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Manovre,scorrettezze, forzature e interpretazioni arbitrarie del regolamento
Manovre,scorrettezze, forzature e interpretazioni arbitrarie del regolamento
caratterizzano il rinnovo degli organismi dirigenti
In queste ultime settimane si
sono verificate una serie di ambiguità, scorrettezze e forzature che stanno
mettendo a rischio il ruolo di garanzia, trasparenza e promozione della
partecipazione che la
Consulta delle associazioni di Frosinone ha consolidato con
il protagonismo delle associazioni, così come ampiamente documentato.
Nei suoi primi due anni di vita, la Consulta delle
associazioni ha svolto una serie di attività che si sono ripercosse
positivamente sulla vita cittadina: dalla battaglia per i beni pubblici come
l’acqua e la salute( Trasferimento dell’ospedale e intestazione a Fabrizio
Spaziani; efficienza e funzionamento del reparto di emodinamica 24 ore
su24 e per 7 giorni su 7; organizzazione
di un ambulatorio di eccellenza per la
terapia anticoagulante-Tao,ecc.) quella per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e storico, che ha
portato all’apposizione del vincolo archeologico sulle Terme Romane di
Frosinone da parte della Soprintendenza. In questi due anni la Consulta è stata punto di
riferimento per le associazioni e per i
cittadini su molteplici problematiche della città. L’autonomia da
qualsiasi condizionamento di natura partitica o politica ha permesso di aprire
un costante confronto con l’Amministrazione comunale e di raggiungere risultati
tangibili.
Oggi quanto costruito nei primi
24 mesi di attività viene messo a rischio da una serie di manovre e arbitrarie
interpretazioni del regolamento:
Ø
A febbraio è scaduto il mandato della Consulta.
Il 18 luglio, il presidente e l’esecutivo della Consulta in occasione della
prima riunione della nuova V Commissione
consiliare - Organi istituzionali, trasparenza e partecipazione - hanno chiesto
di sciogliere alcuni dubbi e perplessità circa i soggetti legittimati a convocare l’assemblea
per eleggere i nuovi organismi dirigenti della Consulta stessa, non essendo
chiaro il regolamento.
Ø
Seguendo il parere della V Commissione che aveva
concluso il dibattito approfondito, individuando nella Consulta il soggetto
legittimato rinnovare gli organi dirigenti, il 31 luglio la presidenza della Consulta ha
convocato tutte le associazioni iscritte all’albo comunale per decidere le
modalità di convocazione dell’assemblea per il rinnovo degli organi dirigenti.
Ø
Sconfessando l’indirizzo politico della V
Commissione e gli accordi raggiunti con la consulta circa l’interpretazione del
regolamento, la direzione del Settore Affari generali e Organi istituzionali,
improvvisamente, ha avocato a sé ogni
decisione per quanto riguarda il rinnovo degli organismi dirigenti della
consulta e con determina n. 2001 del 06.09 c.a. fissa la data di convocazione dell’assemblea
decidendo anche la costituzione del
seggio elettorale e le modalità dello svolgimento delle elezioni.
Alla luce di tutto ciò è evidente
come un tecnico abbia prevalso su una volontà politica (quella della V Commissione).
Inoltre la decisione del dirigente è stata presa senza consultare in alcun modo
gli organi direttivi della Consulta, ledendo
e annullando così il ruolo e l’autonomia delle associazioni
in maniera arbitraria.
Infatti, l’art.8 del regolamento
detta: l’assemblea è convocata dal presidente (comma 2) ed è presieduta dal
presidente (comma 1). L’art. 9 recita: “Il presidente convoca, presiede e
coordina le adunanze sia dell’assemblea sia del comitato esecutivo” (comma 2).
Ma
le manovre, le forzature, le interpretazioni arbitrarie continuano
Ø
L’Assemblea delle associazioni è stata convocata,
sulla base della determina dirigenziale
citata, per il giorno 10 0ttore 2012
dalle ore 10 alle ore 12.
Ø
L’assemblea sarebbe dovuta durare “dalle ore 10.00 alle ore 12.00”, come recita il testo della determina. Ma alle 10:50
la direzione del Settore Affari Generali ha improvvisamente sciolto l’Assemblea
delle associazioni chiamata ad eleggere il presidente e il comitato esecutivo
adducendo il mancato raggiungimento del numero legale. Questa decisione è stata
motivata con l’applicazione, per analogia, del regolamento delle sedute del
Consiglio comunale. Perché non si è applicata, per analogia, la legge sui
referendum?
Ø
Nella
determina non era assolutamente prevista
alcuna verifica del numero legale degli aventi diritto al voto prima delle ore
12, orario previsto per la chiusura dell’assemblea.
Ø
Una decina di rappresentanti delle associazioni
si sono presentati per votare nel lasso di tempo tra l’ora dello scioglimento
(10.50) e le ore 12. Con tali presenze si
sarebbe superato abbondantemente il quorum previsto dal regolamento per rendere
valida l’assemblea e l’elezione.
Ø
Ancora
non basta.Nella determina citata n° 2001/2012 è scritto “si
precisa sin da ora che qualora per l’elezione del comitato esecutivo non si
raggiunga il quorum della maggioranza assoluta l’assembla è sin d’ora convocata
per il giorno 14 novembre 2012 dalle ore 10 alle ore 12.
Ø
La stessa
direzione con la determina n° 2307/2012 dell’11 ottobre 2012, ha annullato senza
alcuna motivazione e senza aver coinvolto minimamente i rappresentanti della
Consulta e delle associazioni iscritte all’albo comunale, la convocazione
prevista per il 14 novembre 2012 e rinviato sine die l’assemblea per l’elezione
degli organi dirigenti della consulta.
Ø
A
rincarare la dose è stato un comunicato apparso sul sito del Comune lo scorso
11 ottobre, nel quale “si porta a
conoscenza delle Associazioni iscritte all’albo comunale che la V Commissione
Consiliare Permanente ha intenzione di apportare modifiche al regolamento per
la gestione dell’albo e della consulta delle associazioni”. Nel comunicato
si invitano le associazioni a inviare per iscritto o via mail delle proposte di
modifica. L’intenzione di apportare modifiche al regolamento non è stata però
comunicata ufficialmente in alcun modo agli organi dirigenti della Consulta, né
alle singole associazioni che ne fanno parte.
Tutti questi fatti spingono a
concludere che ci siano delle manovre in atto da parte della politica e dei
partiti per impossessarsi della Consulta delle associazioni, trasformandola in uno strumento di
subordinazione e di asservimento
partitico, annullando il ruolo autonomo e democratico dell’associazionismo.
Il presidente della Consulta delle Associazioni
Francesco Notarcola
N.B. Siccome l’albo
delle associazioni iscritte, non è stato aggiornato, secondo quanto stabilito
dal regolamento, c’era confusione anche
sugli aventi diritto al voto, dovuta al fatto che i cambiamenti intervenuti
nella dirigenza delle associazioni non risultano al Comune.
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