Consulta della Città di Frosinone e delle associazioni aderenti al Gruppo “Frosinone che vorrei”.
Rassegna stampa post incontro del 26
da l'Opinione del 27/11/2012
da Il Messaggero del 27/11/2012
Alcune foto dell'incontro promosso dalle Associazioni
Servizio di Lazio Tv del 27/11/2012
Il prossimo incontro, c/o la SALETTA “Gualdini”, Viale Giacomo Matteotti, è previsto per le ore 17.00 di lunedì 03/12/2012.
Siete tutti invitati.
Comunicato stampa del 28.11.12
All’incontro del 26 c. m., “Giornata di Mobilitazione Unitaria”, tenuto presso la “Saletta” di Viale Giacomo Matteotti a Frosinone, hanno partecipato i rappresentanti di: - Associazione Frosinone Bella e Brutta, - Società operaia di mutuo soccorso, - Frosinone 2020, - Osservatorio Peppino Impastato, - Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati, - Associazione Porta a Porta, - Viribus Unitis Frosinone Provincia, - Il Ponte, - AGSPA, - Legambiente, - Comitato di Quartiere Amici della Pescara, - Associazione Rione Giardino. Inoltre erano presenti l’assessore all’urbanistica Mariani del Comune di Ferentino, Domenico Belli di Sel ed il cittadino Ettore Ferrara. Dopo un’ampia ed approfondita discussione alla quale hanno dato il loro contributo tutti i presenti, si è concordato all’unanimità che è necessaria una risposta forte ed unitaria, pertanto, si è deciso di indire un nuovo incontro per lunedì 3 dicembre, alle ore 17, sempre nella Saletta Gualdini di Viale Giacomo Matteotti – Frosinone, al quale saranno invitati tutti i Comitati e le Associazioni del Capoluogo, per concordare insieme, una giornata di grande mobilitazione, da effettuare in tempi molto brevi, prima che il decreto rischi di essere tramutato in legge. Sempre più convinti e decisi ad andare avanti, insieme a tutti coloro che sentono veramente questo delicato e vitale problema.
- I partecipanti hanno espresso rammarico e disappunto per l’assenza dei sindaci, in primis del sindaco del capoluogo e del Presidente della Provincia.
- Non si capisce perché, in un momento come questo, non si possa costruire un raccordo solido e significativo tra le istituzioni, le associazioni ed i cittadini, esattamente come quando si chiedono i voti per essere eletti.
- Questo raccordo è valido solo per le elezioni?
- Ci auguriamo che al prossimo incontro di lunedì 3 dicembre si possa colmare questa incomprensibile lacuna.
Francesco Notarcola, a nome dei partecipanti, della Consulta delle associazioni e del Gruppo “Frosinone che vorrei”.
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