giovedì 10 ottobre 2013

- Il 15 ottobre scadono i termini per ottenere i rimborsi depurazione da ACEA ATO5


Scaricate il modulo riempitelo ed inviatelo entro il 15 ottobre...


"OLTRE AL DANNO LA BEFFA"

Una nuovo scandaloso sopruso si sta per abbattere sui cittadini utenti dei S.I. della provincia di Frosinone. Da anni si parla del disastroso stato del comparto della depurazione e della necessità di gettare le basi per migliorare il servizio ma tutto è rimasto lettera morta con enormi danni all'ambiente al punto che in molti casi è dovuta intervenire la magistratura mettendo sotto sequestro impianti inquinanti e fuori norma, mentre in altri casi è stata l’Arpa Lazio a certificare il non funzionamento dei depuratori, vanificando le rassicurazioni di ACEA e di qualche Sindaco.
Da anni si parla della necessità di restituire agli utenti la quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione come conseguenza della Sentenza n.335 del 2008 della Corte Costituzionale ma anche in questo caso non si è fatto nulla. Sicuramente la colpa è del Gestore ACEA ATO5 S.p.A. ma ancor più grave e sostanziale è la responsabilità dell’Autorità d’Ambito che doveva ottemperare ad obblighi di legge ben codificati.
Non tutti sanno infatti che con Decreto 30 settembre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 31 dell’8 febbraio 2010, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha individuato i criteri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, venivano poste tutte le condizioni affinché si potesse procedere alla dovuta restituzione, con precisi oneri riguardanti i dati trasmessi dal Gestore e con obblighi inequivocabili dell’ATO vincolato alla verifica della correttezza delle informazioni rese, dovendo determinare la quota da restituire ad ogni singolo richiedente.
Il punto è che per poter ottenere il rimborso è necessario presentare una richiesta e mancano pochi giorni alla ultima data utile per presentarla, cioè entro il 15/10/2013, ovvero, entro i cinque anni dalla pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale. Dopo tale data i gestori non sono più tenuti a restituire il pregresso e potranno mantenere nelle loro casse milioni di euro indebitamente incamerati e non riversate in quelle dell’ATO. Per questo motivo abbiamo formalizzato un modulo di richiesta, facendone partecipi tutte le associazioni e i comitati che si battono per l’acqua pubblica in modo da interrompere i termini della prescrizione. Visto lo stato in cui versa il comparto della depurazione nel territorio dell’ATO5 Frosinone la questione non è di secondaria importanza ed investe la quasi totalità degli utenti. Gravissimo che l’ATO5 e i Sindaci non abbiano fatto nulla per lanciare l’allarme sul rischio prescrizione, ma adesso non hanno via di uscita. Verranno investite le autorità preposte per i danni erariali che questa situazione comporterà. Compito dell’Autorità d’Ambito, infatti, era quello di attivarsi per l’ottenimento di questi rimborsi agli utenti. Ma oltre al danno la beffa, visto che alla restituzione delle quote non dovute si deve provvedere attraverso il fondo di cui all’art. 14 della Legge 36/94 e 155 del d.lgs. n. 152/2006, somme che come abbiamo già avuto modo di denunciare l’Acea avrebbe dovuto versare nel “salvadanaio” dell’ATO5 e gli organi preposti dell’ATO verificare che venissero incassate con la stessa cadenza con cui il Gestore le intascava, come quota depurazione, dalle bollette. Si parla di milioni di € di cui non si ha traccia. Una cosa è certa, si stanno per accendere fondamentali azioni legali che necessariamente, questa volta, non coinvolgeranno solo il Gestore, essendo chiari i diversi livelli di responsabilità.
Comitato Acqua Pubblica Frosinone
09/10/2013

Questi gli indirizzi PEC di:

ACEA ATO5: SEGRETERIA.ACEAATO5@PEC.ACEASPA.IT

AUTORITA' d'AMBITO: segreteria@ato5fr.it

SINDACO di FROSINONE: pec@pec.comune.frosinone.it


CLICCA SUL MODULO PER SCARICARLO; COMPILALO ED INVIALO ENTRO IL 15/10/2013 AD ACEA ATO5 (raccomandata RR o PEC, altri indirizzi posta ordinaria, mail o fax)



 Il Giudice di Pace di Arezzo, con sentenza n.649/2011, ha accolto il ricorso presentato dal signor Papini Settimio e non è tutto perché i rimborsi devono essere previsti addirittura con retroattività di ben 10 anni e cioè dal 2 ottobre del 2.000...




Sono state ben "478" le visite effettuate in questa pagina, ove ho messo a disposizione dei cittadini il modello da scaricare per chiedere il rimborso ad ACEA ATO5... Se tutti gli accessi si sono tramutati in reclami reali, sono contento di aver dato un buon contributo alla causa... ed un duro colpo ai soprusi del gestore infedele, oltre a chi nulla ha fatto, pur avendone le competenze...!!!

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