martedì 3 agosto 2010

- Storia del reparto cardiologia dell’Ospedale Umberto I° di Frosinone




La presente nota, mi è stata concessa da fonte autorevole del settore medico e va ad integrare i precedenti post pubblicati che vi linko di seguito:

http://frosinonebellaebrutta.blogspot.com/2010/05/ospedale-umberto-i-reparti-abbandonati.html

e

http://frosinonebellaebrutta.blogspot.com/2010/07/richiesta-h24-7-giorni-su-7-laboratorio.html




"Il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Frosinone, con la relativa Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC), è stato aperto nei primi anni ottanta. E’ stata la prima vera divisione di Cardiologia della provincia, a cui hanno fatto seguito successivamente gli altri reparti ad Anagni, Sora e Cassino, dotati, però, di un minor numero di posti letto e privi di alcune tecnologie ultra-specialistiche (impianto di pace-maker bicamerali, defibrillatori e bi-ventricolari, elettrofisiologia, Eco-transesofageo, eco-stress, emodinamica, ecc.)
Fin dall’inizio della sua attività la cardiologia di Frosinone si è sempre distinta per la sua elevata specializzazione e professionalità, seguendo le linee guida internazionali e attenendosi ai protocolli diagnostici e terapeutici più avanzati.
I dati di mortalità, occupazione e turn-over sono sempre stati in linea con i migliori ospedali italiani, tanto che in un’inchiesta svolta dal periodico L’Espresso è risultata tra i migliori reparti nazionali, anche per il grado di soddisfazione raggiunto in pazienti e medici di base.
Sono state sempre erogate prestazioni di alta specialità, prima fra tutte un avanzato centro di elettrostimolazione ed elettrofisiologia, con migliaia di pace-maker impiantati e bassissimo indice di complicanze. Anche l’attività ambulatoriale si è sempre distinta per la grande mole di consulenze mediche e strumentali, sia per i pazienti esterni che per quelli ricoverati negli altri reparti di degenza.
Negli ultimi anni, l’emodinamica, prima come servizio del reparto e poi come UOC autonoma, ha sopperito alle esigenze di rivascolarizzazione coronarica in elezione ed in urgenza della popolazione provinciale, evitando i numerosi viaggi presso strutture della capitale.
Con la crisi economica della sanità regionale, il reparto di Cardiologia ha visto lentamente ridursi il personale medico e paramedico in forza alla struttura. Si è passati da circa sedici cardiologi a nove unità mediche, con conseguente inevitabile riduzione del numero di posti letto e contrazione della prestazioni ambulatoriali.
Bisogna tener conto che gli esami che venivano eseguiti in regime ambulatoriale non sono più stati erogati in ambito provinciale in quanto l’attività del SUMAI non ne prevede l’esecuzione e, quindi, i pazienti che ne avevano bisogno hanno dovuti eseguirli fuori provincia.
Il lavoro del reparto, nonostante la riduzione dei posti letto (Uno di terapia intensiva e tre nella degenza ordinaria), è proseguito praticamente con le stesse modalità, grazie all’impegno e all’abnegazione del personale medico e paramedico. L’interesse per il malato e la cura delle relative patologie cardiovascolari è continuata mantenendo l’umanità necessaria all’assistenza di pazienti critici e la dedizione indispensabile a tali gravi malattie e alle loro pericolose complicanze.
La vetustà delle strutture murarie ha di certo reso più difficile questo lavoro, mancando un ormai indispensabile livello di assistenza alberghiera, importante soprattutto per il tipo di malato che deve essere seguito in una moderna Cardiologia.
L’auspicio è che nel nuovo ospedale, con un personale adeguato per numero e specializzazione, la Cardiologia di Frosinone possa ulteriormente migliorare il livello di assistenza ai cardiopatici della provincia e porsi, eventualmente, come punto di riferimento anche per malati provenienti da fuori, fornendo tutte le prestazioni da cui una moderna cardiologia non può più prescindere."

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