Ebbene è giunto il momento di venirlo a scoprire il giorno 22 Febbraio alle ore 19, presso il teatro ARCI, in Via P.L. da Palestrina, allo Scalo di Frosinone.

Ma, non vogliamo essere così antipatici da tenervi in ansia fino al 22, quindi, cosa c'è sotto, ve lo riveliamo subito.
Per chi non lo sapesse, in quell'area, tra via Giacomo De Matthaeis e la Villa Comunale, c'è un importante impianto termale di epoca Romana.
Gran parte dei ritrovamenti archeologici risulta oggi ricoperta da parcheggi sia pubblici che privati che comunque ne hanno garantito la conservazione.
Siamo venuti a conoscenza dell'importante iniziativa immobiliare che si sta avvalendo di un concorso internazionale di idee denominato "I PORTICI", finalizzata all'edificazione di un complesso polifunzionale "Residenza, commercio, Spazi pubblici" ed i dettagli di tale iniziativa, sono consultabili all'indirizzo http://www.iportici.info
Nell'incontro del 22, organizzato da una moltitudine di associazioni e cittadini, ci si è posti l'obbiettivo di raccogliere il maggior numero di firme da apporre ad un documento che condivideremo ed invieremo agli organi competenti, per esprimere preoccupazione per la futura integrità dei resti archeologici presenti nell'area e quindi chiedere che questi siano debitamente tutelati nella loro completezza. Si desidera che tale patrimonio sia adeguatamente valorizzato per l'importanza che esso riveste dal punto di vista archeologico ma soprattutto culturale, storico ed identitario per la città di Frosinone.
Potete leggere la lettera integrale di seguito
18/02/2011, 05:30
Il.TEMPO-Frosinone
A Frosinone nella zona che è compresa tra via de Matthaeis e la Villa Comunale
Reperti archeologici a rischio edilizio Dimenticato impianto termale di epoca romana
Franca Roma
A lanciare l'allarme è l'associazione di volontariato «Frosinone Bella & Brutta» che insieme ad altre associazioni cittadine sta promuovendo una raccolta di firme per presentare un documento in cui richiedere l'intervento degli organi competenti (Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, Comune e Provincia) a tutela del patrimonio archeologico della città. «In quell'area – spiega il presidente dell'associazione, Luciano Bracaglia - c'è un importante impianto termale d'epoca romana. Gran parte dei ritrovamenti archeologici risulta oggi ricoperta da parcheggi pubblici e privati che comunque ne hanno garantito la conservazione. Siamo però venuti a conoscenza di un'importante iniziativa immobiliare che si sta avvalendo di un concorso internazionale d'idee, finalizzata all'edificazione di un complesso polifunzionale finalizzato a residenza, commercio e spazi pubblici. L'associazione ha già organizzato per il prossimo 22 febbraio un incontro, con l'obiettivo di raccogliere il maggior numero di firme da apporre a un documento che condivideremo e invieremo agli organi competenti, per esprimere preoccupazione per la futura integrità dei resti archeologici presenti nell'area e chiedere che siano debitamente tutelati nella loro completezza. Auspichiamo che tale patrimonio sia adeguatamente valorizzato per l'importanza che riveste dal punto di vista archeologico, culturale, storico e identitario. Troppo spesso, infatti, è stato deturpato e compromesso, come nel caso dell'anfiteatro romano». L'iniziativa, di tipo privato, prevede un'edificazione su terreno di proprietà dell'ente banditore del concorso d'idee, per circa 34.854 metri cubi fuori terra, di cui l'80% a destinazione residenziale e il restante 20% non residenziale, in gran parte ricadenti in zona B del Prg. Nel bando è prevista la costruzione di nuovi alloggi, con attività commerciali da ubicare al piano terra, ma sono previsti anche spazi aperti ad uso privato (portici e piazza pedonale all'angolo tra via Landolfi e via De Matthaeis) e coperti ad uso pubblico (galleria pedonale tra via De Matthaeis e la Villa comunale) e privato (ulteriori gallerie e piazza interna coperta), che si integrino tra di loro configurandosi come luoghi d'incontro. Un insediamento che nell'ottica dei proponenti «dovrà svolgere un ruolo strategico per la riqualificazione edilizia, ambientale e sociale della parte di città sulla quale insiste».
Alcune foto dell'incontro del 22/02/2011 c/o il cinema ARCI
20 Maggio 2005 ARCHEOLOGIASi è svolto il 22/02/2011, c/o il cinema Arci, l'incontro organizzato per condividere la lettera ormai nota. Il fatto che l'incontro si sia realizzato, è da considerarsi, secondo me, un successo.... - penso tra le 50 e le 60 persone presenti - (anche se me ne sarei aspettate centinaia, considerando l'importanza dell'evento) ma, purtroppo, Frosinone è anche questa. Sono state raccolte tante firme ancor prima di dare lettura del documento e questo dimostra che chi ha partecipato era molto motivato. Mi sono occupato personalmente di introdurre l'argomento, dopo aver dato spiegazioni, sugli scopi sociali e sui motivi della costituzione dell'associazione. Posso riferire con orgoglio che il lungo applauso di consensi ricevuto alla fine dell'intervento, ci gradifica alla grande, per quello che stiamo facendo per la città e che la gente ci riconosce. La lettera è stata condivisa anche se, sulla proposta di Antonucci, di mettere tra i destinatari - "per conoscenza" - alla Procura della Repubblica, ci sono state un paio di persone contrarie. Si è comunque reso disponibile Riccardo Copiz, del WWF, a preparare un esposto alla Procura della Repubblica e, chi vorrà, potrà firmarlo, in parallelo alla nostra lettera, alla quale comunque, dovrà essere apportata qualche correzione e poi, ricondivisa martedì prossimo, sempre al cinema Arci. Intanto, chi vorrà, domenica potrà partecipare ad un'azione di spikeraggio per Frosinone, considerando che tra i quotidiani locali, del caso, se ne è occupato solo "Il Tempo". Sono stati raccolti 65 euro, per sostenere le spese per le raccomandate e le fotocopie.
Il Messaggero
«Un tesoro antico sotto la città»
tempo di lettura previsto 2 min. circa Frosinone è una vera e propria miniera archeologica. Dagli scavi effettuati fino ad oggi sembra che sotto i nostri piedi ci sia proprio tanta storia da scoprire. Dopo l´annuncio della sovrintendente ai Beni Archeologici del Lazio, la dottoressa Sandra Gatti, del ritrovamento delle 21 tombe nel sito archeologico di Via De Matthaeis, il Direttore del Museo di Frosinone, dottor Dario Pietrafesa, ha illustrato la situazione del sottosuolo ciociaro. Non solo una necropoli volsca formata da più di 20 tombe nei pressi del grattacielo, ma anche un importante sito archeologico nella zona di Fontanelle, ricco di reperti risalenti al medesimo periodo storico, databile cioè intorno al V secolo a.C. «Nell´area di Fontanelle sono state rinvenute due tombe contenenti ciascuna due scheletri più vari oggetto di corredo, mentre in una terza abbiamo trovato i resti di un solo corpo, spiega Pietrafesa - che siamo riusciti a datare intorno al V secolo a.C. Ci aggiriamo quindi intorno allo stesso orizzonte cronologico del sito di De Matthaeis, ma ci sono anche testimonianze di epoche più tarde, cioè del IV e del III Secolo a.C., cioè in pieno periodo di romanizzazione. Ci sono anche importanti testimonianze della popolazione volsca, come la presenza di tre fornaci, di cui una in ottimo stato, e numerosi vasi e scodelle. Purtroppo non è stato possibile scavare per tutta l´area del sito, che si estendeva fin sotto le fondamenta dei palazzi, e quindi ci sono reperti che non riusciremo a recuperare». In realtà la scoperta di quest´ulteriore tassello della vita dei volsci in Ciociaria non è recente. I lavori sono iniziati nel ´99. «Il motivo di questo riserbo nell´annunciare la scoperta - spiega ancora Dario Pietrafesa - sta nelle difficoltà riscontrate nel recupero e nello studio del materiale, ma ora si può pensare, grazie ad un maggior numero di risorse disponibili e anche ad una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, ad una svolta importante per lo sviluppo del museo archeologico di Frosinone. Ora possiamo lavorare, con l´aiuto di professori e studenti dell´Università di Cassino, al restauro e alla datazione dei reperti rinvenuti, e potremo anche studiare la più che probabile relazione fra i diversi siti archeologici, quali questo di Fontanelle, la necropoli di De Matthaeis e il nuovo sito dell´Interporto».
Finalmente, dopo la registrazione di Rai Tre di martedì 15, anche altri quotidiani locali, partecipano al grido d'allarmr di decine di associazioni e di migliaia di cittadini. Li ringraziamo.
!!! EVVIVA !!!TERME ROMANENei saggi del terreno predisposti dalla Soprintendenza dei beni archeologici, sono stati rinvenuti reperti che lasciano presumere la presenza di insediamenti. Il grido d'allarme di associazioni e cittadini, ha dato i risultati attesi.
da Il Messaggero di Lunedì 21 Marzo 2011
I primi saggi nell’area tra via De Matthaeis e la Villa comunale confermano la presenza di reperti. Lettera appello inviata anche al sindaco Terme Romane, parola alla Soprintendenza Le 22 associazioni dopo i nuovi ritrovamenti chiedono che l’area sia sottoposta a vincolo | Lo studio della Gatti e della Raiano Nove sale, tra cui il calidarium: vi si accedeva dalla via Latina |
Terme romane, ora che si fa? Se lo stanno chiedendo le 22 associazioni che avevano avviato una raccolta di firme per chiedere verifiche preventive sull’area tra via Giacomo De Matthaeis e la villa Comunale dove dovrebbe sorgere un nuovo mega complesso immobiliare. I primi saggi archeologici, infatti, hanno portato alla luce i primi reperti. Non è un ritrovamento casuale, nell’area adiacente infatti - quella che affaccia su via Cicerone - sono stati rinvenuti i resti di quello che per Sandra Gatti e Diana Raiano, della Soprintendenza archeologica del Lazio è senza ombra di dubbio un complesso termale. Questo lascia ipotizzare, quindi, che l’intera area possa essere interessata da altri reperti. E per questo le 22 associazioni frusinati hanno dato vita ad un sito internet (www.termeromane.info) dove sono riportate planimetrie e fotografie dei reperti ritrovati e la loro collocazione nell’area adiacente alla villa, oltre ovviamente alla lettera appello inviata alla Soprintendenza. Ad oggi, i ritrovamenti fin qui effettuati sono stati ricoperti e si trovano sotto al parcheggio dell’edificio all’angolo tra via De Matthaeis e via cicerone, sul lato della villa comunale. Ora i nuovi ritrovamenti saranno analizzati dagli esperti della Sovrintendenza e solo a quel punto si potrà capire cosa accadrà. Le 22 associazioni sono pronte a dare battaglia. Nella lettera-appello hanno chiesto «alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per il Lazio, di valutare se, per i beni di sua competenza, l’area compresa tra via G. De Matthaeis e i terreni della Villa Comunale sia da sottoporre a vincolo». E «al Sindaco di Frosinone, agli Assessori del Comune di Frosinone e al Museo Archeologico di Frosinone, di far rispettare i vincoli imposti dal PTPR, mettendo in atto tutti gli strumenti di tutela della suddetta area archeologica, (intera area compresa tra via G. De Matthaeis e la Villa Comunale) nonché di reperire le risorse necessarie al suo recupero per il bene di tutta la città» | Nel primo scavo, avvenuto alcuni anni fa, «sono stati individuati 9 ambienti, più altri 4 di cui sono visibili solo le fondazioni; in particolare i vani sud-occidentali costituivano il reparto delle sale calde. Di questi, l’ambiente 5 , ampio 40 mq e disposto nell’angolo sud-occidentale dell’impianto, è il più articolato dal punto di vista planimetrico, con un’abside al centro del lato occidentale e due nicchie rettangolari alla estremità e costituiva certamente il calidarium», spiegano le archeologhe Sandra Gatti e Diana Raiano, della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio nel loro intervento pubblicato con gli Atti del Convegno “Sesto Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina”. «Il complesso sembra rivestire un carattere pubblico, a giudicare dalle notevoli dimensioni, dalla mancanza totale di connessioni con strutture di carattere abitativo privato e soprattutto dalle caratteristiche di complesso accessibile direttamente dalla via Latina», continuano le archeologhe. «E’ possibile che l’edificio fosse alimentato da un’acquedotto che passava nei pressi del Ponte e della Fontana, i cui resti delle arcate erano visibili fino alla metà del ’900». «Il Comune faccia rispettare i vincoli imposti dal Piano territoriale paesistico regionale» Terme romane, ora che si fa? Se lo stanno chiedendo le 22 associazioni che avevano avviato una raccolta di firme per chiedere verifiche preventive sull’area tra via Giacomo De Matthaeis e la villa Comunale dove dovrebbe sorgere un nuovo mega complesso immobiliare. I primi saggi archeologici, infatti, hanno portato alla luce i primi reperti. Per questo le 22 associazioni frusinati hanno dato vita ad un sito internet (www.termeromane.info) dove sono riportate planimetrie e fotografie dei reperti ritrovati e la loro collocazione nell’area adiacente alla villa, oltre ovviamente alla lettera appello inviata alla Soprintendenza. Ad oggi, i ritrovamenti fin qui effettuati sono stati ricoperti e si trovano sotto al parcheggio dell’edificio all’angolo tra via De Matthaeis e via cicerone, sul lato della villa comunale. Ora i nuovi ritrovamenti saranno analizzati dagli esperti della Sovrintendenza e solo a quel punto si potrà capire cosa accadrà. Le 22 associazioni sono pronte a dare battaglia. Nella lettera-appello hanno chiesto «alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per il Lazio, di valutare se, per i beni di sua competenza, l’area compresa tra via G. De Matthaeis e i terreni della Villa Comunale sia da sottoporre a vincolo». E «al Sindaco di Frosinone, agli Assessori del Comune di Frosinone e al Museo Archeologico di Frosinone, di far rispettare i vincoli imposti dal PTPR, mettendo in atto tutti gli strumenti di tutela della suddetta area archeologica, (intera area compresa tra via G. De Matthaeis e la Villa Comunale) nonché di reperire le risorse necessarie al suo recupero per il bene di tutta la città» |
22/03/2011 - Cosa affiora negli scavi?
|
Prefettura e Provincia hanno risposto all'appello della Consulta delle associazioni
Salve, sono un dottorando in archeologia classica presso l'Università "La Sapienza" che ha come oggetto di ricerca proprio le terme romane.
RispondiEliminaEssendo un frusinate doc, sarei ben felice di mettere a vostra disposizione le mie competenze in materia e quelle del gruppo di studio di cui faccio parte presso la medesima università.
Per qualsiasi esigenza non esitate a contattarci.
Cordiali saluti
Salve, sono un dottorando in archeologia classica presso l'Università di Roma "La Sapienza". Il mio progetto di ricerca si occupa espressamente di terme romane: in quanto frusinate, sarei ben lieto di mettere a disposizione della causa le mie competenze e quelle del gruppo di ricerca universitario di cui faccio parte.
RispondiEliminaPer qualsiasi questione non esistate a contattarci.
Cordiali saluti,
Simone Gianolio
PURTROPPO NELL'AREA NON C'E' IL VONCOLO ARCHEOLOGICO L'UNICO E' QUELLO IN VIALE ROMA- PARCO DELLE COLLINE.
RispondiEliminaGRANDE Vincenzo
Carissimo Grande Vincenzo, per cosa pensi che stiamo facendo tutto questo chiasso? Se leggi le richieste contenute nela lettera forse capisci! Stiamo chiedendo proprio il perché non sia stato applicato il vincolo, come previsto dalla legge........
RispondiEliminaUn saluto cordiale.
sono una studentessa di architettura...mi servirebbe una informazione, la quota di calpestio delle terme. Ringrazio anticipatamente..
RispondiEliminaCara studentessa, per motivi di trasparenza, ti prego per il futuro, quando accederai come "anonimo" di inserire nome e cognome, altrimenti non autorizzerò la pubblicazione del commento. Grazie
RispondiEliminaA titolo informativo, questo pos ha ricevuto oltre 2.200 visite... Per essere un blog locale di Frosinone, dimostra quanto stia a cuore dei cittadini questa partita.
RispondiEliminaTutto l'elenco dei post sull'argomento lo trovi qui http://frosinonebellaebrutta.blogspot.it/search/label/Terme%20Romane
Un saluto cordiale, Luciano